“Se fino ad oggi abbiamo fatto conoscere i nostri prodotti all’estero, puntando sull’internazionalizzazione, è arrivato il momento di una nuova sfida: invitare i consumatori nel nostro territorio e fargli capire perché le scarpe di qualità nascono nel nostro distretto, come vengono create e la bellezza della loro terra di origine”.
E’ la nuova mission del presidente CNA Paolo Silenzi, al fianco delle imprese e degli artigiani del distretto calzaturiero fermano maceratese e protagonisti in questa edizione del Micam di Milano.
Ancora una volta la calzature del distretto si distinguono per qualità e innovazione delle collezioni ma per il presidente CNA questo non basta:”Nel nostro territorio c’è linfa – spiega Paolo Silenzi – bisogna capire però che questa filiera va tutelata, riconosciuta e salvaguardata. Questo è uno dai compiti di CNA. Promuovere e valorizzare sempre quello che le imprese possono fare. Una mission non solo delle associazioni di categoria ma anche delle istituzioni”.
Il presidente Silenzi parla di un nuovo spirito collaborativo che si sta sviluppando negli ultimi tempi: “Fino a pochissimi anni fa c’era un forte individualismo. Negli ultimi anni si è passati a un discorso più completo all’insegna della sinergia. Come CNA abbiamo sempre stimolato gli imprenditori e gli artigiani a fare massa critica. Un gruppo di lavoro significa entrare in un processo di scambio di idee, contaminazione con una visione comune alla ricerca di nuovi mercati, prodotti, e per l’accesso a nuove forme di credito. Uno scambio costruttivo e propedeutico. E’ un percorso complesso. Queste esperienze non sono state sempre ottimali ma sono stati fatti enormi passi avanti. Oggi anche le associazioni di categoria fanno rete. Se parliamo di territorio bisogna tutelarlo ed affrontare in maniera corale discorsi complessi come il Made in Italy”.
Resta però tanto da fare e proprio da CNA parte una nuova sfida che rappresenta un doppio valore aggiunto per il distretto: “Il Micam è una grande vetrina per i nostri prodotti, ma rischiano di restare pezzi d’esposizione vista la concorrenza internazionale. Dobbiamo avviare un’operazione trasparenza verso i buyers, portarli nel nostro territorio affinché si rendano conto del grande valore aggiunto tramite veri e propri tour esperienziali. Il cliente arriva e diventa anche turista itinerante, dando vita così ad un circuito virtuoso. In questo percorso, il Micam rappresenta un primo importante approccio”.
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