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Riorganizzazione del servizio sanitario regionale, c’è l’ok della commissione

SANITA' - Via libera alla proposta di legge che ridisegna l’assetto dell’organizzazione sanitaria regionale. Indicati i soggetti e gli enti del servizio, unitamente agli strumenti di programmazione e di monitoraggio. Attesa per il parere di Cal e Crel per arrivare al voto d’Aula nel mese di agosto

La Commissione Sanità ha approvato a maggioranza la proposta di legge 128 che riorganizza il servizio sanitario regionale. Il quadro generale della proposta di legge, ad iniziativa della Giunta regionale, indica, nell’assetto istituzionale, Regioni, Comuni, enti del servizio ed Agenzia regionale sanitaria (Ars) con compito di provvedere allo svolgimento delle funzioni istituzionali in materia di sanità, ciascuno per il proprio ambito di competenza. Gli enti del servizio sanitario sono le Aziende sanitarie territoriali (le Ast, coincidenti con le cinque province), l’Azienda ospedaliero-universitaria delle Marche, l’istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Inrca di Ancona. Nell’articolato di legge, che ora attende il parere di Cal e Crel prima di giungere al voto definitivo dell’Aula entro il mese di agosto, sono indicati anche gli organismi di partecipazione, come la conferenza dei sindaci, e gli strumenti di programmazione e di monitoraggio.

La Presidente di Commissione Elena Leonardi (FdI), relatrice di maggioranza, ha parlato di «un grande lavoro anche in termini di ascolto e partecipazione”. “Una riforma attesa, importante ed urgente – ha affermato Leonardi – per il rilancio della sanità marchigiana, attraverso lo spostamento dell’asse delle scelte sui territori, con le Ast che potranno incidere in maniera più diretta sui bisogni specifici dei cittadini di quella zona».

Il relatore di minoranza sul provvedimento, il consigliere Pd Romano Carancini, ha spiegato le ragioni del voto di astensione (con lui, astenuta anche la Vicepresidente di Commissione del gruppo Misto Simona Lupini). «L’approfondimento dei contenuti in Commissione e la raccolta dei contributi dei soggetti ascoltati – ha detto Carancini – rafforzano la convinzione di una legge avventata nei tempi, sbagliata nel merito, confusa rispetto alla attuabilità. Una legge che peggiorerà l’organizzazione sanitaria e le risposte alla richiesta di salute per i cittadini marchigiani».

 


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