di Leonardo Nevischi
RAVENNA – Niente da fare. Altro giro, altra corsa, altra trasferta, altra conferma dal campo: la super Fermana capace di volare al “Bruno Recchioni” e di mettere sotto Cesena, Triestina, Modena e Perugia, lontano da casa si toglie il mantello e soffre di vertigini.
Questa volta a sbarrare la strada alla formazione di Cornacchini verso un successo esterno che manca dal 25 ottobre (con l’Imolese, quando ancora c’era Antonioli in panchina, ndr) ci ha pensato il fanalino di coda Ravenna, proprio come era accaduto lo scorso 13 marzo con l’Arezzo, allora ultimo in classifica. Insomma, se Giovanni Cornacchini ci ha abituati ad una super Fermana, sembra proprio che le trasferte siano la sua kryptonite.
I gialloblù non solo non riescono a sfatare il tabù esterno, ma più nel dettaglio anche quello che non li vedono mai vittoriosi al “Benelli” di Ravenna, con l’aggravante che qui bisogna fare i conti anche con un digiuno da gol che perdura da 364 minuti (l’ultimo fu nel 2006).
Tuttavia, se da un lato i canarini non hanno approfittato delle debacle pomeridiane di Virtus Verona (0-3 con Perugia) e Gubbio (0-4 con Carpi) per scalare posizioni in ottica playoff, hanno però ringraziato Arezzo e Legnago Salus, che con le loro sconfitte hanno di fatto consegnato la salvezza alla formazione di viale Trento. A quattro giornate dal termine sono, infatti, dieci i punti che separano i canarini dalla zona retrocessione. Pertanto solo la fine del mondo potrà impedire a questa Fermana di iscriversi al suo quinto campionato consecutivo di Serie C.
IL TABELLINO
RAVENNA 0 (4-3-3): Tomei; Boccaccini, Jiday, Caidi (14′ st Shiba), Fiore; Benedetti, Papa, Esposito; Ferretti (38′ st Fiorani), Sereni, Marozzi. A disposizione: Raspa, Albertoni, Mancini, Prati, Stellacci, Codromaz, Cesperini. All. Leonardo Colucci
FERMANA 0 (4-4-2): Ginestra; Rossoni, Manetta, Scrosta, Sperotto; Iotti (11′ st Fabris), Graziano (1′ st Mordini), Urbinati, Neglia, D’Anna (34′ st Palmieri), Cais (1′ st Boateng). A disposizione: Massolo, Colombo, Manzi, Cremona, Grossi, Mosti, Grbac, Bonetto. All. Giovanni Cornacchini
ARBITRO: Giorgio Vergaro della sezione di Bari; assistenti Andrea Zezza di Ostia Lido e Luca Landoni di Milano; quarto ufficiale Stefania Menicucci di Lanciano
NOTE: Ammoniti Urbinati, Esposito, Shiba. Corner 1 – 1. Recupero +0′ +3′
Giovanni Cornacchini nel dopo gara di Ravenna
LA CRONACA
Il peggior attacco (25 reti segnate dagli uomini di Colucci) contro il terzo più anemico (28 quelle della squadra di Cornacchini, al pari del Fano). Una squadra che non vince in campionato da 17 partite (l’ultimo successo romagnolo risale al 19 dicembre) contro una che non torna con i tre punti da una trasferta da ben 10 incontri (6 pareggi e 4 sconfitte). È questo il preludio di un Ravenna – Fermana che rappresenta un’ultima spiaggia per i padroni di casa ed un trampolino di lancio per gli ospiti.
I romagnoli sono costretti a destreggiarsi tra le numerose assenze. Sono infatti ben 16 gli indisponibili tra le fila del Ravenna: Perri squalificato, Martignago sta pagando ancora il prezzo salato del Covid e continua ad avere difficoltà respiratorie, Alari dà forfait dopo la botta rimediata con il Padova, il neo arrivato Emnes è fermo per noie muscolari al flessore, Mokulu sospeso per doping a causa di una pomata cicatrizzante, Cesaretti sarà operato al crociato e De Grazia è out da mesi così come Bolis, Franchini, Zanoni, Vanacore, Meli, Rocchi. Mister Leonardo Colucci ritrova così Fiore e Papa, il quale ha scontato il turno di squalifica, ma porta con sé solamente 19 giocatori, di cui alcuni come il portiere Albertoni non ancora completamente in grado di giocare. Il Ravenna scende dunque in campo con uno tiratissimo 4-3-3 con Benedetti, Papa e l’ex Esposito a centrocampo e Ferretti, Sereni e l’altro ex Marozzi a comporre il tridente offensivo.
