Flop del Pd, Cesetti sulle barricate:
“Mangialardi e il caso Servigliano
gravi errori del partito”

POLITICA - Il riconfermato consigliere non risparmia critiche al suo partito. E in Regione si dice pronto a vigilare sulla realizzazione del nuovo ospedale di Fermo

di Andrea Braconi

“Non mi sottrarrò a responsabilità di analisi politica nel Pd, è tempo di fare chiarezza”. Fabrizio Cesetti, riconfermato consigliere regionale dei Dem, ha sempre saputo muoversi tanto sottotraccia quanto alla luce del sole. E ad urne ancora “calde”, il suo messaggio al partito ai microfoni di Radio Fermo 1 è quanto mai chiaro: “Oltre all’errore fatto a Fermo, c’è la vicenda di Servigliano: un sindaco che, legittimamente, si candida con il Centrodestra per le Regionali ha come vice sindaco Pompozzi, vice presidente della Provincia e membro del Pd, proprio nella città dove risiede un autorevole esponente del partito come il senatore Verducci. Credo occorra fare una seria riflessione: se stare ancora insieme nel governo cittadino…”.

Perché l’essere consigliere di opposizione in Regione, ribadisce, gli consegna anche un ruolo politico. A partire da una riflessione sulle motivazioni della sconfitta. “Lo dissi in tempi non sospetti: fermo restando il valore di Mangialardi, persona preparata, dopo la gestione dell’emergenza Covid era necessario dare continuità. E dissi che questa continuità poteva darla soltanto il governatore in carica, cioè Ceriscioli, con Mangialardi che poteva fare l’assessore. Insomma, dovevamo richiamare Ceriscioli. D’altronde, proprio per la gestione sanitaria, De Luca ha stravinto in Campania ed Emiliano in Puglia. La politica deve analizzare i contesti e noi, se l’avessimo fatto, avremmo vinto le elezioni. Il resto sono solo stupidaggini perché quando cambi un presidente che ha fatto bene e tutti capiscono questo, ti presenti agli elettori con un candidato diverso e loro scelgono altro. E oggi debbo constatare che la sentenza inappellabile del popolo sovrano ha dato ragione a me, purtroppo”.

Difficile, per l’ex assessore regionale al Bilancio, anche digerire la mancanza alleanza con i Cinque Stelle che avrebbe potuto far giocare al Centrosinistra una partita diversa. “Sappiamo che uno più uno in politica non fa mai due: non è la sommatoria a far vincere, ma un progetto credibile può diventare valore aggiunto. Mi chiedo però: come è possibile consentire che noi governiamo con i Cinque Stelle, che ci si è fatto carico di cambiare un’Europa del rigore in un’Europa della generosità, mettendo a disposizione soldi del Recovery Fund, e poi nelle Marche e nelle altre regioni non viene imposta l’alleanza? Serviva una visione di futuro, una progettualità in sinergia con il Governo nazionale, e quell’uno più uno probabilmente potrà risultare vincente. In questo caso, invece, c’è stata miopia politica e anche l’egoismo di un partito che si è candidato all’irrilevanza, consegnando il governo di questa regione alla Destra che adesso gestirà le risorse del Recovery Fund”.

Nell’immediato, dal fronte dell’opposizione Cesetti dovrà e vorrà vigilare sulla realizzazione del nuovo ospedale di Fermo, un suo pallino sin da quando occupava il ruolo di presidente della Provincia. “Al di là dei deliri di chi non ha amministrato mai un condominio, l’ospedale si sta facendo ed è interesse del Centrodestra consentirne una sollecita realizzazione. Ricordo che, oltre che quella di Campiglione, abbiamo finanziato la struttura di Amandola, il Salesi e l’Inrca. Per le aree di crisi abbiamo messo ulteriori 30 milioni di euro e fatto un piano infrastrutturale. Il Centrodestra avrà l’opportunità di concludere questo percorso in atto e voglio essere fiducioso perché ci sono persone molto responsabili al loro interno. Io vigilerò con tutta la mia esperienza, determinazione e anche conoscenza della macchina regionale. Lo farò in modo costruttivo, mai con un’opposizione preconcetta ma collaborativa, nell’interesse della comunità regionale”.


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