Sono 1.574 su 1.576 le sezioni dove si è completato nella notte lo scrutinio in tutta la regione (ancora assenti solo i dati di due sezioni ad Ascoli ed Ancona) per definire il numero definitivo delle preferenze dei candidati governatori e dei singoli consiglieri. Se l’elezione di Francesco Acquaroli è certa e definitiva, meno definita è invece la situazione dell’attribuzione dei seggi. Sono diversi i casi in via di definizione, come ad esempio quello del sindaco di Macerata Romano Carancini che con sei voti in meno del collega di partito Micucci, rischia di restare fuori dall’assemblea legislativa.
In totale sono 19 i nuovi consiglieri di maggioranza che affiancheranno il presidente Francesco Acquaroli per effetto del premio che scatta al superamento del 43% delle preferenze. I restanti undici all’opposizione saranno divisi in 9 alla coalizione Mangialardi (compreso l’ex sindaco di Senigallia come secondo candidato alla presidenza) e 1 al M5stelle. Si ribaltano dunque i rapporti rispetto alla precedente legislatura con il centrodestra in maggioranza e la Lega che raddoppierebbe la rappresentanza con 8 consiglieri. Segue Fratelli d’Italia che ne elegge 7, Forza Italia con 2 e uno ciascuno a Civitas e Udc. Nel centrosinistra, resta la predominanza del Pd che dovrebbe avere 7 seggi mentre uno andrà a Italia Viva (in forse per l’assegnazione a Mangialardi) e uno a Rinasci Marche. Passa da 5 a 2 la rappresentanza del M5stelle con il candidato presidente Gian Mario Mercorelli che rischia di rimanere fuori nonostante la candidatura come consigliere nel collegio di Macerata.
(redazione Cm)
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