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Da Ortezzano alla conquista delle piste italiane: successi Pitom e il sogno di un circuito in Valdaso

ORTEZZANO – Da 5 anni Pitom ha sede nel borgo valdasino; ospita anche studenti dell’ITT Montani per il progetto di alternanza scuola-lavoro

di Alessandro Giacopetti

Trasformare la passione in un lavoro e portare il nome di Ortezzano su circuiti d’Italia e d’Europa. E’ quello che fa la Pitom bike con sede nel centro del comune della Valdaso, nata dalla passione di Alfredo Tomassini, 33enne ex pilota di minimoto e pit bike.

“La Pitom nasce quasi per sbaglio da una serie di rapporti personali ma soprattutto per passione – spiega Tomassini, all’interno della struttura dove ha sede la sua azienda – da 13 anni vivo nel mondo delle pit bike, pur avendo iniziato come pilota di minimoto. La pit bike arriva in Italia dalla Cina fondamentalmente come moto per correre negli spazi o nei campi dietro casa per poi spostarsi sulle piste, in genere kartodromi, dove fino ad allora correvano le minimoto. Sebbene all’inizio io preferissi queste ultime, nel momento in cui inizio a girare con la pit bike scopro di andare subito forte e quindi mi iscrivo al campionato con la WT Motors, della quale divengo concessionario. Il gruppo di amici che correvano con le minimoto – racconta Alfredo Tomassini – si sposta sulle pit bike. Nel 2011 con WT Motors vendevamo 80 moto all’anno”.

   Poi la svolta. “Io e quella che oggi è la mia compagna, anche lei pilota, per varie vicissitudini acquisiamo la WT Motors che altrimenti avrebbe chiuso. Trasformiamo così la passione in lavoro. Successivamente diverrà quella che oggi è Pitom. Dopo aver modificato la loro moto e il loro progetto e cambiato il telaio, realizzo una moto secondo i principi che stanno alla base dell’odierna produzione Pitom: una moto top di gamma pronta per la pista e facile da guidare, ad un prezzo accessibile a tutti.

Oggi Pitom ha 5 anni ed è la moto più utilizzata in Italia, partecipando a vari campionati: il 12 pollici Italian Cup, con 66 piloti su 150; il CNV, e altri campionati minori. Li abbiamo vinti quasi tutti. Per quanto riguarda l’attività agonistica andiamo alle gare con il nostro motorhome e con 4 tecnici preparati, offrendo anche un servizio gomme, facendo assistenza e dando consigli. La soddisfazione è prendere piloti di medio-bassa classifica, ma con potenzialità, che corrono con altre moto, portarli in Pitom e vederli migliorare fino a vincere.

L’anno scorso dall’azienda ortezzanese sono uscite 120 moto, oltre ai ricambi, con persone giunte anche dall’estero, ad esempio da Spagna e Inghilterra, per acquistarle. In Italia le vendite si concentrano in Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Puglia, mentre le gare si concentrano tra Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia. Troppo scarso il numero di praticanti nelle Marche per far sì che divenga un vero movimento, anche se, secondo Tomassini, le strutture ci sarebbero visto che le pit bike possono correre in qualunque kartodromo con pista lunga un chilometro.

“Sulle nostre tute c’è scritto Ortezzano, e il sogno sarebbe averlo proprio qui. Un circuito capace di portare una tappa del campionato italiano, e quindi il cosiddetto turismo sportivo, con circa 250 moto ma soprattutto con un indotto di persone che arrivano, alcuni in camper, soggiornano nelle strutture ricettive, mangiano nei ristoranti, fanno spesa nei negozi del paese. Va considerato che chi corre con le moto non ha problemi di soldi e che quindi sarebbe attratto anche da produzioni enogastronomiche locali come salumi e vini. Inoltre sia la mia azienda che i fornitori sarebbero orientati alla possibilità di investire su questa struttura, sulla quale potrebbero venire a correre piloti anche per il resto dell’anno. A volte, alcune squadre restano anche un mese a provare in uno stesso posto. E’ chiaro – conclude Alfredo Tomassini – che quando la passione diventa lavoro e il lavoro porta economia nel territorio, è la cosa migliore che si possa fare, nell’ottica di offrire un’attrattiva in più in questa zone”.

Tra le ultime vittorie più importanti quella con il pilota romano Edoardo Savioli nella 12 pollici Italian Cup categoria S1, con Matteo Venieri nella selettiva nord CNV; poi la vittoria nella categoria femminile con Maria Vittoria Di Carlo, giovanissima di Grottammare; è stato invece Aaron Walker a vincere il campionato di Inghilterra, con l’unica Pitom che corre in quel paese.


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