di Leonardo Nevischi
Dopo mesi di silenzio in cui si è preferito temporeggiare e studiare le mosse dei competitors, finalmente anche il centrosinistra è venuto allo scoperto in vista delle elezioni amministrative 2023. Fino ad oggi vi avevamo raccontato di un lavoro sotto traccia dei dem che avevano da tempo individuato in Paolo Petrini la figura in grado di contribuire significativamente a dare quella spinta necessaria per giocarsi la partita e, al contempo, vi avevamo svelato il desiderio delle le liste civiche che sostengono l’attuale amministrazione comunale (“Civico Impegno”, “La città del fare”, “Popolari Uniti per Porto Sant’Elpidio” e “Gruppo Salvatore Monica”) di salire alle luci della ribalta ed esprimere un loro candidato sindaco che avrebbe potuto rispondere ai nomi di Milena Sebastiani (presidente del Consiglio comunale ed ex assessore a Sport e Turismo), Vitaliano Romitelli (assessore alla Sicurezza) o Marco Traini (assessore al Bilancio). Alla fine il coming out è arrivato e dopo una riunione della maggioranza si è giunti ad una parziale scrematura di candidature, quella di Paolo Petrini e quella di Milena Sebastiani.
Ascolta la notizia:
«Dalla riunione sono emersi due nomi – racconta Vitaliano Romitelli -. Il Partito Democratico ha caldeggiato la candidatura di Petrini, mentre noi abbiamo scelto quella della Sebastiani. In verità sul tavolo c’era anche la mia, ma per il momento ho preferito dare la precedenza a Milena. Ora valuteremo la figura ottimale. Non c’è ancora la quadra ma è ovvio che molto presto dovremo essere pronti per affrontare la campagna elettorale. Il Pd vuole appoggiare Petrini, che è una figura rispettabilissima e di alta competenza che ritengo sia stato il sindaco del cambiamento della nostra città: nei primi anni 2000 con lui al comando abbiamo lavorato bene, raggiungendo grandi risultati con il lungomare, la casa del volontariato ed il Teatro delle Api. Tuttavia ora serve una figura adeguata al momento storico che stiamo vivendo». Romitelli allude velatamente ai problemi che sta attraversando il Pd e non si nasconde: «Vedremo se appoggeremo Petrini. Ormai facciamo parte del centrosinistra e mi auguro che si proseguirà con il rapporto di collaborazione che si è instaurato nel corso degli anni. Comunque sono da valutare gli sviluppi: non è escluso che si possa confluire in un’altra coalizione civica o appoggiare altri candidati». Dunque quel che è certo è che dalla riunione che dovrebbe tenersi ad inizio della prossima settima (sarebbe dovuta essere questa sera ma si è deciso per il rinvio a causa dell’assenza di alcuni esponenti politici, ndr) tra il Partito democratico e le liste civiche uscirà un nome e si ufficializzerà la candidatura: o quella dell’ex vicepresidente della Regione ed ex parlamentare o quella dell’attuale presidente del consiglio. E Romitelli? «Io non mi sono ritirato, vediamo quello che viene fuori – evidenzia -. Nel corso degli anni ho maturato esperienza e sono sempre sceso in campo. Spero di trovarmi bene con questa coalizione, ma a prescindere dalla candidatura a sindaco sarò sicuramente ancora parte attiva della prossima competizione elettorale».
Dunque pare evidente che i civici stiano puntando i piedi e se non dovessero spuntarla non è da escludere che potrebbero dividersi, piuttosto che appoggiare una candidatura in capo al Pd. Uno su tutti Marco Traini. L’attuale assessore con delega a Bilancio e Servizi Sociali, che già in precedenza ai nostri microfoni aveva sentenziato che «In un’amministrazione la componente civica deve avere un ruolo predominante», sembrerebbe pronto a sfilarsi se la scelta della maggioranza dovesse ricadere su Petrini. Intanto nella serata di ieri il direttivo del Partito Democratico si è riunito in “conclave”: quali decisioni avranno tratto i dem? Si attende uno “Scontro tra titani” degno del film diretto da Louis Leterrier.
Tuttavia se la sinistra appare in difficoltà, altrove i giochi sono ancora tutti da fare. Qui il copione è più da “C’eravamo tanto amati” di Ettore Scola o “La rivolta delle ex” di Mark Waters.
Nella prima sceneggiatura i protagonisti sono i partiti di centrodestra: “C’eravamo tanto amati, per un anno e forse più, c’eravamo poi lasciati, non ricordo come fu“. La spaccatura che vede FdI e il suo candidato Andrea Balestrieri da una parte e Lega e Fi dall’altra (al fianco di Gian Vittorio Battilà del Laboratorio Civico) pare ancora insanabile. Come se non bastasse la guerra intestina ha coinvolto anche i singoli partiti: Enzo Farina è uscito dagli azzurri per appoggiare il civico Massimiliano Ciarpella (ben visto dai meloniani), mentre Mauro Tosoni ha lasciato il gruppo del Carroccio non condividendo la scelta della coordinatrice Gioia Giandomenico.
In attesa di un prevedibile intervento dai piani superiori che riporti l’ordine nel centrodestra, tale marasma sembrava fare le fortune del Laboratorio Civico che puntava a chiudere all’angolo Fratelli d’Italia e creare una maxi coalizione, tuttavia la nuova discesa in campo della “Coalizione Civica per Porto Sant’Elpidio” ha sparigliato le carte (leggi il nostro articolo). Ora il Laboratorio Civico nei panni di Matthew McConaughey dovrà vedersela con un ex di peso, ovvero l’ex leader e consigliere comunale Alessandro Felicioni, il quale ha aperto proprio al dialogo con FdI.
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