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L’addio a Jennifer
“Ora gioca nei giardini del paradiso”
Abbraccio tra il papà e la sorellina dopo 11 mesi

FERMO - La cerimonia funebre al cimitero di Fermo per la bimba uccisa lo scorso gennaio; si sono rivisti oggi il papà e la sorellina della vittima

di Pierpaolo Pierleoni

Il dolore dell’addio, la tenerezza dell’abbraccio tra il padre e la figlia rimasta, dopo quasi 11 mesi di distacco. Si sono celebrati stamattina i funerali di Jennifer Francesca Krasniqi, la bimba di 6 anni morta a Servigliano lo scorso gennaio in casa e, secondo l’accusa, uccisa dalla madre. Un’attesa lunghissima, quella per dare sepoltura alla piccola, che si è interrotta dopo il nulla osta rilasciato dal Gip del tribunale di Fermo alla restituzione della salma.

Il funerale si è celebrato con rito islamico, al cimitero di Fermo, prima che la piccola bara bianca venisse sistemata a terra. Ad officiare la cerimonia, il presidente del Centro islamico del Piceno, Mohamed El Fanni, insieme al suo predecessore, Abdellah Labdidi.
E’ arrivata accompagnata da un’educatrice della struttura protetta in cui risiede, e dal comandante del Reparto Operativo-Nucleo investigativo dei carabinieri del comando provinciale di Fermo, Gianluigi Di Pilato, la sorella minore di Jennifer. Commovente il momento dell’incontro col padre, Ali Krasniqi. I due non si vedevano da una mattina di metà gennaio, quando la bimba, di 5 anni, è stata affidata ad una struttura protetta. Da alcune settimane sono stati autorizzati i colloqui telefonici, stamattina si sono finalmente potuti ritrovare. Sono rimasti vicini, per tutto il tempo della cerimonia, la bambina in braccio al padre, in mano un palloncino bianco ed alcuni disegni, depositati sopra la bara e dedicati a Jennifer.
Al rito funebre presenti anche il sindaco di Servigliano, Marco Rotoni, e la legale che assiste Krasniqi, Maria Cristina Ascenzo.

“Oggi condividiamo un momento di profondo dolore – le parole di El Fanni nell’orazione funebre – Jennifer ci ha lasciato molto presto, ma sappiamo che ora gioca nei giardini del paradiso, e ci aspetta per il giorno in cui ci ricongiungeremo con lei. E’ un momento in cui serve poco parlare, ma c’è bisogno di riflettere. Jennifer ci invita a non dimenticarla, a dedicarle sempre una preghiera, ed a rimanere uniti in questo tempo così difficile, in cui una malattia ha coinvolto il mondo intero”.

 

Un messaggio di pace e fratellanza, quello lanciato dall’imam Labdidi. “Oggi siamo tutti uniti, al di là della fede che professiamo, nel celebrare il saluto alla piccola Jennifer e nel condividere questo tempo così difficile. Il Fermano è un modello di pace e integrazione, dove si vive nella collaborazione e nel rispetto reciproco. Questo è un frutto che abbiamo coltivato nel tempo, ma che ha trovato terreno fertile”.

“Ringrazio il sindaco e tutta la comunità di Servigliano – ha detto l’avvocato Ascenzo – la raccolta di fondi attivata dalla cittadina ha permesso lo svolgimento di questa cerimonia funebre. Ho trovato davvero emozionante l’incontro tra Ali e sua figlia, non si vedevano da quasi undici mesi, ma è stato come se non si fossero mai lasciati”.
“Questa giornata ricompone una famiglia dopo momenti terribili – il commento del sindaco serviglianese Marco Rotoni – E’ importante che la nostra comunità ci sia stata ed abbia accompagnato questi concittadini. Da parte nostra cercheremo di contribuire a creare le condizioni affinché questo padre possa ritrovare il suo equilibrio e la sua serenità insieme alla figlia. Servigliano è rimasta sgomenta per la morte di Jennifer e per le notizie che si sono succedute, ma non ha perso il senso di vicinanza e solidarietà”.



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