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Cineteatro Gigli e piazza, l’opposizione al sindaco: “Rivedere e correggere la convezione”

PORTO SANT'ELPIDIO - Una discussione quella sul cineteatro Beniamino Gigli, nella quale anche l'opposizione rimprovera la maggioranza di un mancato confronto

 

di Maikol Di Stefano

foto Federico De Marco

Una convenzione da riprendere, correggere e riportare nuovamente in consiglio comunale. E’ questo il sunto di quanto chiesto oggi, in una conferenza stampa dai consiglieri d’opposizione Andrea Balestrieri, Giorgio Famiglini e Antonesio Diomedi, accompagnati dal coordinatore provinciale Giorgio Marcotulli.

“A seguito di quanto spulciato dalla convezione, giorno dopo giorno troviamo risvolti che acclamano ancora di più la nostra scelta di abbandonare l’aula in consiglio comunale. Un accordo scellerato, dove il pubblico ha ceduto troppo facilmente al privato. Io mi chiedo come hanno fatto a votare i consigliere di maggioranza? Secondo me, non sanno cosa hanno votato. Il primo che chiamo in causa è Stacchietti, al quale chiedo di lasciare il posto da presidente della commissione numero tre. Oppure alla luce dei nuovi aspetti della convezione trovati da noi e dai nostri tecnici, che riconvochi la commissione e riporti la questione in consiglio comunale. Parlando del ragazzino PD, – attacca il neo consigliere provinciale Giorgio Famiglini, parlando di Luca Piermartini – che durante il consiglio comunale ci ha rimproverato più volte di non aver tempo ed impegno di leggere l’accordo prima del consiglio, credo che il primo a non aver minimamente guardato la convezione è lo stesso giovane consigliere. Arrivando ad una spesa complessiva del comune pari ad euro 3.000.000”.

Una discussione quella sul cineteatro Beniamino Gigli, nella quale anche Andrea Balestrieri rimprovera la maggioranza di un mancato confronto. “Dispiace per la poca e quasi nulla condivisione dell’amministrazione con l’opposizione riguardo all’accordo col privato. I consiglieri di maggioranza, si prenderanno la responsabilità di quanto votato in toto lo scorso 28 dicembre. La più grande bugia, detta dal sindaco è quella di non poter fare l’esproprio. Le parti politiche hanno agito in maniera alquanto grave. Porto Sant’Elpidio ha bisogno di una piazza, di un centro città nuovo, ma è anche vero che la maggior parte delle spese sono voci che riguardano le vie collaterali da Cesare Battisti, Roma, Leopardi e Principe Umberto. – prosegue il capogruppo di Fratelli d’Italia – Altra nota che va sottolineata è che la stessa amministrazione, oggi si trova a fare un dietrofront sul proprio progetto di Piazza presentato nel 2013 in campagna elettorale. Loro devono fare mente locale su cosa sono andati a votare, ovvero una tutela al 100% del privato e non dei cittadini. A loro piace dire chiavi in mano, ma qui hanno confezionato solo un progetto in cui i cittadini non possono dire nulla”.