Il Condor risponde con il consueto 4-4-2 riproponendo gli stessi dieci/undicesimi in grado di mettere alle strette il Perugia pochi giorni fa: l’unico cambio è in attacco dove rientra D’Anna a fare coppia con Cais e Boateng viene preservato come carta da giocarsi in corso d’opera.
La prima conclusione in porta è della Fermana dopo appena 8 minuti con D’Anna, servito da Neglia, ma Tomei controlla bene. Il Ravenna, però, cresce con i minuti e sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina sfiora la segnatura con il colpo di testa di Caidi, che approfitta dell’uscita a vuoto di Ginestra, ma che si vede intercettare la conclusione a botta sicura sulla linea di porta da capitan Urbinati. I gialloblù tornano a farsi pericolosi nel finale di frazione quando Cais arriva ad impattare il traversone di Neglia ma colpisce debolmente tra le braccia di Tomei.
Nella ripresa mister Cornacchini prova a vincerla con gli ingressi di Mordini per Graziano e Boateng per Cais e cambiando assetto (la Fermana passa ad un 4-3-3 a trazione offensiva con Urbinati in mediana, Iotti e Mordini mezzali ed il tridente Boateng, D’Anna, Neglia a comporre il reparto offensivo).
Ci prova subito Boateng che prima dopo una serie di dribbling perde l’attimo per calciare, poi fa da sponda per Iotti colpisce di prima intenzione ma viene murato dalla retroguardia locale. La risposta del Ravenna passa per il diagonale di Sereni che sfila sul fondo di poco e per quello dell’ex Marozzi che tenta di chiudere con un diagonale destro una bella triangolazione tra Ferretti e Papa.
Nel finale la Fermana troverebbe la rete del vantaggio con il neo entrato Ciro Palmieri, ma la bandierina dell’assistente vanifica tutto (non senza lasciare qualche dubbio: Boateng sgomma sulla sinistra e quasi dalla linea di fondo mette al centro un cross teso che Palmieri deve solo appoggiare).
L’attaccante Ciro Palmieri
LE DICHIARAZIONI
di Paolo Gaudenzi
“Non è stata di certo una partita entusiasmante, ma al contrario di sofferenza. Abbiamo patito sia noi che loro, soprattutto in virtù del fatto che, giocando praticamente spesso in maniera ravvicinata, le energie oggi sono un po’ mancate. Penso che sia stato palese, trapelato cioè agli occhi di chi ha visto la partita”.
Sono le prime parole di mister Giovanni Cornacchini nel dopo gara, lucido nella ricognizione post match ma più interessato a poggiare l’accento sullo stato di salute della squadra rispetto alla mera partita di giornata. Sfida, tra l’altro, che nella ripresa ha visto le tante occasioni causa di rammarico in casa gialloblù, soprattutto per la rete annullata a Palmieri, per le battute di testa di Mordini e Manetta, nonché le conclusioni rimpallate a meritare maggior fortuna.
“E’ vero, abbiamo disputato un buon secondo tempo – la sollecitazione -, pur non giocando una partita entusiasmante i ragazzi ci hanno provato comunque e in ogni modo, non posso rimproverar loro assolutamente niente soprattutto per il cammino che stanno facendo sin qui. Oggi avevamo tutto da pardere giocando contro un Ravenna bisognoso di punti”.
Cornacchini, prima di lasciare spazio all’attaccante Ciro Palmieri, ha concluso affermando che “la sosta viene a pennello perché, sinceramente, delle difficoltà le ho viste ma non è un problema, anzi, visto tutto è naturale: si è speso tantissimo nel recente passato, tra energie fisiche e mentali, quindi questi tre giorni pieni per recuperare, che ci servivano come il pane, arrivano al momento opportuno”.
“Potevamo portarla a casa, è vero, ma torniamo a Fermo comunque con un punto – le parole del giovane elemento offensivo -. Giocare ogni tre giorni è complicato, ma quando entro, per quello che mi riguarda personalmente, cerco di dare il massimo, mettendomi a disposizione di mister e compagni. Il gol annullato? – la sollecitazione verso Palmieri – Sinceramente non saprei esprimermi con certezza dalla prospettiva vissuta in campo, approfondirò ora dalle immagini. Penso che sia stato regolare, se c’era….ovviamente il fatto che sia stato annullato sarà motivo di rammarico”.
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