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Chirurgia epatica al Murri, équipe multispecialistica nel reparto di Guerriero per la rimozione di metastasi: vanto per il Fermano

FERMO - Sono stati eseguiti altri due interventi chirurgici sul fegato per la resezione di metastasi da tumori del colon retto. Il successo  del trattamento nasce dall’approccio multidisciplinare integrato

di redazione CF

Nell’ambito del programma di chirurgia epatica intrapresa con l’arrivo del dottor Silvio Guerriero alla guida del reparto di Chirurgia dell’ospedale Murri di Fermo, la scorsa settimana, sono stati eseguiti altri due interventi chirurgici sul fegato per la resezione di metastasi da tumori del colon retto.

Gli interventi, risultati complessi per la sede delle lesioni riscontrate, sono stati resi possibili dal lavoro dell’intera équipe multispecialistica del Murri, che con oncologi, gastroenterologi, chirurghi radiologi anatomopatologi ed anestesisti ha preso in carico i pazienti e dopo accurata stadiazione e preparazione li ha condotti all’intervento chirurgico.
La degenza si è svolta nel reparto di Chirurgia senza complicanze, con dimissione avvenuta nella quarta giornata post-operatoria.

Il primario Silvio Guerriero


Il riscontro di metastasi epatiche dopo interventi eseguiti per neoplasie del colon retto è un’evenienza, purtroppo, frequente, con una percentuale che varia tra il 15 e il 30% dei pazienti. La loro sopravvivenza globale, se non sottoposti a trattamento, è inferiore a un anno. L’intervento chirurgico di resezione epatica rappresenta, dunque, l’unico trattamento potenzialmente curativo. Il lavoro in team di più specialisti rappresenta il denominatore comune per l’ottima riuscita dell’operazione.

Gli interventi chirurgici si eseguono in anestesia generale e prevedono incisioni addominali minime, per quanto concerne la tecnica laparoscopica, oppure un’incisione sottocostale alle volte allargata con split mediano (a voler configurare una J) per quanto riguarda l’approccio standard.

Una sala operatoria dell’ospedale Murri


Le resezioni epatiche vengono eseguite utilizzando l’ecografia intraoperatoria, che è fondamentale non solo per completare la stadiazione della malattia e pianificare la strategia chirurgica, ma anche per guidare la resezione e necessitano di strumenti tecnologici di alta complessità di cui siamo fortunatamente dotati.

Il successo  del trattamento nasce però dall’approccio multidisciplinare integrato, i radiologi ed anatomopatologi per la diagnostica, gli oncologi per l’attento controllo della chemioterapia che ha permesso ai pazienti di raggiungere l’intervento chirurgico, gli anestesisti/rianimatori per la pronta gestione emodinamica intraoperatoria, il personale infermieristico di sala e del reparto senza il quale ogni attività medico-assistenziale si fermerebbe; in ultimo ma non per importanza i medici del reparto di Chirurgia per la competenza tecnica e la puntuale gestione dei casi clinici oncologici. Un bel messaggio per la popolazione fermana che può affidarsi ai medici del Murri anche per le problematiche oncologiche del fegato.

 


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