Un attacco diretto quello di Diomedi. “Resto allibito quando tra consiglieri, ci troviamo per strada come concittadini e poi in aula consiliare ci raccontiamo delle stupidaggini. L’esproprio si poteva fare a differenza di quanto detto dal sindaco, ma il tempo magari spiegherà il perché di una convezione votata in fretta e furia a favore di un privato. Qui l’amministrazione si è in gergo calata i calzoni davanti all’Azzurro. Sono quasi 3.000.000 quelli che i cittadini tireranno fuori per questo cineteatro. Un fardello lasciato dall’amministrazione arrivata oramai agli sgoccioli, ma che dal 2018 non sarà più in carica. Una realtà che ci lascerà mutui fino al 2044. – prosegue Antonesio Diomedi – L’ultimo consiglio comunale ha dimostrato come la città si sia svegliata dal torpore. E’ scandaloso da parte loro portare una convezione di tale importanza, durante il periodo natalizio quando gli impegni personali sono molteplici. Potevano aspettare il nuovo anno, spiegare la loro posizione, potevano convocare un’assemblea pubblica, ma non hanno fatto nulla di tutto ciò. Si sono sempre fermati e nascosti. Riguardo alle accuse rivoltesi dai giullari di corte  Piermartiri e Stacchietti, i quali si sono atteggiati davanti ad un’opposizione che non era in aula, pur di prendere consensi dal proprio sindaco. Noi non andiamo ad affrontare un dibattito pubblico, la cui maggioranza è già compatta nel votare la loro convenzione con solo quattro giorni di preavviso. Non potendo noi affrontare un dibattito politico, siamo stati costretti ad uscire dall’aula. Queste scelte politicizzate fanno male al paese, non devono più scegliere a sfavore del paese e i consiglieri devono ragionare con le loro teste e non con le indicazioni del PD. La nostra cittadinanza ha bisogno di una struttura che stia nel cuore del paese a totale utilizzo pubblico. Non abbiamo bisogno di un’altra gelateria al piano terra. Abbiamo bisogno di spazi fruibili”.

E’ stato il geometra Giorgio Marcotulli a spulciare le scartoffie della convenzione, la quale secondo lui prevede una spesa extra di “700/800.000 euro che si potevano risparmiare”. Dati che saranno fatti pervenire alla Corte dei Conti, all’Agenzia del Demanio e all’Anticorruzione. “Una prima puntualizzazione va fatto sul costo complessivo dell’opera che sarà pari a 3.000.000 di euro che il comune sborserà. Un’opera da oltre 4.200/4.300 euro a metro quadro. Una valutazione a cui arriviamo partendo dalla stima dell’agenzia dell’entrate, a cui sono stati aggiunti gli utili d’impresa e gli interessi dei mutui. Gli oneri urbani e gli arredi richiesta a Moreschini, più il pagamento dell’iva e le imposte al 4%. Voci quete ultime due che da sole valgono una spesa di 93.000 euro che sborseremo già dal 2017. – spiega Marcotulli. – Il comune non farà pagare durante i lavori, al privato l’occupazione del suolo pubblico. Un introito perso stimato intorno ai 25.000 euro per non parlare del lotto di via Mameli. La cui permuta è stata valutata sul valore di mercato delle ultime aste. A riguardo io mi sono permesso di fare, quanto fatto dal comune, valutando i costi gli utili d’impresa in un atto di permuta che noi non avremmo mai  ceduto ad un valore inferiore al 1.500.000 euro, ovvero 300.000. euro in più. Arrivando così ai 3.000.000. di spesa. Guardando le carte abbiamo notato poi un errore grave de l’ingegnere Alessandrini probabilmente a causa di una svista, il quale ci fa pagare la corte del cineteatro due volte. Prima nella valutazione del cineteatro e poi a parte. Un costo complessivo vicino ai 100.000 euro in più”.

Una valutazione quella di Marcotulli che poi scende anche nella visione del progetto presentato dall’amministrazione comunale. “Io da tecnico non posso non dare un’analisi, sul computo metrico unico dato fornito prima del consiglio comunale, che mostra una mancanza di progettualità contemporanea. Noi abbiamo bisogno di una biblioteca o di uno spazio multimediale all’avanguardia? Il progetto andava presentato, valutato e accettato insieme alla convenzione”. Un’opposizione unita anche nel rispondere a chi li accusa di non aver mai dato la propria idea di centro e piazza. “La nostra idea di piazza è stata sviscerata più volte la loro accusa è solo una grossa bugia. La nostra idea parte da una viabilità diversa da quella attuata oggi, l’esproprio del cineteatro e la realizzazione di un polo 100% pubblico”.

 


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