di Paolo Paoletti
E’ stato tra i primissimi imprenditori a dare la propria fiducia incondizionata al candidato premier Luigi Di Maio e al Movimento 5 Stelle. Era lo scorso 20 gennaio quando il leader del Movimento visitò il centro logistico di Fermo (leggi l’articolo) definendolo una delle realtà produttive all’avanguardia a livello nazionale e non solo. Oggi Enrico Bracalente, ovvero mister NeroGiardini, una delle aziende italiane simbolo del Made in Italy nel mondo e punto di riferimento del distretto della calzatura delle Marche, commenta i risultati elettorali.
Un voto che vede, anche nella sua provincia fermana, una vittoria importante dei pentastellati con il successo di Giorgio Fede all’uninominale al Senato e di Mirella Emiliozzi alla Camera. Sul fronte opposto la ‘scomparsa’ dal panorama politico dei rappresentati dei partiti tradizionali, in primis Forza Italia e Partito Democratico. Enrico Bracalente che, per prima cosa, vuole evidenziare un aspetto su tutti:”Non chiamatelo voto di protesta, la gente vuole il cambiamento”.
Mister NeroGiardini annuncia:”Già l’avevo anticipato prima a qualche amico e collega. Quello che abbiamo di fronte non è un voto di protesta, ma un voto di cambiamento, ed è molto diverso. Già prima delle elezioni la tendenza di moltissimi elettori era quella relativa al voto ai 5 Stelle e alla Lega per un cambiamento, la gente è stanca, non ne può più. I cittadini hanno deciso di votare questi due nuovi partiti. In questi giorni mi sono confrontato con colleghi, amici e anche familiari e le percentuali potevano essere riassunte con un buon 70% per i 5 Stelle e 30 per cento per la Lega”.
Chiediamo a Bracalente quali possano essere state, secondo lui, le cause, anche nel mondo dell’impresa fermana e marchigiana, di questa rivoluzione a 5 Stelle:“Le aziende sono in crisi, le difficoltà ci sono e i rappresentanti della politica tradizionale non fanno nulla”.
Dito puntato in primis contro Forza Italia:”Da 10 anni ormai presentano alla Camera figure come Baldelli. Lo si vede in questo periodo elettorale e poi non lo vedi più. Prendiamo anche Cangini, l’ex direttore de Il Resto del Carlino. Quando mi è venuto a trovare, la scorsa settimana, ha illustrato quello che farà nelle Marche, ma sappiamo bene che sono figure che vengono candidate nel collegio per poter andare a Roma e poi non si vedono più. Figure politiche che vengono dirottate nei collegi solo per essere eletti e non per il territorio. Nel Movimento 5 Stelle tutti i candidati sono invece del territorio. Credo che la Emiliozzi possa fare tanto”.
Commentando la mancata elezione dei candidati all’uninominale sia del Pd che della coalizione di centro destra aggiunge:”Se gli altri rappresentanti locali non sono stati eletti si vede che hanno sbagliato“.
La critica di Bracalente al centro destra è quanto mai chiara:”Non hanno candidato Saturnino Di Ruscio, l’unico che avrebbe portato a casa il collegio, anzi, gli hanno fatto tutti la guerra. Ce l’avevamo un candidato del territorio che avrebbe potuto vincere mentre ora non abbiamo praticamente alcun referente del Fermano. Chi è causa del proprio male pianga se stesso. Servivano le persone giuste al momento giusto. Anche Berlusconi deve assumersi le proprie colpe se, ad esempio, l’Italia è arrivata ad un debito pubblico di 2 mila e 300 miliardi di Euro. Non può dare la colpa solo al centro sinistra. Ha governato una decina d’anni e non è stata fatta un’economia di scala per contenere le spese. Oggi se non abbiamo potere contrattuale con l’Europa è perché siamo indebitati fino a sopra la testa mentre con un debito contenuto l’Europa ci avrebbe rispettato di più”.
Mister NeroGiardini conclude:”Vi sembra per caso un voto di protesta? No, la gente ha detto chiaramente di volere un cambiamento”.
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