Giallo di Mithun,
il giudice ordina riapertura indagine

FERMO/PORTO SANT'ELPIDIO - Accolta la richiesta dei legali della famiglia del 26enne trovato impiccato nell’estate del 2016 in un annesso di villa Castellano, a Porto Sant’Elpidio. La decisione è stata appresa oggi dagli avvocati Federico Valori e Rossano Romagnoli che lunedì avevano preso parte all’udienza in cui hanno discusso l’opposizione all’archiviazione delle indagini chiesta dalla procura

Mithun Rossetti

 

Colpo di scena nel giallo della morte di Mithun Rossetti: il giudice ordina la riapertura delle indagini. Accolta la richiesta dei legali della famiglia del 26enne trovato impiccato nell’estate del 2016 in un annesso di villa Castellano, a Porto Sant’Elpidio. La decisione è stata appresa oggi dagli avvocati Federico Valori e Rossano Romagnoli che lunedì avevano preso parte all’udienza in cui hanno discusso l’opposizione all’archiviazione delle indagini chiesta dalla procura.

L’avvocato Federico Valori

 

Il giudice Marcello Caporale del tribunale di Fermo ha accolto diverse delle questioni sollevate dai legali. Il giudice sottolinea come «le complesse indagini esperite non appaiono complete: giacché da un canto sono stati omessi alcuni accertamenti che potrebbero apportare nuovi e significativi elementi per fare piena luce sull’episodio». Il giudice ritiene che debbano essere sentite altre persone «che potrebbero fornire preziose indicazioni». Inoltre ritiene che vada approfondita l’analisi del materiale informatico, computer, cellulare. La morte di Mithun, studente di Unicam che viveva con la famiglia a Treia, risale al 7 agosto dello scorso anno. Il giovane è stato trovato impiccato in un annesso di villa Castellano. Da subito i famigliari del giovane hanno detto che non credevano alla tesi del suicidio e hanno sollecitato la procura a svolgere indagini più approfondite per capire cosa sia accaduto quella notte e se il 26enne sia morto per mano o a causa di qualcuno.

L’avvocato Rossano Romagnoli


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