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Amandola e l’ospedale che divide: sistemare il vecchio o puntare su una nuova struttura?

SISMA - Marinangeli, Treggiari e Saccuti: posizioni a confronto tra chi vorrebbe investire sul nuovo e chi, al contrario, punta a sistemare l'esistente, forte anche delle firme raccolte con una petizione online

di Andrea Braconi

Poco fa la notizia della donazione di 5 milioni di euro per il nuovo ospedale di Amandola, annunciato nei mesi scorsi dal presidente Ceriscioli e salutato con grande soddisfazione dal sindaco Adolfo Marinangeli e parte della cittadinanza. Parte perché, anche attraverso petizioni online, c’è chi preferirebbe sistemare la vecchia struttura danneggiata dal terremoto. Abbiamo provato ad ascoltare chi ha oggi il ruolo di guidare l’amministrazione comunale e chi lo ha fatto nel recente passato, mettendo a confronto le differenti posizioni.

ADOLFO MARINANGELI

Ad Ancona per motivi di lavoro, questa mattina Marinangeli è stato chiamato da Ceriscioli che lo ha invitato a raggiungerlo nella sala giunta. – Lì inaspettatamente mi ha consegnato la delibera, dicendomi: “Questa Giunta rispetta gli impegni che si è presa, Adolfo. E mi fa felice che ti sia fidato fino in fondo” – racconta il sindaco.

Quanto alla nuova struttura, Marinangeli spiega come esista un progetto preliminare, con la Regione che sta lavorando sul definitivo, per un importo non ancora completamente stimato. “Sono stati identificati due siti ed aspettiamo una valutazione della Regione per capire quale sarà la scelta definitiva. È importante, però, che tutti i sindaci dell’area montana condividano l’indicazione che ci saranno date dalla stessa Regione, a cui competono le scelte. Perché ad alcuni sfugge che questo è un presidio dell’Asur, non del Comune, e che noi possiamo soltanto dare consigli”.

E il destino del vecchio ospedale?

“Come sindaci della montagna aspetteremo le indicazioni del presidente Ceriscioli, pur avendo suggerito alcune iniziative possibili, come un punto di recupero fisioterapico o un centro sperimentale tipo Inrca, con il quale abbiamo già buoni rapporti; comunque, sempre qualcosa a favore della popolazione più anziana”.

RICCARDO TREGGIARI

Secondo l’ex primo cittadino Riccardo Treggiari, invece, i 5 milioni di euro sarebbero più che sufficienti per sistemare l’ospedale esistente: “La risposta non la do io, ma la stanno dando i cittadini. Siamo partiti con una petizione online che è già arrivata ad oltre 200 adesioni. Ma cosa pensano di fare con 5 milioni di euro? Amandola è in una situazione nella quale, se l’ospedale non riparte nel giro di 6 mesi, la popolazione rischia di dimezzarsi, come già sta succedendo. Indipendentemente dal partito di appartenenza, io non ci sto a farmi prendere in giro. Qualcuno mi spieghi cosa ci faranno lì! Ci sono addetti ai lavori che mi dicono che a Montegiorgio, dove al momento è appoggiata Medicina, ci sono le stesse crepe che sono ad Amandola. Partire con un ospedale nuovo, per il quale 5 milioni sono comunque assolutamente insufficienti, a cosa serve e a chi serve?”.

GIULIO SACCUTI

Sulla stessa lunghezza d’onda Giulio Saccuti, in carica fino al 2014: “Il vecchio ospedale non è così dissestato, secondo me vale la pena metterlo a posto. A livello strutturale non ha riportato danni significativi e con 2 milioni di euro si potrebbe sistemare tutto. Il progetto di Ceriscioli era una sorta di poliambulatorio allargato, non un vero ospedale. Con il vecchio cosa ci facciamo? Lo riqualifichiamo, facendoci cosa? Non parliamo per favore di strutture alberghiere, ci vorrà tempo per ripartire da questo punto di vista. Quindi, molto più breve riparare il vecchio ospedale”.


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