di Leonardo Nevischi (foto/video Simone Corazza. Regia Alessandro Luzi)
Ieri sera, negli studi di corso Cefalonia si è svolto un nuovo appuntamento con Zoom, il programma di approfondimento su politica, cronaca e attualità, di Radio FM1 e Cronache Fermane. Ai microfoni, ospiti del direttore Giorgio Fedeli, sono intervenuti Luciana Mariani di “Piazza Pulita”, Massimo Ferroni di “Fermo Si Muove” e Luciano Romanella della Lega.
È stata l’occasione per fare il punto sull’attività amministrativa del capoluogo e nello specifico su alcuni temi dibattuti. Nella prima parte del programma spazio alla Casina delle Rose: è stata strumentalizzata o realmente la destinazione d’uso poteva essere un’altra rispetto a quella alberghiera? All’interrogativo del direttore tutti e tre i consiglieri hanno risposto schierandosi dalla stessa parte. Per Mariani «Amministrare non è semplice: o si rimane fermi in un limbo o si fanno delle scelte ponderate. Cosa che l’amministrazione attuale ha fatto. Quell’edificio è un’icona della città, ma è sotto gli occhi di tutti che è abbandonato a sé stesso. Pertanto, con i numeri del turismo nelle Marche in crescita, come possiamo non pensare ad una struttura turistico ricettiva nel centro della città ?». Dopo un breve excursus sullo stato di abbandono della Casina, anche Romanella si è detto «d’accordo sul fatto che debba rimanere una struttura alberghiera» sebbene abbia mosso delle critiche verso il sindaco Calcinaro: «Lui e chi prima di lui non ha preso di petto il problema. Negli anni sono cambiate situazioni economiche e commerciali e pertanto se nel recente passato gli imprenditori avevano la possibilità di investirci, ora sono frenati. Calcinaro ci ha tenuto allo scuro: avrebbe dovuto portare la problematica in consiglio comunale. Io credo che se la Casina fosse venduta a 1,9 milioni sarebbe sottostimata». E sulla proposta di Mauro Cardinali (leggi qui il nostro articolo) il leghista ha detto: «Credo sia stata solo una provocazione per evidenziare che quella struttura debba rimanere alberghiera». Per Ferroni, invece, scommettere su un albergo a Fermo quando in ben altro bacino turistico come quello romagnolo gli alberghi stanno chiudendo «potrebbe essere un rischio, ma la scelta di metterla in vendita è frutto di studi ponderati della maggioranza. In campagna elettorale era stata sottoscritta l’idea di rendere la Casina uno studentato, ma è ben presto tramontata perché non c’erano possibilità di accedere a finanziamenti per quel tipo di struttura».
Perché una posizione ferma su questa destinazione d’uso? Per i tre consiglieri all’unaninità: «Fermo è capoluogo di provincia e in centro storico c’è solo Astoria. E l’amministrazione comunale deve fornire più offerte. Il tutto con una struttura di spessore che segua storia e cultura della città».
I riflettori si sono poi spostati sulla costa e in particolare sullo stato di salute di Lido Tre Archi, sempre più protagonista nella vita politica e della socialità di Fermo negli ultimi anni. «Sono nata e cresciuta a San Tommaso. Non nego di aver visto fasi oscure,ma ora sono contenta perché ormai siamo una parte integrante della costa fermana – ha detto la Mariani -. Il problema della criminalità era fortemente presente, ma oggi non è maggiore rispetto a quella dei territori limitrofi come Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio. Ormai in questo quartiere è “solo” un problema sociale come in altre città. Forse qui a volte non si distingue diversità con delinquenza: il fatto che più etnie vivano insieme non equivale ad una problematica». Sulla stessa linea anche Romanella: «Dal 2000 ad oggi tutte le amministrazioni comunali hanno dato il sangue per quel quartiere: da Fedeli a Calcinaro, passando per Di Ruscio e Brambatti. Penso alla strada di collegamento con Casabianca, al ponte con Porto Sant’Elpidio e alla pista ciclabile. L’unico problema di Tre Archi è la riforma della giustizia: le forze dell’ordine sono eccezionali, ma dopo 24 ore i criminali sono di nuovo in libertà. Mi auguro che questo nuovo governo cambi questa riforma, sono fiducioso». Per Ferroni «si sono fatti progressi. Il quartiere è vivo ed ha uno sviluppo demografico. I piccoli fatti delinquenziali succedono dappertutto, ma ma di sicuro ora è più decoroso rispetto al passato e c’è una parrocchia presente e una Caritas che funziona».
Se da un lato ben venga il rilancio della costa, dall’altro, però, c’è chi critica l’amministrazione, tacciandola di essere poco attenta all’ambiente. E qui il discorso è sfociato sul Jova Beach Party e sulla presunta illuminazione impattante della nuova pista ciclabile. «Sono critiche inopportune fatte per strumentalizzare – ha detto la Mariani -. Non ho mai visto questo accanimento per la raccolta differenziata o per gli eventi Plastic Free per sensibilizzare i giovani all’educazione ambientale». E sulla questione luci: «C’è stato accurato studio sulle nuove tecnologie. Bisogna informarsi: servono fatti e non parole».«Se cercare di sviluppare mobilità dolce significa avere scarsa attenzione all’ambiente le ho sentite tutte» ha rincarato Ferroni, a cui ha fatto eco Romanella: «Il Jova Beach è stato un successone. Rispetto gli ambientalisti e li ringrazio per il lavoro che fanno, ma tutto questo polverone per 48 ore di evento è eccessivo, soprattutto perché alla fine tutto è stato ripristinato come prima».
Infine il confronto si è chiuso con i tre consiglieri che elencavano un pregio e un difetto dell’amministrazione comunale. Per Mariani «l’amministrazione ascolta tutti, non sempre riesce a rispondere a tutti perché le richieste sono tante». Per Romanella pesa «l’assenza di politica e alla lunga il territorio ne può pagare le spese», tuttavia invidia a Calcinaro «la forza di essere vicino ai cittadini 48 ore su 24». A conclusione Ferroni, il quale scherza: «Un pregio dell’amministrazione è che ci sono io, un difetto è il dovermi sopportare».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati