di Leonardo Nevischi
FERMO – Nella trentatreesima giornata del girone B, nel derby tra canarini, Samuele Neglia dispiega le ali e fa volare la Fermana a dieci lunghezze dalla zona retrocessione, mentre il Modena svolazza a vuoto nella gabbia del “Bruno Recchioni” e, come successo già alle illustri Sudtirol, Cesena e Triestina, si vede tarpare le sue ambizioni di grandezza.
La formazione di Cornacchini si conferma, quindi, ammazzagrandi e sale al tredicesimo posto, a soli cinque punti dal primo piazzamento utile per disputare i playoff. Martedì, a proposito di big, arriverà a Fermo il Perugia per il recupero della 24esima giornata (rinviata a causa della neve). Spetterà al campo decretare se questa Fermana potrà ancora volare in alto o se queste ali si scioglieranno al sole come quelle che Dedalo costruì per suo figlio Icaro.
IL TABELLINO
FERMANA 1 (4-4-2): Ginestra; Rossoni, Bonetto, Scrosta, Mordini (12′ st Sperotto); Iotti, Graziano, Urbinati, Neglia; D’Anna (12′ st Boateng), Cais (34′ st Fabris). A disposizione: Massolo, Manzi, Manetta, Kasa, Cremona, Grossi, Palmieri, Mosti, Grbac. All. Giovanni Cornacchini
MODENA 0 (4-3-3): Gagno; Mattioli (28′ st Bearzotti), Zaro, Pergreffi, Mignanelli; Corradi (20′ st Sodinha), Gerli, Castiglia; Luppi, Scappini (20′ st Prezioso), Pierini (44′ st Monachello). A disposizione: Narciso, Chiossi, Ingegneri, Rabiu, Spagnoli, De Santis, Davì, Varutti. All. Michele Mignani
RETI: 47′ st Neglia
ARBITRO: Maria Marotta della sezione di Sapri; assistenti Luca Dicosta di Novara e Vincenzo Pedone di Reggio Calabria; quarto uomo Mattia Pascarella di Nocera Inferiore
NOTE: Ammoniti Pergreffi, Mattioli, Ginestra, Palmieri. Corner 5 – 4. Recupero +1′ +4′
LA CRONACA
Dopo le moltissime assenze di Macerata, mister Giovanni Cornacchini ritrova pedine importanti nel suo scacchiere: Mordini, Bonetto, Graziano e Boateng rientrano dalle rispettive squalifiche e, fatta eccezione per il ghanese, vengono tutti chiamati in causa dal primo minuto. Bonetto preleva nel cuore della difesa un Manetta non al meglio, che in settimana non si è potuto allenare per un problema al flessore, mentre Mordini e Graziano riprendono posto nelle loro posizioni di appartenenza come terzino sinistro e frangiflutti sulla cerniera di centrocampo. A completare il consueto 4-4-2 del tecnico fanese ci sono Rossoni (preferito a Mosti) ed i soliti Scrosta, Iotti, Urbinati, Neglia, Cais e D’Anna, con quest’ultimo che stringe i denti nonostante le molte gare consecutive e vince il ballottaggio con Boateng.
Mister Mignani risponde con gli stessi nove-undicesimi usciti vincitori dall’ultimo match con il Cesena: nel 4-3-3 Luppi preleva Tulissi e va a formare il tridente con Scappini e Pierini mentre Miganelli rimpiazza Varutti sulla fascia sinistra. Invariata la coppia centrale composta da Zaro e Pergreffi ed il centrocampo che vede Gerli in cabina di regia e Corradi-Castiglia come mezzali.
I primi 45′ risultano ultratattici, dai ritmi bassi e senza particolari emozioni. Soltanto un lampo o un colpo di fantasia potrebbe rompere l’equilibrio, ma né da una parte né dall’altra ci sono le energie mentali per andare oltre il normale compitino. Ne consegue che le occasioni scarseggiano, che il passo è troppo lento e che non si vede nemmeno l’ombra di un dribbling o di una giocata degna di nota. Iotti non accelera, Neglia fatica, D’Anna si sbatte più in fase di ripiegamento che in zona calda e quindi la luce rimane spenta.
Ad illuminare il pomeriggio, oltre ai fari accesi del Recchioni ed un sole primaverile, ci prova il Modena: al 10′ Corradi batte un corner insidiosissimo che sorprende Ginestra e lo costringe ad intervenire in due tempi con i pugni, rifugiandosi nuovamente in angolo con l’ausilio della traversa.
La risposta dei canarini di casa passa per un’altra palla inattiva: al 29′ è una punizione di Iotti a confezionare un cioccolatino che sfila liscio all’interno dell’area senza che nessuno lo scarti e che, sul secondo palo, Graziano deve solo addentare. L’ex Pro Vercelli di testa è diabetico e, da zero metri, manda incredibilmente sul fondo.
In una gara molto bloccata sono le palle ferme a farla da padrone. Al 36′ su una punizione di Corradi battuta con un lob morbido, quando tutti si aspettavano una conclusione a scavalcare la barriera, Scappini (di nome e di fatto) scappa via alla marcatura degli uomini di Cornacchini e raccoglie la sfera davanti a Ginestra: il diagonale mancino viene prima smorzato dal numero uno fermano e poi intercettato da Rossoni.
