di Maria Nerina Galié e Giorgio Fedeli
Manca meno di un mese al rinnovo del Cda della Ciip e, da indiscrezioni piuttosto attendibili, sta emergendo un quadro tutt’altro che definito e il pronunciamento di San Benedetto del Tronto, atteso in serata, a questo punto sarà decisivo per la nomina del prossimo presidente Ciip. San Benedetto pesa per un 14% sulle ‘quote’ Ciip (Ascoli un 17% e Fermo un 11%). Per il Fermano, in una riunione ufficiosa tra sindaci tenutasi lo scorso 30 maggio a Petritoli, praticamente tutti i primi cittadini che rientrano nelle competenze Ciip, a partire da Fermo, si sono espressi per la continuità, ergo Giacinto Alati. Solo due non si sono pronunciati: il primo è il sindaco Nicola Loira ma per ovvie ragioni elettorali (fra cinque giorni non sarà più sindaco) e un altro primo cittadino che non ha potuto partecipare al summit per motivi personali.
Sul fronte ascolano, invece, 20 sindaci si sono espressi per il cambiamento, dunque non di certo per il presidente uscente Alati. Tra questi, tanto per fare degli esempi Castel di Lama, Folignano, Acquaviva, Roccafluvione e Spinetoli. Non è annoverabile tra questi quello di Grottammare che sta riunendo la maggioranza prima di pronunciarsi apertamente. Un messaggio che, a voler leggere tra le pieghe della decisione, va oltre la nomina della prossima presidenza Ciip. C’è chi nella presa di posizione dei 20 ha visto un voler rimarcare che quella sulla Ciip non è solo una partita a tre, ossia Ascoli, Fermo e San Benedetto del Tronto. Insomma hanno voluto dire la loro e hanno anche trovato un accordo. Dieci Comuni dell’entroterra ascolano, gli ‘ex Vettore’ votano per il solo consigliere e la convergenza unanime è sul nome di Raschioni. Si tratta di Rotella, Montegallo, Comunanza, Force, Montemonaco e Palmiano nel Piceno, Amandola, Montefortino, Montefalcone e Smerillo per il Fermano. Tra questi solo Rotella vota anche per il presidente e sembrerebbe che anche il Comune guidato dal sindaco Borraccini sia per il cambiamento. Fausto Raschioni ha presentato ieri la sua candidatura con 8 firme su 10. Ma i due assenti nell’elenco non hanno firmato solo per motivi logistici, esprimendosi a voce pro Raschioni.
«In merito all’imminente rinnovo del Consiglio d’amministrazione della Ciip spa – si legge in una nota di 20 sindaci del Piceno – ci preme esprimere alcune considerazioni circa la necessità di una riflessione comune tesa a trovare una soluzione largamente condivisa fra i sindaci. In questi anni la Ciip ha conseguito risultati importanti grazie alla determinazione e all’impegno profusi dai dipendenti e dalla governance. Non è stato semplice affrontare l’emergenza dovuta alla diminuzione della portata delle sorgenti che si è verificata a seguito degli eventi sismici. Ora è necessario accelerare rispetto al percorso individuato, dando avvio a una fase nuova per dare una risposta efficace alle sfide che abbiamo di fronte. Dobbiamo farlo nel rispetto del lavoro svolto ma al tempo stesso consapevoli della necessità di un cambiamento indispensabile per il futuro della Ciip. Il nostro territorio vive ormai da molti anni la crisi idrica con notevoli disagi per le nostre comunità, a cui si aggiunge a volte, in alcune zone del piceno, il fenomeno dell’acqua torbida. Per questo riteniamo che tutti gli sforzi del prossimo Cda dovranno essere volti alla risoluzione delle problematiche sovra evidenziate in uno spirito di collaborazione e collegialità fra lo stesso e gli amministratori locali. Chiediamo a tutti i sindaci di sederci attorno a un tavolo per tracciare un percorso unitario e condiviso in grado di interpretare al meglio quello spirito di cambiamento che vorremmo caratterizzasse il prossimo Cda della Ciip» la nota sottoscritta dai sindaci di Acquasanta Terme, Acquaviva Picena, Appignano del Tronto, Arquata del Tronto, Castel di Lama, Castignano, Castorano, Colli del Tronto, Cossignano, Folignano, Monteprandone, Offida, Roccafluvione, Rotella e Spinetoli.
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