Sanità terreno di scontro politico: stilettate tra Terrenzi e Calcinaro, chiamati in causa Ortenzi e Franchellucci. Il prefetto convoca i sindacati

NODO sanità nel Fermano. Il prefetto risponde presente all'appello di Giuseppe Donati, segretario regionale Cisl. Intanto il sindaco di Sant'Elpidio a Mare pungola Calcinaro e chiama in causa gli altri sindaci e il presidente della provincia sul tema Conferenza dei Sindaci

Da sin. Paolo Calcinaro e Alessio Terrenzi

di Giorgio Fedeli
Come era facile prevedere, considerando il suo piglio, l’attenzione al territorio e alle sue problematiche, il prefetto Vincenza Filippi non ha fatto cadere nel vuoto la richiesta arrivata dal segretario regionale Cisl Fp, Giuseppe Donati, di intervenire sulla sanità fermana. 
Il prefetto Filippi, infatti, ha convocato le sigle sindacali per il prossimo 4 febbraio per parlare proprio di sanità che, è evidente, è il tema che maggiormente tiene banco nel Fermano. Segnalazioni da parte dei cittadini, criticità all’ospedale, il direttore Av4, Roberto Grinta che lavora su più fronti per arginare l’emergenza, e la politica che non si risparmia. L’ultimo, in ordine di tempo, ad intervenire sui nodi sanitari, è il sindaco di Sant’Elpidio a Mare, Alessio Terrenzi che pungola il suo omologo fermano, Paolo Calcinaro, che è anche presidente della conferenza dei sindaci. E proprio la conferenza delle fasce tricolori è quella che Terrenzi chiede. Ma la replica del primo cittadino del capoluogo non si fa attendere, è altrettanto al vetriolo. Chiamati in ballo anche il sindaco di Porto Sant’Elpidio, Nazareno Franchellucci e il presidente della Provincia, Michele Ortenzi. Insomma la sanità diventa terreno di scontro anche politico. Un bene, solo nella misura in cui, utile a risvegliare le coscienze e a smuovere le acque.
Paolo Calcinaro non intende convocare la conferenza dei sindaci per discutere di sanità? Mi auguro che – parte subito in quarta Terrenzi – gli altri sindaci del territorio, più sensibili di lui su questa materia, facciano sentire la loro voce. Sono tanti gli argomenti da discutere in fatto di sanità, legati alle problematiche Covid e non solo: il suo è un atteggiamento inspiegabile”. Il sindaco Terrenzi si appella agli altri suoi colleghi affinché si facciano sentire. Non solo, fa anche appello al presidente della provincia di Fermo.

Il Prefetto Vincenza Filippi

Mi appello alla sensibilità del presidente Michele Ortenzi – aggiunge Terrenzi – affinché inviti Calcinaro, suo vice, a ravvedersi. I sindaci che sono chiamati ad amministrare i territori hanno bisogno di confrontarsi seriamente e concretamente su una tematica così delicata. Mi auguro che Ortenzi, che pure è a capo della Provincia per cui ha un ruolo territoriale importante, possa dare indicazioni al suo vice affinché non resti insensibile a questa necessità di confronto. E se su sua sollecitazione ciò non dovesse accadere… beh, se il mio vicesindaco non seguisse le mie direttive andrebbe a casa in tre giorni. Oggi più che mai ci rimango davvero male davanti all’atteggiamento del primo cittadino del Comune capoluogo di provincia che non ha ancora compreso che sulla sanità non ci sono posizioni politiche che tengono».

