Maurizio Gasparri, già Ministro delle Comunicazioni e Vicepresidente del Senato della Repubblica, fin dai tempi della sua militanza nel Fronte delle Gioventù sino ad ora in Forza Italia, ha sempre manifestato vivamente la propria attenzione per il settore imprenditoriale. Palese ed ulteriore dimostrazione di tale interesse è stata anche la recente visita al pastificio De Carlonis. Infatti, all’esito di un incontro a Porto San Giorgio in favore dei balneari contro la Direttiva Bolkestein (e la conseguente messa all’asta delle concessioni marittime), il senatore ha colto l’occasione per recarsi nell’immediato entroterra, accompagnato da Jessica Marcozzi, capogruppo regionale di Forza Italia, ospiti del Cavaliere della Repubblica Paolo De Carlonis che li ha guidati all’interno della propria omonima azienda di produzione di pasta all’uovo e delle tipiche olive ascolane.
Gasparri, oltre a veder soddisfatta ogni propria curiosità sulla catena produttiva che parte dall’uovo e si conclude con il confezionamento dei prodotti alimentari tipici del luogo (come i maccheroncini, con denominazione IGP, pasta fresca, olive ascolane e cremini), ha inoltre ascoltato con interesse ed estrema ammirazione la storia di famiglia su cui il noto pastificio marchigiano fonda le proprie radici: da una piccola bottega nel centro di Porto San Giorgio (dove oggi c’è ancora un negozio di distribuzione e vendita al pubblico) sino ad arrivare al grande stabilimento di Campofilone ora conosciuto a livello internazionale. Paolo infatti, insieme al fratello Pietro, ha ricevuto da papà Enzo il testimone di una azienda che è sinonimo di qualità ed autenticità e che ora i due fratelli stanno ampliando, facendo conoscere la produzione delle loro specialità in tutto il mondo. Questo è stato possibile grazie alla loro curiosità ed alla loro continua voglia di aggiornarsi e migliorarsi: il loro approccio tutela il passato ma guarda al futuro. In tal modo sono riusciti a creare, accanto ai grandi classici, anche nuovi tipi di pasta ed abbinamenti di sapori ed hanno accostato alle indispensabili e sapienti mani dei preziosi dipendenti i macchinari all’avanguardia in fatto di igiene e tecnologia. Questo perché il nuovo convive con il vecchio in armonia, laddove il primo è sinonimo di sicurezza ed il secondo di salvaguardia della tradizione. Questo in particolare è stato il valore aggiunto che il senatore ha espressamente riconosciuto all’azienda dei De Carlonis: la capacità di espandersi e guardare avanti senza mai, però, perdere di vista i saldi valori tramandati dalle generazioni precedenti, garanzia di genuinità.
Parole di grande stima nei confronti del pastificio di Campofilone sono state spese anche da Giuseppe Ricci, sanbenedettese doc, fondatore nel 2006 della ITB (Imprenditori Turistici Balneari), associazione che ad oggi vanta diverse migliaia di adesioni in tutta Italia: “Il legame con Paolo De Carlonis nasce da un rapporto commerciale di fornitura ma si è tramutato nel tempo in una fiducia reciproca e in una fervida collaborazione. Inoltre Paolo si è mostrato sin da subito sensibile alla nostra problematica perché, come noi, ha preso in mano un’azienda di famiglia e sa quanto sia importante non disperdere certe tradizioni così uniche e preziose. L’applicazione della direttiva Bolkestein, che prevede lo stop alle concessioni balneari nel 2023 e la loro successiva messa in vendita, ci arrecherebbe un danno enorme. E’ questo che grazie all’aiuto di imprenditori come la famiglia De Carlonis e di esponenti politici come il senatore Maurizio Gasparri, stiamo fortemente cercando di scongiurare. Se davvero il prossimo anno gli stabilimenti andassero all’asta e conseguentemente comprati, molto verosimilmente, da gente non del settore ma con grande e pronta disponibilità economica, come ad esempio multinazionali o facoltosi acquirenti stranieri, questi ultimi si troverebbero ‘la pappa pronta’ e senza alcun sacrificio beneficerebbero di un bacino di clientela fidelizzato solo grazie alle nostre fatiche ed alla nostra esperienza. Senza contare inoltre che, dopo due anni di pandemia, oltre ai soliti investimenti e miglioramenti che costantemente facciamo per assicurare sempre il servizio migliore, abbiamo affrontato ingenti spese per l’adeguamento alle normative anti-covid”.
Questioni queste che Ricci, con le altre associazioni di categoria, sta portando all’attenzione del Governo nella persona del Ministro del turismo Massimo Garavaglia, al quale aggiungerà che “I nostri chalet non sono solo luoghi di mare e di cibo, ma sono una vetrina per tantissimi altri settori con cui da anni intrecciamo reti per coccolare sempre di più il turista: i nostri stabilimenti si prestano anche ad ospitare eventi, mostre, manifestazioni artistiche di ogni genere, come la presentazione di libri, l’esibizione di attori, l’intrattenimento comico, il concerto live , ecc. Per questo siamo stati riconosciuti imprenditori e come tali meritiamo un adeguato trattamento: basta con questo regime di incertezze e di continui intralci burocratici, che ostacolano irrimediabilmente ogni nostra iniziativa, servono maggiore sostegno e trasparenza!”.
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