“La Regione è al lavoro ma lo Stato sostenga il cratere con le necessarie deroghe”. Così in una nota l’assessore regionale alla Ricostruzione, Guido Castelli sull’annoso tema dello smaltimento delle macerie nelle aree terremotate.
“La Regione – spiega Castelli – già da mesi sta affrontando il problema delle macerie, specie quelle private, attraverso un lavoro sinergico che si sta sviluppando in collaborazione con la struttura commissariale, l’Arpam, il Servizio Ambiente della Regione e le associazioni di categoria. Si tratta di più di 4.200.000 tonnellate di materiale, un quantitativo quadruplo rispetto a quello relativo alle “macerie pubbliche”, cioè quelle derivate dal collasso di edifici di proprietà pubblica o pregiudizievoli della pubblica incolumità. La sfida è quella di applicare i dettami dell’economia circolare al ciclo della lavorazione delle macerie, alimentando un sistema virtuoso non solo in termini impiantistici ma anche di incentivi che premino il riutilizzo degli aggregati riciclati”.
“Si tratta di un risultato – evidenzia l’assessore – che potrà essere raggiunto solo con la cooperazione di tutti e con il sostegno del Governo e del Parlamento, organi ai quali compete l’adozione di norme di rango nazionale necessarie per centrare gli obiettivi già citati. Proprio in questi giorni, si stanno registrando segnalazioni che destano forti preoccupazioni in particolare nell’area del maceratese: i siti di deposito e di lavorazione del materiale proveniente dalla demolizione degli edifici privati si stanno avvicinando a livelli di saturazione. Purtroppo il Parlamento ha ritenuto di non prorogare la possibilità di aumento del 50%, rispetto ai limiti autorizzati, del quantitativo di macerie private stoccabili nei siti di riferimento. Chiediamo che il Governo e il Parlamento, con urgenza, dispongano l’estensione della deroga agli impianti deputati alla gestione delle macerie private, possibilmente elevando il limite previsto all’art. 28-bis sino almeno al 75% ”.
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