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«A P.S.Giorgio situazione allarmante, speranze di ripresa ridotte al lumicino»

PORTO SAN GIORGIO - La riflessione a tutto campo di Confabitare tra costi degli affitti, eventi e dinamiche commerciali

(foto Cristiano Ninonà)

«E’ stucchevole la costante ripetitiva e inutile polemica sul destino delle tamerici a Porto San Giorgio! Nessuno, dall’opposizione, ma neppure dalla maggioranza sembra prendere coscienza sul declino della città. Nessuno ascolta più i cittadini, gli operatori economici, i professionisti, le organizzazioni di settore, per avere un quadro aggiornato di una situazione allarmante». Inizia con queste parole la riflessione di Confabitare sulla città di Porto San Giorgio.

«Comparto commerciale in profonda crisi – secondo Confabitare – fino a qualche tempo addietro si enfatizzavano le poche aperture, tutte nel settore food e beverage, oggi il trend è fermo e non ci sono tendenze positive, regge solo qualche area della città come a nord, mentre a sud il calo è molto più evidente. La contrazione del settore è evidente nell’assenza di flussi verso la città, anche nei fine settimana, nella difficoltà a reperire un parcheggio, nell’assenza dei più elementari servizi, ma soprattutto dalla scomparsa di alcune tipologie commerciali, ora sempre più attratte dai centri commerciali, che a loro volta grazie alla proliferazione iniziamo a soffrire. La tendenza da parte di qualcuno è copiare quanto viene fatto a Fermo o nei centri vicini con l’organizzazione di una serie di eventi, sperando che questo aiuti o basti a rivitalizzare l’economia cittadina, trasformando parte della città in un Luna Park permanente».

«Non vi è neppure il più elementare tentativo di porre in essere un protocollo con le organizzazioni dei commercianti, degli artigiani, dei professionisti dei proprietari di immobili, al fine di rimuovere con leve sul piano fiscale, dell’Imu, della Tosap e della Tari alcuni colli di bottiglia che impediscono, a quanti lo volessero, di acquisire in locazione uno dei molteplici locali sfitti per i quali le richieste di canone sono sempre fuori mercato. La città pullula di cartelli “affittasi” a prezzi inaccessibili. Peraltro diversi locali fanno riferimento ad una unica proprietà e ciò non favorisce – si legge nella nota di Confabitare – una dinamica positiva delle locazioni commerciali, o l’avvio di un dialogo, di una iniziativa per quale al momento l’Amministrazione pare sprovvista. Il turismo tanto sbandierato e posto da qualcuno alla base del rilancio della città perde pezzi ogni giorno. Alberghi, pensioni, semplici condomini o abitazioni private diventano residence o abitazioni private vendute a prezzi da capogiro. Così la città diventa sempre più un dormitorio, il costo delle locazioni sale fino ad espellere tutto un segmento di cittadini con un impoverimento progressivo del tessuto sociale, la scomparsa di ulteriori attività commerciali e professionali. Con il porto in stand by, una viabilità discutibile, le sanzioni agli automobilisti che si avventurano in città, le speranze di una ripresa sono al lumicino. L’arrivo di nuovi e più importanti centri commerciali certo – concludono da Confabitare – non aiuteranno ad uscire dall’angolo. Servirebbero idee, uno scatto di orgoglio, non per le tamerici ma per il futuro di Porto San Giorgio, che alcuni vedrebbero bene affogata nella Fermo espansiva, che però guarda a sud-ovest e non crediamo intraveda plus dall’unione con Porto San Giorgio, rimanendo seppure insieme un piccola realtà politico-territoriale».


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