di Alessandro Luzi
The answer is blowin’ in the wind è il ritornello di un noto brano di Bob Dylan del 1963 ma, purtroppo, è un mantra tutt’ora attuale per molte tematiche. Una tra tutte riguarda la tutela dell’ambiente. Le risposte delle istituzioni e degli organi competenti in materia continuano a volare nel vento e nel frattempo il meraviglioso territorio circostante, che si estende dalle colline al mare, continua ad essere deturpato. Questo è l’appello accorato lanciato da Sonia Trocchianesi, portavoce del gruppo di volontari #nelnostropiccolo, dedito alla raccolta di rifiuti accumulati negli ambienti naturalistici del Fermano. «Sono mesi che segnaliamo alle amministrazioni locali, alle autorità, queste problematiche – sostiene Trocchianesi -. Perché una volta posto in luce il problema continua ad esserci questo immobilismo? Ad oggi nessuno è intervenuto, né a rimuovere i rifiuti, né a sostenerci pragmaticamente, né a sanzionare i responsabili». Eppure i problemi derivati dall’inquinamento sono sempre più evidenti, ma, oltre a qualche sporadica iniziativa, sembrano mancare degli interventi sostanziali a riguardo.
L’impegno del gruppo di volontari #nelnostropiccolo è quotidiano. Con passione e solerzia puliscono il suolo dai rifiuti, spesso anche tossici e, quando si trovano davanti a vere e proprie discariche a cielo aperto, denunciano la situazione alle autorità competenti. Le ultime segnalazioni risalgono alla scorsa settimana, quando sulla Mezzina e in via XXV Aprile si presentava un quadro impietoso. «Speriamo si intervenga» era l’auspicio di Cinzia Contini, altra volontaria del gruppo. Invece, come per tutte le altre occasioni, così non è stato. «Ora sollecitiamo un altro intervento e chiediamo di essere ascoltati – è il monito di Trocchianesi -. Lungo il fiume Ete, al confine tra Fermo e Porto San Giorgio, si accumulano ingenti quantità di guanti di plastica. Questi vengono assorbiti dal suolo, si insinuano nelle fognature o finiscono nel fiume, per poi arrivare in mare. Inoltre sono utilizzati dai volatili per costruire il proprio nido. È un inquinamento lento, silenzioso, altamente impattante e costante per cui va fermato al più presto per interrompere tale dispersione di plastica». Insomma, sono tutte dinamiche che si accumulano ed inevitabilmente incidono sulla qualità dell’ambiente circostante. «Abbiamo posto il fenomeno all’attenzione dei Comuni di Fermo e Porto San Giorgio con tanto di lettera protocollata, e anche alle autorità. Ci avevano promesso che sarebbero intervenuti ma tutto continua ad essere come prima. Addirittura gli amministratori ci avevano garantito delle risposte alla documentazione protocollata ma la situazione non è cambiata. Noi ci impegniamo nella pulizia, tuttavia è necessaria un’azione incisiva e coesa delle istituzioni e delle forze dell’ordine. Ci sentiamo abbandonati all’inesorabile deturpamento delle nostre zone naturalistiche».
“Coesione” che #nelnostropiccolo vorrebbe anche per le associazioni dedite alla tutela del patrimonio naturalistico. «Oltre alle battaglie che hanno interessato il Jova Beach Party a Casabianca ed i lampioni della pista ciclabile di Marina Palmense, sarebbe opportuno sostenere anche le attività di volontariato. Del resto vedere i nidi degli uccelli costruiti con la plastica è deprimente, oltre che dannoso per la specie. Perciò ben vengano le giornate Plastic Free e tutte le iniziative volte alla sensibilizzazione sulla salvaguardia dell’ambiente – conclude – tuttavia la cadenza è sporadica. Piuttosto è necessario un impegno costante e più capillare altrimenti non si incide come si dovrebbe».
Detto ciò, urgono delle risposte da parte degli organi competenti ed è necessario creare una squadra realmente coesa per osteggiare l’impatto ambientale a tutti i livelli. L’enorme quantità di rifiuti abbandonati nelle zone periferiche o la plastica accumulata al suolo, attesta ancora la scarsa salute dell’ambiente circostante. E allora, Bob Dylan in “Blowin’ in the Wind” si chiedeva how many times can a man turn his head, pretending he just doesn’t see? (per quanto tempo può un uomo girare la sua testa, fingendo di non vedere?) La risposta aleggia nel vento. Speriamo non per molto.
La segnalazione «Rifiuti abbandonati lungo la Mezzina, situazione critica»
La segnalazione «Dalla Mezzina a via XXV aprile, montagne di rifiuti abbandonati»
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