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Pista ciclabile ‘ad ostacoli’:
la fastidiosa promiscuità
in viale Cavallotti

PORTO SAN GIORGIO - Discorso inverso, ma altrettanto inaccettabile, sul marciapiede lato ovest del viale dove spesso passano le biciclette. Urgono controlli e provvedimenti a partire dalla cancellazione della striscia gialla lungo la strada

 

di Sandro Renzi

Passeggini, pedoni, cani e bici. E come se non bastasse, ci si mettono anche gli oleandri a restringere il passaggio. Percorrere la pista ciclabile che collega via Castelfidardo al centro è un’impresa, un vero e proprio slalom, a cui sono quotidianamente sottoposti gli amanti delle due ruote a pedali. E non si venga a dire che quella realizzata in viale Cavallotti non è una pista ciclabile. Lo confermano in primis i segnali collocati dagli uffici comunali che per costruirla e progettarla hanno utilizzato i fondi arrivati direttamente da Roma. Ma a quanto pare non bastano per fare chiarezza soprattutto tra i pedoni che si ostinano a passeggiare accanto al muro che delimita la ferrovia pur avendo a disposizione altri cinque o sei metri di pista battuta ed un marciapiede sul lato ovest. Imperterriti, sfruttano la pista ciclabile e al suono dei campanelli tirano giù anche qualche invettiva. Quasi ogni giorno si assiste a liti e scontri verbali. Accade tanto a nord quanto al centro dove, a dire il vero, si registra la concentrazione più alta di pedoni. Passi allora che il turista non ne sappia nulla ed incautamente consideri quel passaggio come un marciapiede, ma i sangiorgesi ne sanno certamente di più e nonostante ciò fanno orecchie da mercante.

Fino a quando, ovviamente, non accadrà qualcosa di serio ed un ciclista finirà col mettere sotto qualcuno. Via allora per cominciare quella striscia gialla che fiancheggia la sede stradale in viale Cavallotti e realizzata per delimitare il transito in sicurezza, si fa per dire, dei ciclisti. Sensibilizzare chi va in bici sull’opportunità di sfruttare le piste esistenti da nord a sud ed al contempo redarguire i pedoni che continuano ad utilizzarle come marciapiedi. Un colpo alla botte ed uno al cerchio tuttavia. Perché se i ciclisti possono aver ragione a lamentarsi per quanto accade sul lato est di viale Cavallotti, i pedoni hanno ragione a denunciare chi in sella, e spesso sono anziani e mamme con appresso i bambini, utilizza il marciapiede ad ovest come se fosse una ciclabile per arrivare praticamente fino all’ex cinema Excelsior. Ne sanno qualcosa i negozianti del centro che uscendo dai loro esercizi si trovano talvolta  a dover fare bruschi passi indietro per non essere investiti. Occorrono allora più controlli anche da parte della polizia municipale. Un po’ come sta avvenendo per l’attività messa in atto dai vigili per fronteggiare il fenomeno delle deiezioni canine abbandonate in strada. A questo affiancare una campagna di sensibilizzazione nelle scuole nel tentativo di fare crescere una nuova cultura e poi, all’occorrenza, alternare la carota al bastone per i recidivi.


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