di Andrea Braconi
Il brano “Lui per lei” era già uscito alla fine del 2016, “ma valeva la pena farci un video”. Una scelta che non preannuncia l’uscita di un disco nelle prossime settimane, quindi, ma piuttosto la volontà di marcare un ulteriore passo di una carriera già significativa.
Il 36enne fermano Peppe Bastardo, nome d’arte di Giuseppe Balilli, ha all’attivo tre album da solista (“Uno o nessuno” nel 2010, “Purosangue” nel 2012 e “Blu” nel 2016), più altri con il suo fido compagno di rime Malestro. E non ha alcuna intenzione di fermarsi. Girato da Larry, prodotto da TalcBeats per la CostaKlan Productions e con la partecipazione dei fermani Caterina Tidei, Lucia Cocciaretto, Alice Tarantini, Jole Cipollari, Giacomo Ercoli e Gian Marco Leoni, il video in questione fa da apripista ad una nuova fase, all’insegna della ricerca e di nuovi innesti sonori ma senza lasciare quello stile rap che è diventato, produzione dopo produzione, live dopo live, un vero e proprio marchio di fabbrica.
Peppe, hai scritto di essere impegnato nell’uscita di “un album sperimentale”. Che novità dobbiamo attenderci?
“Uscirà nel 2019 e ci sarà ovviamente un singolo che ne anticiperà l’uscita. Ci sto lavorando, ci vuole tempo, ma andrò un po’ fuori dal contesto rap. Metterò anche del melodico nei ritornelli, forse d’auto-tune anche se la trap non mi va tanto a genio. Ci sarà qualcosa di dancehall, un po’ di trip hop, con suoni più moderni ma anche del vecchio bomb bap. Non cambio genere, tranquilli, ma sicuramente le modalità di movimento tra i generi.”
Tu nasci come artista da tanto tempo, già nel 2001 come mc e poi nel 2007 con il primo demo “Prosmoker”. Nel frattempo, tanto è cambiato da un punto di vista musicale.
“Al di là del fatto che uno inizia e fa i primi incastri e le prime metriche, andando avanti c’è un’evoluzione. Ho notato in me una crescita che mi ha portato a dei livelli diversi sia nello sviluppo dei testi, ma anche dei ritornelli. Quello che in dieci anni senti e assimili poi lo porti nella tua musica, è naturale. A me non piace però copiare, ho sempre voluto avere una mia personalità.”
È uscito questo tuo video, interessante sia come fotografia che come montaggio. Ma la cosa che colpisce è la volontà di mostrare spazi aperti, soprattutto spazi della tua Fermo vista dal Girfalco e della spiaggia di Porto San Giorgio.
“Il capannone dismesso è anche bello, ma è inflazionatissimo. Per questo ho voluto fare una scelta diversa.”
“Lui per lei” è un racconto d’amore.
“È un racconto attuale, è da sempre che tra lui e lei c’è questo amore/odio. All’inizio c’è anche il campione del film di Woody Allen ‘Amore e guerra’. Ma è amore o non è amore? È amore o è odio? C’è bisogno dell’odio per l’amore? Sì, quindi si litiga per fare la pace. E questa è una cosa molto attuale. Inoltre, a 36 anni, ne ho vissute diverse di esperienze sofferte e piacevoli. Quindi, è tutto vero, tutto originale.”
Cos’altro c’è nei tuoi testi?
“Nel rap è facile cadere nell’autocelebrazione, ma a me piace lavorare su una sorta di poliedricità dei brani. Voglio trattare un argomento politico o culturale? Lo faccio. La politica mi piace molto. Lavoro in un ambiente pubblico e mi trovo molto chiamato in causa. Quindi, scrivo anche di lavoro e disoccupazione. Poi certo, mi affascina anche l’introspettività delle cose e quindi la musica è anche sfogo rispetto a quello che mi accade. Parlo anche d’amore. Insomma, attraverso una chiave artistica esplicito temi che magari in altro modo mi riesce difficile affrontare. Mi piace anche raccontare e prendere di mira anche l’italiano medio.”
Quanto di questo ci sarà nel nuovo album?
“Mi focalizzerò molto sui bullizzati. Anch’io, che sono grande e grosso, ho la lingua per rispondere, mi trovo a volte impreparato nell’affrontare gente che si permette di dire o fare certe cose. Cercherò di colpire maleducati e sfacciati, che fondamentalmente sono degli ignoranti. E questo vale anche nella musica.”
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