Giuseppe Donati

«Comprendo che Calcinaro, da amministratore vicino al centrodestra – la stilettata del sindaco di Sant’Elpidio a Mare – non si senta a suo agio a relazionarsi in modo critico ma costruttivo o come stimolo, con amministratori dell’Asur nominati dal centrodestra ma non è così che si amministra. Per lo meno non è come intendo il ruolo di un sindaco e, nello specifico, di un rappresentante di tutti i sindaci del territorio. Se mio padre fosse un amministratore Asur e prendesse decisioni che non vanno della direzione della tutela del territorio non sarebbe certo questo a fermarmi dal rivendicare il diritto di essere ascoltato a nome della collettività anche se questo vorrebbe dire contestare il suo operato! Un confronto tra i sindaci del Fermano è quanto mai urgente anche se si tiene conto delle valutazioni che sta facendo la regione nella ripartizione dei fondi del Pnrr missione 6 (sanità). Vogliamo parlare delle attenzioni che – conclude Terrenzi – sono stare riservate al Fermano o dobbiamo tacere ed abbassare la testa? Io non ci sto. Non è questo il modo in cui abituato a concepire il mio ruolo di sindaco e a come concepisco quello di chi è chiamato a rappresentarli tutti, i sindaci del territorio. Mi auguro davvero che Calcinaro si ravveda e non per accontentare me o chiunque altro ma perché si rende finalmente conto del ruolo che riveste e di ciò che comporta. Allo stesso tempo mi auguro, anzi sono certo che sarà così, che il Prefetto di Fermo sua eccellenza Vincenza Filippi prosegua per la sua strada con urgenza. Non si può più temporeggiare quando c’è in ballo la salute della collettività”.

Nazareno Franchellucci

Ma la risposta del sindaco di Fermo, anche perché Terrenzi non è certo la prima volta che lo punzecchia, questa volta non si fa attendere: «Sia chiaro anche a quei sindaci che negli ultimi giorni mi parlano tramite comunicati invece di chiamarmi come – non ci va per il sottile, Calcinaro – hanno fatto per anni, e tale coincidenza accade guarda caso dopo le elezioni provinciali che evidentemente non hanno avuto l’esito da loro sperato, che la conferenza dei sindaci è uno strumento serio e non da caciara: uno me ne chiede la convocazione per quanto letto sulla stampa ma almeno quattro righe anche se generiche le scrive, l’altro parla ormai solo per articoli (con Calcinaro che chiama in causa anche il primo cittadino di Porto Sant’Elpidio, Nazareno Franchellucci, primo a chiedere la convocazione). Si sappiano due cose: la prima è che la conferenza dei sindaci si chiede su punti determinati e per problematiche determinate come ho sempre fatto in precedenza e come ho fatto nelle precedenti ore chiedendo formalmente al Dott. Grinta la propria disponibilità per un incontro con i sindaci sulla situazione epidemiologica e sulle problematiche di personale nel Pronto Soccorso per il quale da tempo, anche per iscritto, chiedo segnali alle giunte regionali, a prescindere dal loro colore. La seconda è che mi sembra incredibile come due sindaci delle maggiori città di questa provincia abbiano così grande difficoltà a dialogare, improvvisamente e da quando c’è stato un cambio di guida in Asur, con i vertici dell’Area vasta: in questi ultimi giorni, per uno di questi sindaci, mi sono trovato anche a fare da telefonista verso un capo dipartimento reo di non rispondere a messaggi telefonici. Ho sempre considerato lo strumento della conferenza dei sindaci un servizio anzitutto per i Comuni più piccoli e non di chi non dovrebbe avere la benché minima difficoltà di interlocuzione per farsi spiegare ogni aspetto».

Michele Ortenzi

«Detto questo, e raccomandando quindi al dottor Grinta una maggior interazione vista queste difficoltà di comunicazione rappresentata da sindaci di importanti città quando personalmente posso garantire di trovare sempre pronto riscontro nel Direttore, sono già in attesa di sapere le date utili su una discussione di temi urgenti e determinati come quelli sopra indicati oltre che sulle problematiche di territorio specie per i comuni più piccoli (tra medici di base, Potes e strutture territoriali o ospedaliere come nel caso di Amandola) e non per polemiche che rischiano di sembrare di tono puramente politico, e mi chiedo perché tale attenzione e mediaticità non ci fosse con la precedente guida regionale. Se nel frattempo ci sono ragioni immediate per i due sindaci non credo che il direttore neghi loro un incontro o una telefonata: e faccio notare come altre istituzioni, come il comune di Montegranaro, abbiano preso autonome e positive iniziative di confronto sui temi della sanità cittadini.
E all’amico Alessio Terrenzi rispondo tramite il suo mezzo ultimamente preferito dicendo che il mio numero di cellulare è sempre quello, non l’ho cambiato dopo le elezioni provinciali che non sono andate come avrebbe voluto una volta inseritosi nella lista del Pd. Insomma se si è sindaco di una città popolosa e non si riesce ad avere riscontro dai vertici della sanità territoriale qualcosa che non va c’è ma bisogna vedere da quale parte».


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