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Tragedia di Pedaso, partita la richiesta per acquisire un altro video. Il punto sulle indagini

PEDASO - La perizia cinematica è stata affidata all'ingegner Simone Guaitini e verrà avviata il 30 maggio. Intanto in settimana è stato nominato un perito per il prelievo dvr per acquisire un video da una videosorveglianza privata posizionata nei pressi dell'accaduto. Ecco cosa è emerso fino ad oggi dalle indagini

 

di Alessandro Luzi

Una rimpatriata, una cena in compagnia, una serata trascorsa in spensieratezza. Dopo aver mangiato in un ristorante di Pedaso alcuni si congedano dalla comitiva, invece Silvano Asuni, Giampiero Larivera e un terzo amico decidono di fermarsi al bar Settimo Cielo. E lì il clima, in quella notte tra venerdì 17 maggio e sabato 18 maggio, cambia. Prima un diverbio con un altro gruppo di ragazzi poco più che ventenni. I toni si accendono. Poi la tragedia. A perdere la vita è il 54enne Giampiero Larivera. La dinamica e le cause del decesso sono ancora tutta da chiarire. Saranno fondamentali i risultati dell’esame autoptico ma bisognerà attendere almeno 60 giorni. L’autopsia sul corpo è stata eseguita martedì 21 maggio. Al momento, secondo le testimonianze raccolte dagli investigatori, l’ipotesi più accreditata è quella dell’investimento dell’auto guidata da Silvano Asuni. Non si escludono però delle possibili colluttazioni con il gruppo di giovani o una lite seguita da una caduta. Asuni intanto è agli arresti domiciliari ed è indagato per omicidio, tentato omicidio e omissione di soccorso.

Lunedì 20 maggio il 54enne è stato sentito davanti al gip del tribunale di Fermo, Teresina Pepe, ed il pm Alessandro Pazzaglia. L’indagato, assistito dall’avvocato Isabella Capriglia, ha dato la sua versione dei fatti. Ha raccontato che lui e i suoi amici, dopo il diverbio si erano allontanati dal bar Settimo Cielo. Con l’auto si erano fermati in via Garibaldi per via dei bisogni fisiologici. Asuni e Larivera sarebbero scesi, invece il terzo amico sarebbe rimasto in macchina. Poi secondo Asuni, i tre sarebbero stati aggrediti dagli stessi ragazzi con cui avevano litigato al bar. Temendo di rimanere vittima di un linciaggio, l’indagato sarebbe tornato in auto e, convito che all’interno vi fosse anche Larivera, sarebbe scappato. Né lui né il suo amico in macchina si sarebbero accorti di aver investito qualcuno. Il mezzo con a bordo i tre uomini ha il lunotto danneggiato in quanto uno dei giovani sarebbe salito sulla parte posteriore. Questa versione è diversa da quella emersa dalle testimonianze da alcuni ragazzi rilasciate durante il Sit (Sommarie informazioni testimoniali), secondo cui avrebbero visto il veicolo di Asuni investire Larivera. Non si esclude però che i giovani avessero preso parte al litigio.

Al momento non ci sono riprese sulla dinamica di quanto accaduto. Intanto in settimana gli inquirenti hanno nominato un perito per il prelievo dvr per acquisire un video da una videosorveglianza privata posizionata nei pressi di dove si è verificato il fatto. Potrebbe costituire un elemento importante ai fini della ricostruzione del quadro probatorio. Il 30 maggio è previsto l’inizio della perizia cinematica sull’incidente e l’esito non si avrà prima di 30 giorni. L’incarico è stato affidato all’ingegner Simone Guaitini. I risultati saranno confrontati con quelli dell’autopsia e con le testimonianze fornite fino ad ora. Dopo la versione dei fatti fornita da Asuni, le indagini potranno ampliarsi ed includere le testimonianze di altri soggetti presenti al momento della tragedia.

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