L’ultimo squillo della prima frazione è ancora ospite: Ginestra sbaglia il disimpegno rinviando sui piedi di Pierini, ma poi è reattivo nel mettere una pezza sulla ribattuta dell’attaccante modenese.
Nella ripresa Cornacchini inizia a pensare all’impegno di martedì contro il Perugia e concede un po’ di riposo a D’Anna per un fresco Boateng, ma la manovra dei gialloblù locali è sempre troppo prevedibile. Non che per la formazione di Mignani il discorso sia differente: gli ingressi di Prezioso (match winner dell’andata) e Sodinha non trasformano il canovaccio tattico degli emiliani: merito anche di una Fermana che si chiude alla perfezione e occupa tutti gli spazi, non concedendo mai agli avversari la possibilità di attaccare la profondità.
L’occasione più nitida della ripresa è al 53′ quando Cais reclama un calcio di rigore per un intervento scomposto di Zaro, che nel tentare l’anticipo travolge l’ex attaccante della Carrarese. Per la direttrice di gara, però, è tutto regolare.
La seconda frazione si rispecchia nella prima e per vivere un’altra emozione si deve attendere sino al 92esimo, ma si può dire che ne valga la pena. Nell’extratime Boateng addomestica un pallone di Fabris e dal limite innesca la velocità di Neglia: il capocannoniere gialloblù trova la forza per bruciare la difesa ospite e trafiggere Gagno con un diagonale chirurgico all’angolino.
Giovanni Cornacchini nella sala stampa del “Bruno Recchioni” al termine del match contro il Modena
LE DICHIARAZIONI
di Paolo Gaudenzi
Un successo maturato proprio all’epilgo del derby cromatico tra i due collettivi canarini di C, quando forse i più pensavano ormai ad un pari con un nulla di fatto prossimo a salpare in porto. Non c’è però da stupirsi per la vittoria di giornata: recita la massima <chi osa, vince>, tradotto, la Fermana è scesa in campo convinta e decisa a girare la pagina della manita subita sei giorni fa in quel di Macerata, contro il Matelica, acciuffando per i capelli la vittoria a ridosso dei titoli di coda. Un 1-0 firmato dall’implacabile, solito ma non inflazionabile (anzi) Samunele Neglia, che se non ha piazzato la pietra tombale sul discorso salvezza poco ci manca, rappresentando nel contempo il miglior viatico per affrontare, martedì prossimo sempre sul prato amico, il Perugia nel recupero.
Tra i protagonisti di giornata anche mister Giovanni Cornacchini, abile a rinsaldare la genuina tradizione del Recchioni ostile ai grandi club, lesto a compattare i ranghi sin dallo start della danze del tardo pomeriggio ed altrettanto nel cambiare volto alla squadra, con gli innesti in corso d’opera pronti a massimizzare il lavoro ben approcciato dai compagni titolari.
“I meriti oggi sono tanti, i ragazzi sono stati bravissimi e determinati contro una squadra forte, che ha gamba e tecnica – le parole del mister in sala stampa nel dopo gara -. Abbiamo fatto un primo tempo in sofferenza, non possiamo nasconderlo, ma eccoci protagonisti di un’ottima ripresa. I cambi sono stati importanti – la sollecitazione -, compreso l’utilizzo di Fabris, un giocatore che sta entrando in condizione dopo un anno circa di inattività. Il 5-1 del Matelica? Partite simili capitano una volta ogni 10 anni, obiettivamente l’abbiamo interpretata male, dovevano approcciarla con la nostra tipica identità, proprio per come fatto oggi – ha concluso Cornacchini -. Ed ora sguardo al recupero di martedì: contro il Perugia sarà durissima, trattandosi di una squadra con grande fisicità ed altrettanta tecnica. Noi non guardiamo i punti in classifica, scendiamo in campo sempre cercando di fare del nostro meglio, oggi a mio avviso abbiamo meritato”.
L’attaccante Davide Cais
Dal timoniere fermano agli umori dall’attaccante Davide Cais. “Da un po’ di partite non riuscivamo a chiudere il cerchio, portando a casa cioè qualcosa di abbastanza concreto dal campo di gara – l’approccio della punta -. E’ stato un match complicato, faticoso dal punto di vista fisico e anche da quello mentale perché il Modena sa il fatto suo. Noi abbiamo però giocato le nostre carte al meglio, quelle cioè della compattezza e dell’aggressitivà. Un bravo a Samuele (Neglia) per aver tirato fuori il massimo dalla nostra manovra giornaliera. Oltre alla rete, per andare a segno a mio avviso c’era anche un penalty a nostro favore. Mi sono infatti sorpreso con l’arbitro che non l’ha fischiato ad essere onesti. A mio avviso si è trattato di una situazione chiara da valutare, per giunta ravvicinata alla sua posizione. Tornando alla sfida, oggi abbiamo corso, con sacrificio, dimostrando di esserci. Siamo a ridosso dell’obiettivo salvezza, considerando i 39 punti – ha concluso Cais – ma è meglio non fare calcoli e pensare alla concretezza: martedì sarà una battaglia contro il Perugia, cerchiamo di recuperare le energie in questi due giorni che ci separano dal Grifone per dare il meglio ad inizio della prossima settimana”.
Fotogallery
L’esultanza al 92esimo di Samuele Neglia
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