Giovanni Legnini, commissario alla Ricostruzione
L’autorità anti corruzione (Anac), il commissario Giovanni Legnini e Invitalia, che agisce come centrale di committenza, hanno sottoscritto oggi un nuovo accordo che rafforza e al tempo stesso velocizza i controlli preventivi di legalità nella ricostruzione post sisma. A comunicarlo la struttura commissariale.
L’intesa è stata firmata oggi a Roma dal presidente di Anac Giuseppe Busia, il presidente dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, Domenico Arcuri, il commissario per la Ricostruzione Legnini, e i presidenti delle regioni coinvolte, Marco Marsilio per l’Abruzzo, Nicola Zingaretti per il Lazio, Francesco Acquaroli per le Marche, e Donatella Tesei per l’Umbria.
Una delle principali novità dell’accordo riguarda proprio il coinvolgimento dei presidenti delle Regioni, in qualità di Vice-Commissari, sia per il ruolo delle Regioni nella ricostruzione delle aree interessate dal sisma, sia per la funzione di coordinamento verso i soggetti attuatori e delle centrali di committenza, ferma restando la supervisione del commissario straordinario.
Altra novità riguarda la verifica di legittimità preventiva dell’Unità operativa speciale (Uos) dell’Anac, che si concentrerà sugli interventi più rilevanti e sull’esecuzione dei contratti, con riguardo anche al rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza. Un’attività che già nei mesi scorsi ha portato a una drastica riduzione del contenzioso legale sugli appalti legati alla ricostruzione.
Un cantiere della ricostruzione
Per consentire una più efficace azione di supporto, anche a seguito dell’incremento delle procedure di gara registrato negli ultimi mesi, sono state individuate le nuove soglie del valore economico sopra le quali si svolgerà il controllo degli atti di gara: 350mila euro per affidamento di lavori; 100mila euro per affidamenti di servizi e forniture, compresi quelli di ingegneria e architettura, e la progettazione; 100mila euro per i subappalti in caso di lavori di oltre 1 milione di euro. Potranno essere sottoposti a verifica preventiva anche schemi di bando per l’invito degli operatori economici riguardanti l’affidamento di servizi tecnici e lavori. Nel protocollo si introduce, infine, la possibilità da parte del commissario straordinario di richiedere un parere preventivo all’Autorità per l’emanazione delle ordinanze speciali in deroga, ai sensi dell’art. 11 del ‘decreto semplificazione’.
«Il controllo preventivo da parte di Anac è un utile presidio di legalità che può ben conciliarsi con la semplificazione amministrativa e l’accelerazione delle procedure necessarie alla ripresa economica del Paese – dicono Busia e Legnini -. Come delineato nell’atto sottoscritto oggi, legalità ed efficienza possono e debbono procedere insieme, in un nuovo modello di governo con più livelli di responsabilità ed un’equilibrata collaborazione tra le istituzioni».
Alcuni dati forniti da Anac riferiti all’Uos: procedure vigilate dalla stipula del protocollo del dicembre 2016: oltre 460. Parerei emessi dalla stipula del protocollo: oltre 1.200. Procedure vigilate nel 2020: 208 (45% del totale). Pareri emessi nel 2020: circa 680 (circa il 57% del totale). Tempi medi di emissione del parere: circa 3 giorni lavorativi medi dal ricevimento della documentazione Alcuni dati sulla ricostruzione pubblica post sisma 2016 (fonte commissario straordinario): stanziamento per la ricostruzione pubblica post sisma: 2,2 miliardi di euro. Opere pubbliche in senso stretto finanziate dalle Ordinanze: 1.288. Spesa effettiva erogata nel 2020 per le opere pubbliche: 283 milioni di euro (+36% sul 2019). Lavori conclusi a fine dicembre 2020: 126 (+50% rispetto al 30 giugno 2020).
Alla riunione era presente anche l’assessore regionale al Bilancio, Guido Castelli: “Segno di attenzione che Commissario e Regioni hanno voluto dare alla problematica di superamento della burocrazia, una degli avversari principali della ricostruzione”
L’assessore Castelli, si diceva, ha partecipato alla riunione odierna della Cabina di coordinamento del sisma convocata dal Commissario straordinario per la ricostruzione Giovanni Legnini, alla presenza del presidente dell’Anac e dell’amministratore delegato di Invitalia. “Il motivo della riunione era aggiornare il protocollo perché i dati fanno pensare ad un incremento significativo della ricostruzione sia privata che pubblica. Si trattava quindi di trovare un accordo che rendesse il procedimento di verifica preventiva che spetta all’Anac su tanti atti il più possibile funzionale ad una ricostruzione tempestiva e di qualità”. Trasparenza ed efficacia le parole chiave, aggiunge l’assessore “perché questo accordo, che sostituisce il precedente, ha ampliato gli atti non soggetti a verifica preventiva. In particolare non saranno soggetti a verifica preventiva tutti gli affidamenti di lavoro di importo inferiore a 350 mila euro, e per quanto riguarda gli affidamenti di servizi e forniture la soglia sotto la quale non scatta il controllo Anac è di 100 mila euro. Si sono anche ridotti gli atti che in generale devono essere sottoposti preventivamente al vaglio dell’Anac. L’intendimento è stato quello di evitare che eccessive lungaggini e ritardi possano essere riferiti proprio al tema del controllo Anac – spiega Castelli – A questo scopo è stato introdotto poi un articolo in base al quale per tutti i procedimenti di verifica preventiva, l’Anac si impegna ad esprimere il proprio parere nel termine di 10 giorni lavorativi, quindi non più 15. Si tratta di un aggiornamento del protocollo che si è reso necessario e utile perché i procedimenti stanno aumentando e perché siamo di fronte alla grande sfida della ricostruzione pubblica. Viene confermato il controllo preventivo di legalità che spetta all’Anac ma si sono resi più funzionali e fruibili i termini che consentono l’esercizio di questo potere di sorveglianza. La logica è quella di incentivare l’amministrazione che funziona rispetto a quelle che adempie – sintetizza l’assessore – Ulteriore segno di attenzione che le Regioni e il commissario hanno voluto dare alla problematica di superamento della burocrazia che rischia di essere una degli avversari principali della ricostruzione”.
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