di Leonardo Nevischi
Nelle abitazioni private e nei ristoranti di Porto Sant’Elpidio è, ormai, scattata una vera e propria allerta furti e tentativi di scasso. Infatti, alla già critica questione sicurezza tra via Pescolla e via Fonteserpe, dove nell’ultimo periodo sono finite nel mirino dei ladri decine e decine di villette (tanto da costringere i residenti a creare un gruppo WhatsApp per programmare ronde notturne e per tutelarsi segnalando avvistamenti e scambiandosi informazioni utili), ora, anche le attività legate alla ristorazione sono entrate nel bersaglio dei malviventi.
In particolar modo, terminata la stagione estiva, sono le concessioni balneari situate sul lungomare elpidiense le maggiori indiziate a dover fronteggiare queste azioni delittuose. Tra queste vi è senz’altro il ristorante “Settemari – Il Gambero” che, da quando nel 2018 l’attività è passata in mano ai fratelli Piero e Giuliano De Santis, ha già subito ben otto visite indesiderate. In ultimo quella di ieri mattina alle 3.10, quando un ignoto ha abbattuto le vetrate antisfondamento, utilizzando mattoni e pietre come corpi contundenti per ricavarsi una breccia e prelevare i pochi spiccioli rimasti nel registratore di cassa.
Un episodio che ha suscitato grande amarezza e sconcerto nei fratelli De Santis, decani della ristorazione elpidiense sempre più stanchi di queste indesiderate visite notturne: “Siamo alle solite – confessa sconfortato Piero De Santis, titolare insieme al fratello Giuliano de “Il Gambero – Settemari” e referente della categoria dei ristoratori in Confartigianato Fermo -. Non appena inizia l’invernata ed i locali della riviera si concedono delle meritate ferie, scatta l’ora dei soliti balordi che nel tentativo di trovare spiccioli fanno innumerevoli danni alle attività della costa. Per noi questo è quasi un anniversario, considerando che lo scorso anno subimmo un furto nella notte tra il 4 e il 5 novembre. Tuttavia è un continuo déjà-vu perché da quando abbiamo preso il ‘Settemari’ nel 2018 questa è l’ottava volta che facciamo la conta dei danni. Ieri notte è stata la volta di un ragazzo incappucciato che ha provato a forzare l’ingresso nord utilizzando mattoni e pietre, per poi dirigersi sul lato mare dove ha incrinato altre due vetrate per poi finire con lo sfondare le due grandi vetrate poste all’esterno e all’interno del ristorante. Il tutto per portarsi a casa solamente i circa 30 euro rimasti in cassa. La razzia è stata lampo perché è scattato l’allarme e nel giro di cinque minuti è arrivata la vigilanza, ma ormai il danno era fatto. Proprio questa mattina abbiamo quantificato 2 mila euro di danni“.
“Il problema è che noi l’allarme lo abbiamo solo all’interno – seguita De Santis -, ma sarebbe impossibile diversamente, perché con il perimetrale suonerebbe in continuazione anche solo per il passaggio di un cane o di un gatto. Servirebbe, piuttosto, che il Prefetto intensificasse i controlli notturni su queste attività che nei mesi invernali restano chiuse. Sabato scorso hanno fatto irruzione anche al Tropical – lo chalet di Fiorenzo Talamonti situato nel lungomare sud di Porto Sant’Elpidio – ma fortunatamente i due delinquenti con la refurtiva di liquori sono stati intercettati dalla polizia prima che potessero darsi alla fuga. Con tutti questi furti così frequenti per noi inizia ad essere complicato anche con le assicurazioni, le quali o aumentano i massimali o decidono di non risarcire più. Per i locali sul mare il discorso è sempre più complicato – spiega De Santis -. Con il sindaco ci confrontiamo spesso su questi temi ma non è facile nemmeno per l’amministrazione comunale. Coprire in maniera capillare tutto il lungomare è impossibile, serve uno sforzo della Prefettura di Fermo con un dispiegamento maggiore delle forze dell’ordine. Già paghiamo la vigilanza che passa in perlustrazione due volte a notte, ma i malviventi già lo sanno e studiano i loro movimenti così da calcolare le tempistiche ed agire indisturbati tra un controllo e l’altro”.
“Questa ormai è una sfida che hanno lanciato alle forze dell’ordine – sottolinea -. Una soluzione potrebbe essere quella di infliggere pene più severe, cosicché i delinquenti ci pensino due volte prima di compiere atti vandalici del genere. Se questo ragazzo, invece di farci quegli ingenti danni, ci avesse chiesto un lavoro noi lo avremmo accontentato – chiosa Piero De Santis riportando anche il pensiero del fratello Giuliano -. I cuochi non si trovano, abbiamo bisogno di lavapiatti e di camerieri: avremo preferito pagarlo piuttosto che sistemare i danni da lui provocati”.
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