di Serena Murri
Inaugurata questa mattina una targa al Murri in memoria della pandemia Covid 19. “Sembra sempre impossibile fino a che non viene realizzato”. Così recita la lastra in marmo, presentata questa mattina di fronte a tutto il personale medico e posta all’ingresso del nosocomio fermano.
A fare gli onori di casa, il direttore dell’Area Vasta 4, Licio Livini: “Nella giornata nazionale delle cure e del malato, un titolo che ha un grossissimo valore, essendo anche la giornata mondiale, ci troviamo a celebrare un momento importantissimo per una riflessione che capita in un anno come il 2020, anno della pandemia Covid 2020. Una giornata che alla luce della pandemia, si colora di un significato particolare. Per questo la facciata dell’ospedale è colorata da una luce arancione. Il nostro ospedale e tutte le strutture che si sono trovate ad affrontare uno stato di emergenza che ha mostrato una sua forza distruttiva per la quale eravamo impreparati. Abbiamo saputo reagire perché tutti i nostri operatori si sono prodigati con spirito di appartenenza, con processi e percorsi organizzati per garantire sicurezza a persone e operatori. Qualche sbavatura c’è stata -ha ammesso Livini- ma la direzione era quella giusta”.
Una giornata che acquisisce “un significato particolare -ha proseguito Livini- per poter guardare avanti con fiducia e speranza. Si apre una fase nuova con grandi interrogativi per un sistema mondiale profondamente scosso. L’organizzazione sanitaria, per la salute e per lo Stato deve progredire. Se funziona la sanità funziona tutto il sistema e la prevenzione. Se funziona questo apparato, lo Stato va avanti. Il sistema di sanità pubblico che spesso viene criticato, riesce a rispondere alle richieste dei cittadini, ma dobbiamo lavorare sul lavoro snello e sull’eliminazione delle lentezze. Noi siamo lenti nei percorsi. Il nostro compito è ridurre lo stato di disagio della malattia. I livelli dirigenziali e le azioni aiutino a sviluppare una cultura positiva. Occorre recuperare valore delle azioni e responsabilizzazione. Scopriamo una pietra all’ingresso dell’ospedale a memoria della pandemia e come ringraziamento per l’abnegazione di medici e operatori che hanno rischiato la vita. Le lapidi sono segni per noi che ci siamo, a ricordare valori esemplari. Non vi è professione più nobile di quella sanitaria” ha concluso Livini.
Erano presenti anche la dottoressa Calcagni, presidente dell’Ordine dei Medici che ha ricordato i 177 medici in Italia per il Covid, fra medici territoriali e ospedalieri e Beltrami, presidente dell’ordine degli infermieri che ha parlato di 14 mila infermieri coinvolti e di circa 40 decessi. “Non siamo eroi -ha precisato Beltrami- ma professionisti che hanno fatto il loro dovere”. Era presente anche il sindaco Paolo Calcinaro che ha ricordato il periodo della pandemia come un momento di paura sia personale sia nei confronti della città, gestito in maniera «esemplare» dall’ospedale.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati