Toccante e partecipata la cerimonia che si è svolta sabato 17 giugno a Caldarette d’Ete, in occasione del 73° anniversario della Liberazione di Fermo e del Fermano. Il fronte nel giugno del 1944 passò il fiume Chienti, lasciando una scia di morte. Gli eccidi nazifascisti di Caldarette d’Ete nel territorio di Fermo e gli scontri nel Fermano spezzarono molte vite, un tributo di dolore alla rinascita nazionale.
La cerimonia di sabato ha avuto inizio con la celebrazione religiosa nella Chiesa di Cristo Amore Misericordioso a Santa Petronilla, nel corso della quale la cittadinanza fermana ha onorato il voto fatto per la salvezza della Città di Fermo dai lutti di guerra.
A seguire, nella chiesa dell’Immacolata Concezione di Caldarette Ete si è svolta la cerimonia commemorativa nel corso della quale, alla presenza delle autorità civili, militari, religiose e cittadini, si sono succeduti gli interventi del Sindaco di Fermo Paolo Calcinaro, dell’Assessore regionale Fabrizio Cesetti, del Consigliere Provinciale Pierluigi Malvatani e del Presidente dell’Anpi provinciale Carlo Bronzi.
Don Paolo Scoponi ha benedetto le corone d’alloro che poi sono state deposte per omaggiare le vittime dell’eccidio compiuto a Caldarette il 19 giugno 1944, sui cippi in memoria di Giuseppe e Luigi Fortuna (scambiati erroneamente per partigiani, crivellati di colpi dai tedeschi per rappresaglia), di Serafino Santini (arso vivo per aver tentato di riappropriarsi delle bestie confiscate dai tedeschi) e di Giovanni Protasi (morto a soli sei anni per una scheggia di cannonata allo stomaco e privato delle cure necessarie).
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