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Questura a Fermo,
partito il conto alla rovescia:
entro la primavera 2018 sarà realtà

FERMO - A Roma, al Dipartimento della Pubblica Sicurezza non fanno mistero che la pratica Questura di Fermo deve essere chiusa entro i primi sei mesi del prossimo anno. Atteso dalla cittadinanza il potenziamento dei poliziotti chiamati a vigilare sul territorio provinciale

La nuova sede del commissariato di Fermo

di Giorgio Fedeli (foto Simone Corazza)

Tanti sono gli indizi, se così possono chiamarsi, che inducono a pensare con relativa certezza che la Questura è ormai cosa fatta per il Fermano. Certo nulla è definitivo fino a quando il capo della Polizia, Franco Gabrielli, non firmerà quel decreto che la provincia attende da anni. Ma ormai sono davvero molti gli elementi che spingono a pensare che da qui a qualche mese la Questura sarà realtà. Mesi, anzi si può già essere anche più precisi. Sei, al massimo. A Roma, al Dipartimento della Pubblica Sicurezza, guidato proprio dal Capo della Polizia, nessuno infatti fa mistero che la partita sulla questura di Fermo debba essere chiusa entro i primi sei mesi del 2018. E nel gioco degli indizi, e qui siamo a ben oltre i famosi “tre” che fanno una prova, il cerchio si ristringe ad aprile.

Il capo della Polizia, Franco Gabrielli (foto da www.poliziadistato.it)

GLI INDIZI

Andiamo, dunque, con quelli che stanno circolando nelle ultime settimane tra i poliziotti e gli addetti ai lavori. Innanzitutto un fatto: il trasferimento, iniziato proprio ieri, del Commissariato e della polizia stradale in via Italia 12 (leggi l’articolo) e che dovrebbe essere ultimato entro il 9 dicembre, con tutti i servizi comunque garantiti quotidianamente (leggi l’articolo). Lì infatti dovrebbe sorgere proprio la nuova questura fermana. Una struttura già bell’e pronta, con tanto di contratti formalizzati e regolarizzati. E poi c’è un numero, arrotondato per difetto o eccesso, sull’incremento di personale: si parla infatti di una sessantina di poliziotti, con vari gradi, che saranno destinati a Fermo. E guarda caso aprile è proprio il mese più gettonato se si pensa che la movimentazione nazionale di personale prevede corsi in uscita a gennaio per funzionari, e a marzo e aprile per ispettori e agenti. Dunque la polizia potrebbe, una volta in possesso della lista dei nominativi disponibili, stilare rapidamente l’elenco di coloro da destinare a Fermo, ovviamente dando la precedenza a coloro che hanno espressamente richiesto questa località per il loro futuro lavorativo. E i ben informati dicono che anche tra i “volontari” la lista sia piuttosto ricca. C’è anche chi dice che la questura deve essere cosa fatta prima delle elezioni politiche proprio per non accavallarsi con il voto.

La sede del commissariato in via Virgilio

Poi c’è tutta quella miriade di segnali che da tempo arrivano dalle istituzioni, tanti, vero, che magari nella cittadinanza hanno sortito anche l’effetto contrario. Per la serie: se ne parla da sempre, non arriva mai, inutile farci la bocca. Ma ora l’aria sembra davvero cambiata. Su tutti quello risalente al 26 giugno scorso quando l’allora prefetto di Fermo, Mara Di Lullo, che nel suo discorso di commiato il 13 novembre scorso (leggi l’articolo) ha parlato di “necessità di ulteriori risorse per questo territorio”, ha incontrato Luciano Soricelli, primo dirigente della polizia di Stato (leggi l’articolo). Un incontro comunicato alla stampa tramite una nota dell’Ufficio territoriale del Governo che l’ha detta lunga sull’imminente futuro della polizia fermana: “Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza presso il Ministero dell’Interno – si leggeva in quella nota della Prefettura di Fermo – ha assegnato al suddetto dirigente l’incarico, a far data da oggi, di coordinare sul territorio le fasi conclusive delle attività tecnico – amministrative funzionali alla realizzazione della istituenda Questura della provincia di Fermo. Per tale incarico il dirigente preposto si relazionerà con il Prefetto di Fermo (suo riferimento istituzionale in questa provincia), con il Questore di Ascoli Piceno e Fermo (suo riferimento gerarchico poiché assegnato nello svolgimento delle sue funzioni presso la Questura ubicata ad Ascoli Piceno) e si dovrà, inoltre, rapportare con un Dirigente Generale della Polizia di Stato presso il Ministero dell’Interno, avente le funzioni di supervisione e coordinamento generale sulla realizzazione delle istituende questure delle province di Fermo, Monza Brianza, Barletta – Andria Trani”. Insomma un traghettatore, Soricelli, che, inutile dirlo, dato il delicato ruolo è uno dei papabili per assumere l’incarico di primo questore di Fermo. Ma anche su quest’aspetto, il toto-questore, è tutto in fase di definizione. Da annoverare tra il segnali anche l’impegno del ministro Alfano a che la questura fermana diventasse realtà, impegno arrivato nel corso della conferenza stampa sul caso Emmanuel (leggi l’articolo), o il faccia a faccia tra il sindaco Calcinaro, il deputato Paolo Petrini e il sottosegretario Bocci per chiedere più divise per il Fermano (leggi l’articolo).

I CAMBIAMENTI: IN PRIMIS L’INCREMENTO DEL NUMERO DEI POLIZIOTTI

Cosa cambierà con la questura? Beh innanzitutto il numero di agenti a Fermo, ed è quello che più importa ai cittadini sempre più alla ricerca di sicurezza e garanzie:una sessantina di divise in più a tutela del Fermano. Certo, è vero anche che con nuovi servizi, diversi di loro non saranno in strada. Formalmente e proceduralmente parlando, il nuovo presidio avrà poi titolarità su tutta una serie di permessi, licenze e ordinanze che comunque oggi possono essere tranquillamente richiesti al commissariato ma che devono necessariamente passare per Ascoli Piceno e per la firma del questore Luigi De Angelis. Parliamo di licenze, permessi di soggiorno, passaporti (soprattutto nei casi più delicati o a rischio), porto d’armi. Con la nuova questura partiranno da Fermo per il Fermano anche tutte le disposizioni in materia di ordine pubblico, l’emissione di Daspo, provvedimenti vari sui pubblici esercizi e sulle manifestazioni. Insomma attività decisionale a 360 gradi. E pronti anche con la divisione anticrimine, la polizia amministrativa, la Mobile, la Digos, con alla guida funzionari e dirigenti. Tutto con un reggente, il primo questore di Fermo appunto, che avrà a sua disposizione, oltre a un vicario, un ufficio di gabinetto. E per chi vuole guardare anche oltre i confini provinciali, in termini di presidi territoriali e di sicurezza interprovinciale, non ci dovrebbe essere nessuna compensazione, dunque nessun taglio a Ascoli per potenziare Fermo.


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2 commenti

  1. 1
    Peppe Simo il 5 Dicembre 2017 alle 10:42

    Le provincie non erano state tolte? Si potrebbe rafforzare lo stesso con meno spese….!!

  2. 2
    Luca Bugiolacchio il 5 Dicembre 2017 alle 12:41

    Soldi ben spesi

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