«Ringraziamo Andrea Balestrieri e Pisana Liberati per la loro replica. Replica che, depurata dai vari “condimenti” ed al netto delle motivazioni portate come scusanti, non fa altro che tramutarsi in una precipitosa marcia indietro rispetto alle incaute e propagandistiche dichiarazioni del loro consigliere regionale Andrea Putzu sullo stato di salute della sanità e dell’economia marchigiana. Precisiamo che nessuno ha “messo in bocca” niente al consigliere Putzu, ma sono dichiarazioni riportate dagli organi di informazione e facilmente riscontrabili».
Non si placa il botta e risposta tra FdI e Pd sulle critiche mosse dai dem all’amministrazione Acquaroli. E questa volta a tornare a parlare sono Patrizia Canzonetta, membro della segreteria regionale Pd, e Fabiano Alessandrini, membro della direzione regionale Pd.
«Nella sostanza, Balestrieri e Liberati, ammettono la gravità della situazione in merito alle liste di attesa e l’enorme peso della mobilità passiva, argomentando, a loro discolpa, che “è colpa del covid” e che queste criticità “si trascinano da molti anni”. Ora, se prendersela con il Covid, dopo tutto questo tempo, ci sembra come minimo una scusa piuttosto leggerina, più grave è dire a scusante che tanto “si trascinano da molti anni”, il che equivale ad ammettere che tutto è rimasto come prima. Ricordiamo a Balestrieri e Liberati che, oramai più di quattro anni fa, hanno vinto le elezioni promettendo miracoli proprio su questi punti. Vi ricordate il famoso “azzereremo le liste di attesa”? Ammesso e non concesso che il Pd, a loro dire, “non può dare lezioni”, mentre almeno sulla gestione del covid le possiamo dare eccome, certamente gli elettori, che hanno dato loro fiducia per cambiare la situazione, si aspettavano altri risultati e non generiche scuse per attese interminabili o addirittura chiusura delle prenotazioni. Ma è con le risposte date sull’economia che francamente ci troviamo completamente spiazzati. C’è sempre la colpa dell’onnipresente Covid, che a differenza che nelle liste d’attesa dove è durato troppo a lungo, in questo caso perché è finito troppo presto, e di conseguenza ne ha subito il settore farmaceutico. Poi la chicca. La colpa sarebbe “delle disastrose politiche green tanto care alla sinistra che stanno uccidendo il settore automobilistico e l’indotto” Sic! In tutta onestà ammettiamo la nostra ignoranza! Fino a ieri avevamo pensato che nelle Marche si producevano calzature, lavatrici, abbigliamento, mobili, barche, e tanto altro…mai ci è passato per la testa che si producessero automobili e che ci fosse una motor valley marchigiana. Vuoi vedere che quel “furbacchione” di Bonaccini, con la complicità del Pd marchigiano, ci ha scippato la motor valley per portarsela tra Modena e Reggio Emilia?! Ora, visto l’approccio, capiamo meglio perché i nostri amici Balestrieri e Liberati ci dicono che “sull’economia citare percentuali tanto per criticare il governo regionale ha ben poco senso”. Chiediamo loro, sommessamente, considerato che dobbiamo parlare di risultati economici, su cosa ci dobbiamo basare se non sui dati? Forse sulle scuse fantasiose dette in precedenza? O sulle rassicurazioni del presidente Acquaroli e del consigliere Putzu? Sinceramente crediamo che gli atti di “fede” vadano fatti altrove, in economia contano i dati, e purtroppo per i marchigiani parlano chiaro».
«Infine una piccola nota. I nostri eroi – concludono i dem – ci invitano a “non parlare” visto che abbiamo “perso le ultime elezioni comunali”. Potremmo rispondere che se a Sant’Elpidio a Mare il Pd ha perso le elezioni, altrettanto è accaduto per Fratelli d’Italia. Potremmo rispondere che il Pd ha vinto le elezioni per trent’anni di seguito, tranne qualche parentesi a Sant’Elpidio a Mare dove sono tornati a casa dopo nemmeno due anni, e significa che Fratelli d’Italia, o come si chiamavano prima, le hanno perse. Potremmo anche dire che a volte le elezioni si perdono anche quando si vincono, come è accaduto alla povera Pisana Liberati per colpa dell’insipienza e dell’ingordigia dei suoi amici di partito alle ultime provinciali. Nel gergo della politica certi atteggiamenti vengono definiti come “infantilismo politico”, e non interessano a nessuno. Le elezioni si vincono e si perdono, e chi perde ha tutto il diritto-dovere di criticare, si chiama democrazia».
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