Vaccini bluff per ottenere il Green Pass: in 77 rischiano il processo. Il gip del tribunale di Ancona ha fissato l’udienza preliminare il 21 novembre, dopo che la procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per gli indagati dell’inchiesta Euro Green Pass, condotta dalla Squadra mobile dorica.
Il caso esplose la mattina del 10 gennaio 2022 quando, attorno alle 8, al centro Paolinelli di Ancona (allestito come centro vaccinale anti Covid) arrivò la polizia, che arrestò un infermiere falconarese. Oltre all’arresto, furono diverse le misure cautelari emesse per reati continuati di corruzione, falso ideologico e peculato finalizzati all’indebito rilascio di Green Pass.
Secondo l’accusa – gli inquirenti avevano piazzato una spy cam al centro vaccinale tra il dicembre 2021 e il gennaio 2022 – l’infermiere si sarebbe reso disponibile ad effettuare finte vaccinazioni anti Covid per far ottenere il green pass a diverse persone in cambio di pagamenti o favori. Cifre che andavano dai 300 ai 500 euro per dose, che invece di essere inoculata nei pazienti finiva secondo gli inquirenti nel cestino della spazzatura.
Tra i 77 che rischiano il processo ci persone residenti in tutte le province delle Marche e non solo, professionisti, imprenditori, genitori con figli che secondo l’accusa non avevano nessuna intenzione di farsi il vaccino ma avevano comunque bisogno della la “carta verde” per uscire di casa, andare a lavorare, al ristorante o in discoteca. E così sarebbero stati disposti, in alcuni casi anche ad arrivare ad Ancona da fuori regione e pagare pur di ottenere il Green Pass.
Tra loro la procura ha poi individuato quelli che ha considerato “intermediari”, cioè persone in grado di reclutare potenziale “clienti” da portare all’infermiere. Tutti e 77 gli indagati ora rischiano il processo. Il gup dovrà decidere se rinviarli a giudizio o proscioglierli o eventualmente se accogliere le richieste di riti alternativi o patteggiamenti.
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