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Agostini (Fondazione Marche Cultura): «Chiudiamo un anno di grande lavoro, pronti a diventare terra di cinema» (Videointervista)

FERMO - IL PRESIDENTE di Fondazione Marche Cultura: «Con i 5 milioni di euro del fondo per l'audiovisivo arriveranno produzioni importanti e il cine-turismo può diventare una grande risorsa per la nostra regione»
L'intervista ad Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura

Andrea Agostini

Ai microfoni di Radio Fm1, questa mattina, il presidente della Fondazione Marche Cultura, Andrea Agostini, per raccontare un 2023 ricco di progetti e per gettare già lo sguardo a un nuovo anno carico di attese. Nominato alla guida dell’ente a novembre del 2022, ma di fatto pienamente operativo da febbraio di quest’anno, Agostini parla della Fondazione come di «uno straordinario contenitore che si occupa di cultura a 360 gradi: musei, social, eventi, cinema. Da fare c’è tantissimo, le Marche sono ricche di iniziative, protagonisti, personaggi e storie. Mancava la capacità di farle conoscere ed è su questo che stiamo lavorando».

Agostini parte da un aneddoto: «Proprio stamattina leggevo di una classifica delle migliori 100 regioni al mondo a livello enogastronomico. In sette dei primi dieci posti ci sono regioni italiane. Le Marche non sono in graduatoria. Non credo davvero che la nostra terra sia così distante dalla Toscana o dalla Lombardia o dall’Emilia. Il problema sta nella capacità di comunicazione. Non siamo in quella graduatoria perché non ci conoscono».

Da qui parte la mission della Fondazione, con l’obiettivo di «fare delle Marche una terra di cinema, che significa anche puntare sul cine-turismo, come hanno fatto prima di noi Umbria, Puglia, Piemonte, Sicilia, mete legate anche ad un turismo televisivo. Si pensi ai luoghi del commissario Montalbano o di don Matteo. Stiamo esplorando questa strada. Negli ultimi mesi del 2023 è partito un bando da 5 milioni di euro di finanziamento per sostenere il settore audiovisivo, prima tranche di un investimento della Regione da 16 milioni di euro. La risposta è stata straordinaria, ben 107 domande. Se tutti i progetti presentati fossero realizzati, verrebbero investiti 140 milioni di euro nel nostro territorio. Cine-turismo significa incentivare e promuovere il nome delle Marche, ma oltre a chi le verrà a vedere grazie ad un film o a una serie tv, c’è un indotto importante nel periodo in cui una produzione gira nei nostri territori. Una carovana di lavoratori ed operatori, la curiosità della gente che scende per strada, ristoranti e alberghi che lavorano: di fatto si accende la vita nei borghi e nelle località che diventano set».

Ripercorrendo l’anno che volge al termine, il presidente Agostini ricorda «le produzioni importanti che hanno scelto le Marche, con artisti come Whoopi Goldberg, Sergio Rubini, Raoul Bova per citare i più noti. Nei prossimi 2-3 anni puntiamo a far arrivare altre produzioni di ampio respiro. Quest’anno abbiamo partecipato ai principali eventi cinematografici d’Europa. Siamo stati a Berlino a proporre un cortometraggio per la Giornata della memoria, a Cannes a studiare cosa fanno le altre film commission e ad attivare collaborazioni internazionali. A Venezia abbiamo lavorato benissimo, dando una vetrina a 7 opere cinematografiche marchigiane molto apprezzate dagli operatori ed al progetto “Sei dimore in cerca d’autore”, una serie di corti girati in ville storiche in zone terremotate, un modo anche per sensibilizzare sul tema della ricostruzione. Alla Festa del cinema di Roma ci sono stati 3 giorni dedicati ad un autore splendido come Simone Massi, a Torino è andato molto bene il bellissimo film Castelrotto di Damiano Giacomelli».

Il presidente della Fondazione rende merito al suo staff. «C’è un grande lavoro di ottimi professionisti, con la guida del direttore Francesco Gesualdi. Abbiamo un team giovane, ragazzi straordinari che riescono a coprire più eventi contemporaneamente, davvero un bel gruppo di professionisti coi quali è un piacere lavorare. Per me questa esperienza è un arricchimento continuo, conosco persone, mi piace pensare di essere facilitatore di relazioni».

Per il 2024, Agostini parla di «un progetto molto ambizioso che ho in mente per la nostra promozione, spero di riuscire a metterlo a terra. Oltre a portare le produzioni nelle Marche, va creata una filiera, va formato personale preparato e in questo senso stiamo lavorando insieme ad un grande marchigiano come Iginio Straffi, ceo di Rainbow, una realtà di primo piano a livello internazionale. Diventare terra di cinema significa tante cose: occuparsi di garantire accoglienza professionale, che significa gestire permessi, burocrazia, esigenze di catering, una miriade di piccole cose che fanno sentire a casa una produzione». In chiusura, Agostini dedica un pensiero alla più recente collaborazione avviata, quella con la book influencer Valeria Scatasta, dodicenne che attraverso i social presenta libri ai ragazzi della sua generazione. «Questa ragazza mi ha subito colpito ed abbiamo deciso di promuovere la sua attività, usa i social in modo virtuoso, parlando alla sua generazione di libri, di cultura, di amore, di libertà. Veicola messaggi sani, credo sia una splendida testimonial perché è inutile dire che i giovani sono il futuro. I giovani sono il presente, è qui ed ora che dobbiamo saper parlare con i ragazzi».

 


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