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Messa di suffragio per Luigi Bertoni,
il medico che visitava in “500”:
il toccante ricordo di Luigi Alici

GROTTAZZOLINA - Il professor Alici: "In un’epoca in cui spesso la disinvoltura sconfina nell’opportunismo, Luigi Bertoni ci ricorda, semplicemente, che solo nella fedeltà ognuno è veramente all’altezza della propria vocazione"

Oggi è l’anniversario della scomparsa di Luigi Bertoni, medico di Grottazzolina che esercitò anche a Fermo, Montegiorgio, Monteleone ed in altri paesi della zona. E proprio oggi pomeriggio, a un anno dalla scomparsa del noto e amato medico, si terrà  la celebrazione di una santa messa alle ore 18.30 presso la sala parrocchiale “Don Luigi Lorenzetti”, essendo la chiesa di Grottazzolina non agibile a causa del terremoto. Lo ricorda, con una toccante lettera, il professor Luigi Alici, attualmente professore ordinario di Filosofia morale presso l’Università di Macerata, già professore all’Università di Perugia, filosofo e ricercatore, già presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana.  Amici, infatti, conosceva bene Bertoni,  suo medico curante, suo amico.

Luigi Bertoni

“Oggi ricordato a Grottazzolina, con una santa messa in suo suffragio, Luigi Bertoni nell’anniversario della morte, avvenuta lo scorso anno all’età di 84 anni, quasi in punta di piedi. La sua presenza, determinante nella vita di un’intera comunità, è stata sempre così, vigile e discreta. Perde il padre a 19 anni, quando il sogno di diventare medico stava per concretizzarsi. Per non pesare sulla famiglia, consegue da privatista il diploma magistrale e inizia a insegnare nella scuola primaria, portandovi la passione dei genitori. Iscritto da giovanissimo all’Albo dei giornalisti, è corrispondente del Resto del Carlino per il Fermano e la provincia; grazie all’amicizia con padre Guido Piergallina, si appassiona al lavoro d’archivio e allo scavo archeologico che porterà alla luce un’importante necropoli picena.

Con l’insegnamento si mantiene agli studi all’università di Pavia, dove si laurea brillantemente in Medicina e Chirurgia. Vincenzo Monaldi lo vorrebbe con sé a Napoli, ma lui resta fedele alla propria vocazione. Dopo aver prestato servizio all’Ospedale Civile di Fermo, inizia l’attività di medico di famiglia a Grottazzolina, dove assumerà anche le funzioni di Ufficiale sanitario. Nel 1964 sposa GiannaAntonia Trasatti, ben presto chiamata a dirigere l’Ospedale psichiatrico di Fermo e morta prematuramente, dopo aver dato al consorte 5 figli. Questa tragedia familiare, affrontata in modo eroico, non penalizza la professione, alla quale continua a dedicarsi con l’impegno di sempre. La medicina sta cambiando: crescono opportunità diagnostiche e competenze specialistiche, ma anche burocratizzazione, disaffezione, avidità. Bertoni è aperto al progresso, non al regresso: per i suoi pazienti c’è sempre, ben oltre la pensione; non si nega mai a una visita domiciliare, con la sua mitica “500”, non prescrive un antibiotico per telefono. Competenza solida, aggiornamento costante, disponibilità sconfinata, memoria prodigiosa, pazienza inverosimile. Ha scritto Lansberg: ‘È la fedeltà che costituisce la persona. In un’epoca in cui spesso la disinvoltura sconfina nell’opportunismo, Luigi Bertoni ci ricorda, semplicemente, che solo nella fedeltà ognuno è veramente all’altezza della propria vocazione”.

 


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