La vittima, Maria Biancucci
La Corte di Cassazione, con la prima sezione Penale, ieri con sentenza ha confermato le condanne, emesse dalla Corte d’Assise di Appello, per l’omicidio di Maria Biancucci, la donna uccisa ad Alteta di Montegiorgio il 18 marzo del 2018 a seguito di una rapina finita in tragedia.
La Cassazione ha dunque confermato i 30 anni per il 49enne Dante Longo, ritenuto esecutore materiale del crimine, 16 anni al complice Sebastiano Piras, e 4 anni per la compagna bulgara del killer, Zlatina Iordanova. Gradi di giudizio senza soluzione di continuità, dunque. Sì perché a settembre dello scorso anno la Corte di Appello aveva confermato per tutti e tre gli imputati le pene già inflitte nel primo grado di giudizio per il delitto. Pene confermate ieri dalla Cassazione.
«Giudiziariamente parlando è andata bene – il commento dell’avvocato Igor Giostra che ha difeso i figli della vittima, Marcello e Pierluigi Balestrini, oltre al nipote Juri, costituitisi parti civili – la Cassazione ha confermato le pene nonostante un’eccezione di una prova chiesta in Appello e non ammessa, che poteva portare all’annullamento con rinvio della sentenza. Per me – le parole dell’avvocato Giostra – è stato un onore seguire, seppur nel dolore più assoluto, i figli e il nipote di Maria Biancucci. Una famiglia che ha sempre mantenuto e dimostrato grande dignità nella tragedia, con un decoro umano nonostante non abbiano mai ricevuto alcuna scusa anche se, sappiamo bene, le scuse non ridaranno loro Maria. Non hanno comunque mai chiesto vendetta ma solo giustizia. E oggi giustizia è definitivamente fatta».
L’avvocato Igor Giostra
La drammatica morte di Maria Biancucci, 79enne, risale alla sera del 18 marzo 2018. Era stato il figlio a lanciare l’allarme quando, rientrato a casa, aveva trovato la signora stesa sul letto con le mani ed i piedi legati con del nastro da pacchi. La casa era a soqquadro e dalle ricerche successive si appurò la scomparsa di denaro contante e carte di credito. Le indagini hanno monitorato tabulati telefonici, impianti di videosorveglianza nella zona, hanno visto la raccolta di tracce genetiche sul luogo del delitto, fino a stringere il cerchio intorno ai responsabili, in particolare a Dante Longo. L’uomo conosceva bene la vittima ed il figlio, era stato a casa loro per dei lavori e probabilmente aveva pianificato la rapina. Il lavoro degli inquirenti è poi riuscito ad accertare la partecipazione all’azione criminosa del nipote di Longo, Piras, mentre la Iordanova aveva accompagnato il duo ed era rimasta in macchina durante l’irruzione alla casa di Alteta di Montegiorgio.
Giorgio Fedeli
I carabinieri sul luogo dell’omicidio
Omicidio Biancucci: pene confermate in appello agli imputati, 30 anni a Longo
Tre condanne per l’omicidio di Maria Biancucci: si va dai 4 ai 30 anni
Omicidio di Maria Biancucci, il giudice concede il rito abbreviato
Omicidio Biancucci Si apre il processo per i tre imputati: chiesto il rito abbreviato
Omicidio Biancucci, svolta nelle indagini: una donna e un uomo in manette
Omicidio di Maria Biancucci: c’è un arresto, decisive le tracce di dna
Omicidio di Maria Biancucci, impronte digitali e tracce pilifere: stretta sulle indagini
Restituita la salma di Maria Biancucci ai familiari, Balestrini: “Carabinieri eccezionali”
Effettuata l’autopsia sul corpo di Biancucci, attesa per domani la restituzione della salma
Il figlio di Maria Biancucci: “Spero di sapere cosa è successo a mia madre“
Dramma di Montegiorgio, aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio
Rapina finisce in tragedia, donna trovata morta legata al letto, il figlio: ‘Me l’hanno ammazzata’
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati