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Alessandrini dopo il voto emiliano:
“Ceriscioli è la persona giusta,
chi vuole sfidarlo faccia le primarie”

FERMO - Il vicesegretario regionale Dem in vista delle regionali di primavera:"Il governatore è la figura migliore, non accettiamo veti, i 5 stelle ci ripensino, da soli saranno irrilevanti"

di Pierpaolo Pierleoni

“In Emilia Romagna abbiamo conseguito un risultato straordinario che ci dà maggiore spinta in vista delle regionali nelle Marche”. Ne è convinto il vicesegretario del Pd marchigiano Fabiano Alessandrini, fiducioso che in primavera il centrosinistra possa ripetere il successo emiliano e convinto che a guidare la coalizione possa essere ancora il governatore uscente Luca Ceriscioli.

Come legge il successo di Bonaccini?

“E’ chiaramente un grande risultato di un ottimo presidente di Regione, ma anche del Partito democratico, che ha conseguito un grande successo. E le percentuali non tengono conto di tanti voti chiaramente riconducibili all’area Pd, come quelli presi dalla lista Bonaccini. E’ un successo di tutto il centrosinistra, del quale il Pd è forza trainante”.

Quanto influisce l’esito del voto emiliano nella corsa per le regionali marchigiane?

“Chiaramente è una vittoria che dà spinta al centrosinistra anche nella nostra regione. Siamo convinti di poter affrontare questa sfida, checché ne dicano gli altri, nella pienezza della nostra forza e del buon governo della legislatura”.

Il commissario regionale di Forza Italia Battistoni ha detto che la situazione politica delle Marche somiglia molto più alla Calabria che all’Emilia Romagna. Che ne pensa?

“Chi è Battistoni? Ah, dimenticavo, un altro importato, dopo Fiori e dopo Arrigoni per la Lega. Certo che il centrodestra non ha proprio nessuno nella nostra regione se ha bisogno di paracadutare la classe dirigente da altre zone d’Italia. Non è certo un bel segnale, al loro posto mi preoccuperei”.

Su cosa si giocherà la prossima campagna elettorale?

“Beh, mi pare di aver sentito il candidato in pectore del centrodestra Acquaroli, come altri esponenti della loro coalizione, lamentarsi più volte della situazione della viabilità e del caos in A14. Provino a citofonare a Di Ruscio, dato che lo candideranno alle prossime regionali nelle file di Fratelli d’Italia. Fu lui, da sindaco, il principale artefice del no alla terza corsia a sud di Porto Sant’Elpidio. Certo c’era anche la posizione contraria di Porto San Giorgio con l’allora sindaco Brignocchi, ma c’erano differenti problematiche e sicuramente il no di Fermo fu il più pesante. Non mi risulta, tra l’altro, che Di Ruscio abbia mai cambiato posizione. Dato che lo candideranno, forse farebbero bene a mettersi d’accordo tra loro, poi magari potranno parlare del loro programma sulle infrastrutture”.

Veniamo al centrosinistra: Ceriscioli sì o no?

“Ceriscioli può essere benissimo il candidato su cui puntare. In Emilia Romagna ha vinto la continuità, con una forte spinta verso il rinnovamento. E’ un modello che può essere riproposto nelle Marche e Ceriscioli a mio avviso è il miglior interprete da proporre per un programma politico-amministrativo innovativo e convincente. Chi chiede discontinuità, sino ad oggi, non ha proposto nient’altro”.

E la candidatura di Sauro Longhi?

“Quella dell’ex rettore Longhi è una figura autorevole, ma sin qui è un’autocandidatura. Ad oggi non è sul tavolo dei possibili candidati del centrosinistra. Il suo nome era emerso come possibile collettore con i 5 stelle, ipotesi che per il momento sembra tramontata. Se Longhi vuole proporsi al tavolo del centrosinistra con la sua forza civica ed i suoi sostenitori, ben venga. Se ci sono altre figure, è il momento di uscire allo scoperto. Il percorso è chiaro. Si valutano i nomi sul campo e si fanno le primarie. Primarie alle quali di certo non si può escludere il governatore uscente Luca Ceriscioli”.

Però ieri diverse figure autorevoli del Pd, dalla sindaca Mancinelli a Lucciarini, sono parse alla ricerca di una figura diversa da Ceriscioli…

“Se debbo essere sincero, mi meraviglia che si scelgano le occasioni più disparate ed anche fuori luogo per dettare la linea del partito. Hanno parlato a margine di una conferenza di Ali, che è un’associazione apolitica di amministratori locali. Un’uscita inopportuna, perchè la linea del Pd la decidono gli organismi dirigenti del Pd, in primis il segretario che ha vinto il congresso regionale. Ognuno si assuma la responsabilità di ciò che fa e dice. L’Emilia Romagna insegna che bisogna marciare compatti.  Sotto questo aspetto c’è da lavorare parecchio, ma resto ottimista”.

Fabiano Alessandrini con il candidato pesarese Gostoli

Anche i vostri alleati sembrano scettici sul Ceriscioli bis, pensa che riuscirete a convincerli?

“Io ho profondo rispetto di tutte le forze nel campo del centrosinistra e sono convinto serva un’alleanza ampia ed aperta per vincere. Ma il rispetto deve essere reciproco, tra alleati si fa così. Noi non poniamo veti e non ne accettiamo.

A proposito di alleanze: l’accordo con i 5 stelle è un capitolo chiuso?

“A mio avviso è assolutamente aperto. Condivido quello che ha detto il capogruppo 5 stelle in Regione, Gianni Maggi: se il Movimento va da solo si condanna all’irrilevanza. Anche in una fase difficile come quella che stanno vivendo, avere una rappresentanza sul territorio dà la possibilità di ripartire. Altrimenti non hanno alcuna prospettiva. Il risultato in Emilia poteva essere incerto, anche se personalmente sono sempre stato convinto della vittoria di Bonaccini. L’unica certezza era il risultato inconsistente di 5 stelle e così infatti è andata. Credo il discorso vada riaperto. Nelle Marche c’è una volontà evidente di guardare al centrosinistra, che a Roma è stata calpestata. Ora che c’è stato anche un cambio al vertice, sarebbe opportuno riaprire la riflessione”.


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