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“La più grande opera pubblica in Italia?
La messa in sicurezza di scuole e territorio”
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Sinistra Italiana dopo il crollo del Montani

POLITICA - Per il segretario regionale di Sinistra Italiana Giuseppe Buondonno i tagli agli Enti locali sono tagli alla sicurezza dei territori e ai diritti dei cittadini"

“La vicenda del crollo del tetto di un’aula, all’ITT ‘Montani’ di Fermo, ha lasciato naturalmente tutti sgomenti; solo la casualità dell’orario ha evitato, infatti, un’altra tragedia in una scuola italiana. Vogliamo, prima di ogni altra cosa, esprimere la nostra vicinanza agli studenti, alle loro famiglie e a tutto il corpo docente di quella scuola”. Si apre così la nota di Sinistra Italiana, firmata dal segretario regionale Giuseppe Buondonno.

“Non è compito di una forza politica – per ragioni di correttezza e di competenza – entrare nel merito della specifica vicenda e delle eventuali responsabilità; sfera, questa, che è propria dell’autorità giudiziaria, la quale, d’altra parte e com’è ovvio, sta già pienamente svolgendo le sue funzioni. Quello che ci sembra, invece, essenziale è ribadire ciò che già molte associazioni e singoli hanno giustamente affermato: non si può continuare a rischiare la vita dei giovani e dei loro insegnanti, né ci si può affidare alla fatalità; le scuole devono essere luoghi sicuri in tutto il Paese.

Perché quella della sicurezza – parola, a detta di Buondonno, spesso abusata in altri contesti e usata a sproposito – non può essere una questione di emergenza, ma deve essere una priorità e deve essere la regola. “Hanno ragione i rappresentanti della Rete degli studenti: occorre ultimare l’anagrafe degli istituti scolastici e occorre un serio piano pluriennale, per la messa in sicurezza (o, quando ciò non sia possibile, per il trasferimento) di tutte le scuole italiane; come, del resto, di tutte le strutture pubbliche e dei territori. Si tratta della più grande opera pubblica di cui l’Italia ha una necessità storica e, insieme, urgente; un pezzo decisivo di qualunque progetto di governo del Paese, per il quale servono risorse, strumenti, programmazione; risorse che debbono essere trovate attraverso una reale progressività fiscale, che va in direzione esattamente opposta alle scelte che, sembra, si stiano facendo in queste ore.

Se ciò è vero per le scuole di tutto il Paese, è ancora più essenziale per le scuole ubicate in strutture storiche, e a maggior ragione in aree fortemente sismiche o geologicamente instabili; diciamo ciò a prescindere dalla incidenza, o meno, degli eventi sismici nella specifica vicenda di Fermo; perché è comunque evidente che la persistente instabilità geologica di alcune aree rende ancor più grave il pericolo che episodi del genere possano ripetersi. Riteniamo, inoltre, (a differenza di quanto altri hanno scritto) che le Province, come i Comuni e tutti gli enti di prossimità ai cittadini debbano essere rafforzati e debbano avere le risorse necessarie a garantire una pianificazione costante dell’edilizia scolastica e della sua sicurezza”.

Un’ulteriore riflessione Buondonno la dedica ai tagli agli Enti locali. “Sono, comunque, tagli alla sicurezza dei territori e ai diritti dei cittadini, in questo come in altri settori. E sarebbe importante che, a fronte di questo episodio e della sua potenziale drammaticità, l’Upi e l’Anci delle Marche facciano sentire, in assenza di un Governo, ai Presidenti delle Camere e al Presidente della Repubblica, la propria voce a tutela dei cittadini che rappresentano”.

“Esprimiamo – conclude – la nostra vicinanza solidale e il nostro apprezzamento agli studenti che, unitariamente e responsabilmente, manifesteranno venerdì a Fermo e incontreranno le Istituzioni, per rivendicare (a nome di tutti gli studenti marchigiani e italiani) un diritto elementare in un Paese civile, quello, cioè, di studiare in scuole pubbliche sicure e accoglienti”.


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