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Covid, ristorazione e pubblico esercizio
Per la Confartigianato la parola
d’ordine è ‘prudenza’

ATTIVITA' - Il segretario Giorgio Menichelli: "Riconosciamo ci possano essere in alcuni casi delle difficoltà nel rispetto di quanto previsto, ma l’invito, comprendendo il grandissimo sforzo di tutti quelli che, sopra le loro forze, si sono adeguati ai vari protocolli di sicurezza, è quello di rispettare rigorosamente tutte le regole previste"

Ristorazione e pubblico esercizio: parola d’ordine, prudenza

“Cresce il timore di un nuovo lockdown tra i ristoratori e gli operatori del pubblico esercizio – afferma il segretario generale Confartigianato, Giorgio Menichelli – preoccupati che la salita dei contagi si possa tradurre in nuove stringenti chiusure che metterebbero a rischio l’intera categoria. Sono però allarmanti i dati relativi ai ricoveri con sintomi, passati da 4519 di domenica a 4821 di lunedì o quelli delle terapie intensive aumentati in ventiquattrore di 32 unità (420 domenica, 452 lunedì) e dei decessi (26 domenica. 39 lunedì). E, se un secondo lockdown è impensabile, è però comunque un dovere di tutti noi cercare di seguire con attenzione le norme igienico-sanitarie previste per il contenimento del virus”.

“In special modo, sono proprio i ristoranti, bar, pub e locali, ad essere interessati – aggiunge il segretario Confartigianato – da una serie di regole che, anche se a volte applicabili con difficoltà per limiti di spazi e contenimento dei costi, devono essere rispettate per garantire la tranquillità e soprattutto la tutela della salute del cliente. Cliente che sarà certamente invogliato a ritornare in un locale in cui si è sentito al sicuro e in cui si è soddisfatta la necessità di trascorrere del tempo fuori casa in massima sicurezza.
Difatti, l’aspetto sicurezza oggi passa addirittura avanti alla qualità della cucina nella scelta di un locale rispetto ad un altro. Il cliente quindi valuta come criterio di selezione la maggiore attenzione alle norme igieniche, il distanziamento dei tavoli, la possibilità di spazi all’aperto e il numero di persone all’interno del locale.

Riconosciamo ci possano essere in alcuni casi delle difficoltà nel rispetto di quanto previsto, ma l’invito, comprendendo il grandissimo sforzo di tutti quelli che, sopra le loro forze, si sono adeguati ai vari protocolli di sicurezza, è quello di rispettare rigorosamente tutte le regole previste.

L’appello è quindi per l’osservanza delle norme anti Covid per locali di ristorazione e pubblico esercizio che, nello specifico nella nostra Regione, sono tenuti a: formare e sensibilizzare il personale, evitare assembramenti e favorire il rispetto della distanza di sicurezza di almeno 1 metro (soprattutto a tavola), avvisare il cliente che non può entrare se a rischio (febbre, influenza, etc.), affiggere cartelli con norme su comportamento e distanze, mettere a disposizione dispenser di gel igienizzante per personale e clienti, utilizzo di mascherine da parte di personale e clienti, controllo giornaliero dello stato di salute del personale (temperatura e disinfezione delle mani), seguire le norme specifiche per l’accesso di fornitori esterni, pulire frequentemente le superfici con disinfettanti a base di cloro e alcol. Certi di poter contare sulla professionalità e il senso di responsabilità civile degli operatori, ci auguriamo che si possa proseguire nell’esercizio delle varie attività di ristorazione evitando ulteriori drastiche riduzioni di orari. La parola d’ordine è quindi prudenza, con l’auspicio che ognuno di noi faccia la propria parte per contribuire a riportare la curva dei contagi sotto controllo”. L’associazione mette a disposizione i propri esperti in igiene alimentare e protocolli Covid SAB, per chiunque voglia maggiori informazioni a riguardo, contattando il numero 0733 366931.


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