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Sperimentazioni gestionali sanitarie:
il secco “no” di Pergolesi (M5s)

REGIONE - La consigliera regionale pentastellata: "Un primo sit-in di protesta, organizzato per martedì 27 davanti alla regione, è partito autonomamente da parte di comitati e cittadini, che ci auguriamo raggiunga l’apice della mobilitazione il giorno in cui sarà iscritta all’ordine del giorno la Proposta di Legge 145/17.. Nell’assemblea regionale di gruppi M5S, prevista per questa domenica, ci attiveremo per organizzare ulteriori iniziative a tutela del Servizio Sanitario Pubblico"

 

Romina Pergolesi consigliere regionale Movimento 5 Stelle

“Il 14 giugno 2017 è stata assegnata alla quarta Commissione la PdL 145/17 ad iniziativa della giunta regionale concernente la “Disciplina delle sperimentazioni gestionali in attuazione dell’articolo 9 bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n.502 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n.421)”.

Dal giorno in cui la Pdl è approdata in Commissione – fa sapere la consigliera regionale M5s, Romina Pergolesi – è stato avviato in parallelo un percorso partecipato. Associazioni e gruppi pentastellati hanno contribuito, raccogliendo l’appello diffuso nell’apposito gruppo di lavoro regionale e social”. “Il secco no del M5S – rimarcano i pentastellati – è giustificato dalle numerose criticità evidenziate più volte dalla consigliera regionale Romina Pergolesi nel corso del lungo e complesso iter della proposta di legge in quarta Commissione”. “A far infervorare gli animi dei cittadini e dei gruppi locali è – aggiunge la consigliera – innanzitutto la difformità con la normativa nazionale, che prevede sì delle sperimentazioni ma a condizioni ben precise: che siano motivate le ragioni di convenienza economica del progetto gestionale, di miglioramento della qualità dell’assistenza e di coerenza con le previsioni del Piano Sanitario regionale.

La norma statale inoltre evidenzia ‘gli elementi di garanzia, con particolare riguardo’ a criteri come ad esempio il privilegiare il coinvolgimento delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale o disciplinare le forme di risoluzione del rapporto contrattuale in caso di gravi inadempienze, il tutto verificando puntualmente gli esiti della sperimentazione che, trattandosi appunto di sperimentazione, non può essere prorogata all’infinito né investire l’ambito dell’assistenza sanitaria ordinaria che deve essere garantita e gestita dal servizio pubblico”. Per Pergolesi quella dell’amministrazione Ceriscioli è: “Una politica fallimentare che sta smantellando poco alla volta l’intero sistema sanitario, a partire dall’assistenza territoriale fino al collasso dell’emergenza-urgenza. Il M5S è sempre stato contrario a questa politica di dis-investimento, forte dei rischi per la salute dei cittadini e preoccupato per l’impoverimento qualitativo e quantitativo dei servizi sanitari.

Forti dubbi permangono anche nella possibile esternalizzazione di servizi pubblici soprattutto per quanto riguarda la tutela dei lavoratori, infermieri in primis. E’ chiaro che la volontà di Ceriscioli sta nel risparmiare sulla voce “personale”e numerose voci, anche da parte dei sindacati, si sono alzate proprio per denunciare la bassa tutela dei lavoratori sanitari e le condizioni in cui sono costretti a lavorare.

Altra contestazione rilevata riguarda la durata delle sperimentazioni, che la maggioranza vorrebbe fissare con un tetto di sei anni. Ma se di sperimentazione trattasi, come tale il triennio previsto dalla normativa nazionale dovrebbe essere più che sufficiente per stabilirne l’esito positivo e mettere eventualmente a regime la gestione ordinaria del servizio nel sistema sanitario pubblico o prevederne la conclusione in caso di esito negativo”.

“Le criticità e le contestazioni rilevate, riassunte in maniera sintetica in una tabella sinottica resa pubblica diversi mesi fa – dichiarano i pentastellati – sono poi state raccolte e convertite in emendamenti perlopiù volti a stravolgere la Pdl e cercare di limitarne gli effetti negativi. Un secco no alla legge proposta dalla giunta regionale quindi, ma ribadito con una politica “attiva” che da sempre contraddistingue le azioni del M5S nelle sedi istituzionali e che ha consentito di trascinare la discussione per diversi mesi invece di farla approvare in poche settimane come sperava Ceriscioli ed è riuscita ad ottenere l’eliminazione dell’articolo 7, grazie ad un emendamento presentato dalla Pergolesi. Una politica supportata da tutti quei cittadini che hanno seguito attivamente i lavori della commissione e sono intervenuti direttamente anche in audizione per evidenziare le numerose criticità.

Un primo sit-in di protesta, organizzato per martedì 27 davanti alla regione, è partito autonomamente da parte di comitati e cittadini, che ci auguriamo raggiunga l’apice della mobilitazione il giorno in cui sarà iscritta all’ordine del giorno la Proposta di Legge 145/17, presumibilmente la seconda settimana di aprile. Nell’assemblea regionale di gruppi M5S, prevista per questa domenica, ci attiveremo per organizzare ulteriori iniziative a tutela del Servizio Sanitario Pubblico”.


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