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Il consiglio regionale aderisce alla convenzione Onu sulle persone disabili

REGIONE - Il percorso di adesione era stato avviato circa un anno fa, dopo il confronto con alcune associazioni, di cui capofila è stato il "Gruppo Zero Gradini per tutti" di Porto San Giorgio

 

“Includere le politiche in favore delle persone con disabilità in tutti i settori di attività amministrativa”. E’ uno dei punti centrali della mozione, approvata oggi in Aula, che sancisce formalmente l’adesione del Consiglio regionale ai principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Primo firmatario è il presidente della commissione affari istituzionali, il consigliere regionale Francesco Giacinti del Partito democratico. “Mi fa molto piacere che tutto il Consiglio regionale abbia votato a favore di questo documento – commenta Giacinti – Non basta abbattere le barriere fisiche per tutelare i diritti di queste persone, occorre superare le barriere culturali e osservare la diversità con occhi nuovi. Solo garantendo spazi di autonomia e di libertà è possibile costruire l’inclusione”.

Con il sì alla mozione, sottoscritta anche da Mastrovincenzo, Micucci, Minardi, Biancani, Urbinati, Rapa, Traversini, Giancarli, Busilacchi, Talè, Volpini e Marconi, il Consiglio accoglie i principi della Convenzione internazionale del 2006 che comporta una rivisitazione dei servizi alla disabilità dell’Ente in base ai diritti umani. Il percorso di adesione era stato avviato circa un anno fa, dopo il confronto con alcune associazioni, di cui capofila è stato il “Gruppo Zero Gradini per tutti” di Porto San Giorgio.

“La Regione Marche è stata di fatto precorritrice dei principi sanciti dall’Onu, perché dieci anni prima, con la legge 18 del 1996, aveva programmato interventi integrati con il privato sociale e avviato progetti pioneristici, come quello sulla Vita indipendente – spiega Giacinti – Ma le politiche sulla disabilità non possono essere realizzate solo ed unicamente con interventi socio-sanitari, seppur innovativi. Devono prevedere un modello organizzativo che tenga conto del carattere intersettoriale, con una rete di azioni realizzata in tutti i settori della vita civile e istituzionale. Partiamo dai bisogni delle persone con disabilità e da quelli delle loro famiglie, attiviamo un sistema di offerta dei servizi diversificato, in sintonia con i luoghi e i tempi di vita, aperto a tutta la comunità locale”. La mozione impegna l’esecutivo regionale ad accrescere in tutti gli Assessorati “la responsabilità dell’inclusione”, “non solo con percorsi di partecipazione e con progetti di inserimento lavorativo – conclude Giacinti – ma anche con un grande progetto di ri-educazione culturale che si allarga alla scuola, alle agenzie educative e ai mezzi di comunicazione”. Hanno assistito alla discussione in Aula i rappresentanti delle associazioni capofila: Zerogradini per tutti, Comitato regionale Vita indipendente, Associazione paraplegici Marche e Anffas Marche. “La giornata di oggi per noi è una festa, un punto di arrivo e di ripartenza – sostiene Pasqualino Virgili – C’è un riconoscimento dei diritti, non si tratta più di opere sociali e di concessioni”. Il presidente del Comitato regionale per la vita indipendente, Angelo Larocca, sottolinea il “diritto alla vita indipendente” richiamato nella convenzione e “la conseguenza diretta rispettare questo principio”. Le associazioni confidano che la mozione sia ora trasmessa a tutti i comuni marchigiani, con l’invito ad aderire formalmente alla Convenzione.

 


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