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Stella Michelin, i “retroscena” di Abouzaki e Ferracuti: “Noi maniaci della perfezione. I programmi di cucina un bene? Al 50%” (Foto)

PORTO SAN GIORGIO - Sono rientrati oggi pomeriggio in città i due chef patron del Retroscena, che ieri hanno ottenuto la stella Michelin. Ad attenderli familiari e amici per un brindisi e il taglio della torta, rigorosamente a forma di stella MIchelin. Tra i presenti anche il sindaco Loira
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La stella Michelin da oggi brilla sulle casacche di Pierpaolo Ferracuti e Richard Abouzaki del ristorante Retroscena di Porto San Giorgio. E al loro rientro in città, oggi pomeriggio, festa grande per il prestigioso riconoscimento conseguito ieri a Franciacorta. Decine e decine di telefonate ricevute, da familiari, amici, conoscenti, clienti e, ovviamente, la stampa. Ma oggi pomeriggio, sui tavoli del Retroscena, in attesa del brindisi d’obbligo e del taglio della torta, rigorosamente in stile ‘stella Michelin’, con Richard e Pierpaolo si viaggia nel retroscena del Retroscena. E ci si passi il gioco di parole. Sì perché i concetti di dedizione, amore per la cucina, passione, impegno, duro lavoro, sono ormai noti. Ma cosa c’è davvero dietro la loro stella, in una città, Porto San Giorgio, che da oggi vanta due ristoranti e tre chef stellati (a ottenere la stella anche Nikita Sergeev con il suo L’Arcade)?. “Beh è il frutto di un lavoro di squadra costante” esordisce Ferracuti. “Per me – aggiunge Abouzaki – è il raggiungimento di un sogno, è l’equilibrio, è la squadra, sono i clienti. Questo porta a conseguire il massimo riconoscimento su scala mondiale”. Proprio Abouzaki ieri si è detto emozionato anche per rappresentare da oggi un esempio per i giovani che si avvicinano a questo lavoro, e che ovviamente ambiscono al top. “Non è facile trasmettere loro l’impegno e la dedizione che parte dal basso. Partire, ad esempio, in un’Osteria Francescana (del pluristellato Massimo Bottura) a mio avviso non è il miglior inizio”. Per la serie non si può cominciare con il massimo, serve maturare esperienza con le basi, dalle basi. Lanciare il messaggio che chiunque può arrivare ad ottenere una stella, dove il talento, l’estro e le doti innate possono rappresentare un quid decisivo, potrebbe essere fuorviante, illusorio.

Da sin. Richard Abouzaki e Pierpaolo Ferracuti

“Indubbiamente il talento significa molto – replica Aobuzaki – ma quello che conta più di tutto è la maniacalità per la perfezione”. Insomma al limite del ‘patologico’. “Esattamente – sorride Ferracuti – c’è del patologico in noi, nella ricerca della perfezione. Paradossalmente per noi, da oggi, in cucina cambia ben poco. Ma cambiano i clienti che vengono per la stella. Con aspettative altissime anche in sala, soprattutto in sala”. “Molti si sentono critici culinari magari perché hanno visto qualche puntata di Masterchef” incalza Abouzaki. Oggi, comunque, gli chef sono stelle, ci si passi il gioco di parole con due stellati, anche grazie all’esposizione mediatica derivante proprio da format e programmi sulla cucina. Un bene o un male per gli chef? “Diciamo al 50%. Il lato positivo è che se non ci fossero stati, magari voi (Abouzaki indica i taccuini) non sareste qui, oggi. Il male è che tutti si sentono in diritto di parola sulla cucina”.

Ci sono, però, anche i detrattori che sono dell’idea che per arrivare al successo, in ogni campo, settore o ambito, serva uno ‘sponsor’. “Noi ci siamo fatti da soli, questo è certo”, risponde lapidario Ferracuti. “Se noi abbiamo uno sponsor? Sì, è stata la nostra pizzeria (Pizza vista mare) – la replica sarcastica di Abouzaki – e poi ieri è emerso anche che prendere la stella quest’anno, dopo un anno come quello passato, ha un merito doppio. Non è stato facile andare avanti, ma noi abbiamo deciso di investire, a partire dal personale”. A Porto San Giorgio c’è anche un’altra stella che brilla nel firmamento Michelin, quella del collega Nikita Sergeev con L’Arcade “e non pensate che ci dispiaccia, anzi. Se ci dispiacesse – conclude Abouzaki – saremmo sopraffatti dall’ego dello chef. Invece questa stella è di tutta la nostra squadra. E poi, parliamoci chiaro, a Porto San Giorgio ora si potrà pranzare in un ristorante stellato e magari fare cena in un altro ristorante, anche questo stellato, a poche centinaia di metri di distanza” di certo non una cosa consueta in Italia, men che meno in un Comune di 16mila abitanti, quattro chilometro di lunghezza. Ma che da oggi è nell’Olimpo della cucina stellata, anzi bi-stellata. Ma ora basta parlare, c’è da cucinare. Anzi no, prima c’è da brindare e da assaggiare la torta ‘stellata’, una festa a cui si sono uniti gli amici e i familiari, il sindaco Nicola Loira, l’assessore Christian De Luna e gli ex assessori Valerio Vesprini e Giampiero Marcattili.

g.f.


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