Da sinistra Luca Ceriscioli e Fabrizio Volpini
di Federica Nardi
Con la ricostruzione dopo il terremoto che sarà sempre più nelle mani dei presidenti di Regione, il governatore Luca Ceriscioli ha già predisposto un rapido passaggio per assegnare la sanità regionale “a Fabrizio Volpini – ha rivelato il presidente a Cm durante l’inaugurazione delle case a Montecavallo (leggi) – Ma non ci sarà un nuovo assessorato perché non posso nominare più di sei assessori”. I ruoli e le deleghe sono già tutti presi e irrinunciabili, ma già da tempo alcuni passaggi hanno reso nei fatti Volpini il consigliere delegato a una delle materie più scottanti a livello pratico e politico e che fino a ora è rimasta in mano a Ceriscioli. Le sfide della delega: la programmazione degli ospedali unici, ancora per lo più virtuali (tranne quello di Fermo) ma che agitano da mesi le riunioni dei sindaci di Area vasta. La futura gestione dei flussi finanziari, riconosciuta come virtuosa, ma che non potrà contare per sempre sul tesoretto ereditato dalle passate amministrazioni. E in generale il governo di un vasto territorio alle prese, per chissà quanti anni, con il dibattito sull’inevitabile riforma sanitaria. Volpini, medico di Senigallia, si è fatto comunque già valere in questo mandato da consigliere da presidente della Commissione sanità regionale. Da sempre nelle file del Pd, tra gli ultimi risultati la legge sulla Cannabis terapeutica che ha portato una ventata di avanguardia nel campo delle cure mediche in regione. Anche senza un passaggio di consegne ufficiale, di certo c’è che “lo vedremo più spesso alle riunioni”, assicura Ceriscioli. Volpini dal canto suo conferma e dice di aver dato “disponibilità a intensificare il lavoro di affiancamento del presidente in questa fase così complessa, in un continuo confronto con lui cercando di portare avanti quello che era il programma di governo rispetto agli indirizzi programmatici”. Gli obiettivi ampi della riforma non devono però far dimenticare quelli di ogni giorno: “Bisogna prestare attenzione anche alla quotidianità che riguarda i servizi sanitari – conclude Volpini -. Una quotidianità che va presidiata e che non può essere lasciata solo ai tecnici ma ha bisogno anche della politica regionale e locale. Abbiamo di fronte l’allungamento della vita media con tutte le patologie che ne conseguono, anche questa è una sfida di cui tenere conto”.
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