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Taglio agli sprechi di cibo:
cresce l’attenzione dei cittadini,
ma il family bag ancora imbarazza

ALIMENTI - I dati della Coldiretti in occasione della 4a Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare promossa dal Ministero dell'Ambiente e celebrata domenica 5 febbraio
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Quasi 6 cittadini su 10 (58%) hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari nel 2016, secondo una indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata in occasione della 4a Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare promossa dal Ministero dell’Ambiente e celebrata ieri, domenica 5 febbraio.

Nell’anno dell’entrata in vigore della Legge 166/16 sugli sprechi alimentari il 33% degli italiani secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ li ha diminuiti, mentre il 31% gli ha mantenuti costanti, il 25% gli ha addirittura annullati mentre solo il 7% dichiara di averli aumentati. Nonostante questo, il problema resta rilevate con lo spreco di cibo che nelle case degli italiani ammonta a circa 145 kg all’anno per famiglia secondo Waste Watcher. Agli sprechi domestici che secondo la Coldiretti rappresentano in valore ben il 54% del totale vanno aggiunti quelli nella ristorazione (21%), nella distribuzione commerciale (15%), nell’agricoltura (8%) e nella trasformazione (2%) per un totale di oltre 16 miliardi in un anno.

La nuova legge – continua la Coldiretti – vuole rafforzare il lavoro di contrasto allo spreco facendo crescere la consapevolezza dei consumatori rispetto alle abitudini alimentari, semplificando le donazioni per le aziende agricole, industriali e della distribuzione commerciale ma anche nella ristorazione che promuovendo “l’utilizzo, da parte degli operatori nel settore della ristorazione, di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti l’asporto degli avanzi di cibo”, le cosiddette family bag. Un impegno che va ancora rafforzato in Italia dove secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ poco più di un italiano su tre (36%) quando esce dal ristorante porta a casa almeno talvolta gli avanzi con la cosiddetta “family bag”, ma una percentuale del 22% ritiene invece che sia da maleducati, da poveracci e volgare o si vergogna comunque a richiederla mentre il 18% degli italiani non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori.

Di fronte a questa nuova esigenza, la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc spesso realizzate con materiale riciclabile e con design gradevole.

La fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti rende disponibile attraverso la propria rete di vendita di mercati, fattorie ed agriturismi l’agribag antispreco, delle vaschette richiudibili dove conservare il cibo avanzato. Chiedere di portare a casa il cibo avanzato quando si va a mangiare fuori è un comportamento molto diffuso in altri Paesi a partire dagli Stati Uniti dove il cartoccio degli avanzi è una prassi consolidata per gli stessi Vip.


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