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Addio a Priamo Palmieri, istruttore di tiro con l’arco: donati gli organi

LUTTO - Aveva 56 anni, si è sentito male lunedì ed è morto questa mattina all'ospedale di Fermo. Dalla sua Pieve Torina, dove era nato e cresciuto, si era trasferito nel 2016 a Porto Sant'Elpidio a causa del sisma che aveva reso inagibile la casa e il suo negozio di oreficeria. E' stato presidente dell’associazione “Arcieri del Medio Chienti” di Belforte. «Un campione di correttezza nello sport come nella vita. Con la sua prematura scomparsa darà speranza a tante persone compreso chi attendava un trapianto di polmoni»

Priamo-Palmieri

Priamo Palmieri

di Francesca Marsili

Un’emorragia cerebrale ha strappato alla vita Priamo Palmieri, ex presidente dell’associazione “Arcieri del Medio Chienti” di Belforte del Chienti, a soli 56 anni. Originario di Pieve Torina, dove gestiva la sua attività di oreficeria interrotta dal sisma del 2016, trasferitosi poi da terremotato a Porto Sant’Elpidio, si è spento stamane all’ospedale Murri di Fermo e il suo ultimo gesto, a suggellare un’esistenza fatta di altruismo, è stato il più nobile, quello di donare gli organi.

Domenica scorsa, con la sua squadra, aveva partecipato a una gara dei campionati regionali di tiro con l’arco disputata a Caldarola, posizionandosi al primo posto. Poi lunedì un malore improvviso, la corsa in ospedale e stamane la più terribile delle notizie data dalla moglie Franca. Dalla sua Pieve Torina, dove era nato e cresciuto, si era dovuto spostare a causa del sisma che aveva reso inagibile la casa e il negozio di oreficeria “Regalo più”. Si era stabilito a Porto Sant’Elpidio. Proprio in queste settimane stava vuotando i locali per dare il via alla tanto attesa ricostruzione e il suo rientro nella sua abitazione.

Il tiro con l’arco era la sua passione sin dal lontano 2008 quando ha iniziato con gli “Arcieri del Medio Chienti”. Nel 2013 ne divenne il presidente fino ad ottobre dello scorso anno quando per problemi familiari aveva scelto di cedere il testimone all’attuale presidente Marco Feliziani per diventarne il segretario oltre che istruttore. «Priamo era il cardine della società – commenta commosso lo stesso Marco Feliziani – ci sentivamo ogni giorno. E’ stata la moglie a comunicare alla società la scomparsa di Priamo, perché sapeva quanto fosse legato a noi. Aver voluto donare gli organi è un gesto che chi lo ha conosciuto poteva aspettarsi, era cosi. Con la sua prematura scomparsa darà speranza a tante persone compreso chi attendava un trapianto di polmoni, cosa che avviene molto di rado. Per noi è stato un esempio di impegno non solo dal punto di vista sportivo, ma anche umano. Era un campione di correttezza nello sport come nella vita – aggiunge-, si è sacrificato spesso per gli altri, era una guida per noi e tutto il settore giovanile che seguiva. Con la sua gentilezza, pacatezza, bontà, cultura ed eleganza è stato un leader per tutti noi».

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I bonsai, l’altra grande passione di Priamo Palmieri

Sulla pagina dell’associazione “Arcieri del Medio Chienti” un ultimo pensiero: «Ci volevi bene, ce lo dicevi con le parole e ce lo dimostravi con i fatti. Adesso te lo diciamo noi, ti vogliamo bene. Pensare a un Medio Chienti senza di te è impossibile». I bonsai erano l’altra grande passione, coltivata con l’associazione “Bonsaiclub95” di Casette D’Ete. Il gruppo lo ricorda cosi su Facebook: «Con immenso dispiacere apprendiamo ora della precoce e improvvisa scomparsa del nostro caro amico e socio Priamo Palmieri, una grande perdita per tutti una grande persona, un grande amico». Lascia la moglie Franca, dipendente in un negozio di abbigliamento di Tolentino e la figlia Caterina.


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