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Ternana-Fermana, l’
analisi dalla sala stampa

COPPA ITALIA - Mister Mauro Antonioli commenta la sconfitta esterna, maturata nella serata di ieri in terra umbra. Nonostante il 4-1 dei locali, gara interpretata positivamente dai giocatori poco utilizzati in campionato, a fornire buoni spunti di riflessione

di Paolo Gaudenzi

 

TERNI – “Onestamente, nonostante il risultato finale, sono contento. Ho visto buone cose nel primo tempo, siamo passati in vantaggio, ci hanno annullato un gol regolare e potevamo incrementare anche il parziale, tutto rischiando poco”.

Approccia con queste parole l’immediato post Ternana-Fermana di Coppa Italia mister Mauro Antonioli (foto), in terra umbra a schierare una compagine gialloblù sperimentale, farcita cioè di giocatori utilizzati poco in campionato. Mossa, come spiegato anche nella conferenza stampa di presentazione della vigilia dallo stesso trainer, utile per visionare direttamente all’opera tutti gli effettivi della folta rosa canarina, edizione 2019/20.

“Peccato aver preso rete all’ultimo minuto della frazione iniziale – ha proseguito Antonioli -, era anche un gol evitabile, su infilata mentre eravamo schierati. Comunque avevamo una linea composta con Mané, Tedone e De Pascalis, gente cioè che non ha mai rodato insieme i meccanismi di reparto”.

“Nel secondo tempo ho tolto Urbinati e D’Angelo in vista del turno di campionato di domenica, mettendo dentro altri ragazzi che non hanno il pieno ritmo partita nelle gambe, concedendo dunque qualcosa in più al già quotato avversario casalingo. Ho visto comunque una squadra che se l’è giocata, con le sue occasioni. Dispiace comunque perdere per 4-1 ma alla fine i valori di differenza onestamente c’erano”.

Luca Gemello? – la sollecitazione specifica sul giovane portiere – Ha lavorato bene nei giorni scorsi, dopo l’esclusione dalla titolarità in campionato. Nella circostanza in esame ha dimostrato le grandi qualità che ha e ci tornerà di certo utile durante la stagione. Gli altri ragazzi devono prendere esempio da queste situazioni, siamo trenta effettivi e tutti si devono sentire pienamente protagonisti”.


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