di Silvia Remoli
FERMO – Una crisi epocale quella contemporanea, ma non ci si può dare per vinti, se si conoscono i mezzi per affrontarla al meglio. Questo il forte messaggio di speranza concreta, lanciato nell’evento in programma nella serata di ieri per Tipicità Special Edition, la versione ‘Covid-free’ (interamente in streaming sul sito) del Festival che da 28 edizioni si dimostra un vero e proprio riflettore su eno-gastronomia, manifattura e turismo.
Marco Ardemagni, l’inconfondibile voce Rai Radio Due con il suo ‘Caterpillar’, ha magistralmente condotto l’evento dal titolo “La nuova impresa del Next Normal”, un contenitore prezioso di idee e soluzioni attuali e realizzabili per le aziende che stanno lottando contro la perdurante crisi economica aggravata dalla pandemia (per non dimenticare poi che la Regione Marche sta ancora ‘smaltendo i postumi’ del sisma!).
Per prospettare le vie di uscita da questo lungo e buio tunnel Ardemagni si è avvalso dell’aiuto di esperti del settore ed eccellenze del territorio che, con estrema trasparenza hanno rispettivamente illustrato le scelte più proficue da intraprendere e i cambiamenti apportati per superare questo innegabile ‘momento no’.
Tra i fattori di successo di un’impresa in grado di affrontare un tale ostacolo vi sono la multifunzionalità, la capacità di dialogare con le altre filiere senza la presunzione e la chiusura di rimanere ancorati alla aporia, l’interazione con il mondo Accademico (nelle Marche infatti è di particolare rilievo il filo diretto con le Università), la capacità di attirare provvidenze finanziarie.
Concordi su tali concetti gli ospiti che si sono susseguiti sul palco.
Marco Moreschi, direttore generale del Banco Marchigiano, recentemente insignito del premioEccellenza dell’anno per innovazione e leadership, tende una mano alle imprese che si impegnano nella modernizzazione e nella riorganizzazione dell’azienda, predisponendo dei plafond destinati proprio a coloro che, mediante la digitalizzazione, renderanno più agevole e trasparente il proprio processo di produzione e di vendita. “In questo periodo di crisi abbiamo cercato di affinare i due sensi della vista e dell’udito” spiega il direttore dell’istituto di credito, “osservando più da vicino le nostre realtà ed ascoltando in maniera approfondita le loro esigenze. La forza della nostra imprenditoria è proprio nella tipicità, quindi della qualità nella varietà. Ecco perché dobbiamo sostenerla non solo mediante un aiuto economico, ma anche inserendola in una rete di collaborazione con le associazioni di categoria, con le accademie, con i professionisti di vari settori e competenze, nonché con la Regione che l’aiuterà a districarsi nel complesso iter burocratico che purtroppo contraddistingue il nostro Paese”.
Prezioso l’intervento di Brenna Lardini, del noto fashion brand Lardini di Filottrano, uno dei più prestigiosi Made in Marche nel campo dell’abbigliamento, la quale, riportando la propria esperienza diretta, mostra come è cambiata la comunicazione, come la stessa si è adattata alla crisi economica già in corso, e come ha reagito ai blocchi forzati di produzioni e vendite dal Lock-Down: “Il nostro marchio opera sia a livello italiano che internazionale: intraprendiamo rapporti con Giappone, Corea, Europa, Usa e Canada. Le crisi impongono il cambiamento: noi ad esempio abbiamo modificato la nostra tradizionale campagna vendite in presenza che si è adeguata alle norme anticovid e si è trasformata in presentazione dei prodotti in 3D. Questa nuova tecnica di comunicazione si è rivelata efficace, dinamica e planetaria, perché il digitale accorcia le distanze”. Ma è proprio la azienda Lardini che, se da un lato punta al futuro, sfruttando i benefici del digitale, dall’altro ben conosce l’importanza del lato umano e della solidarietà: per tale motivo sostiene i progetti umanitari di Raniero Zuccaro tra i quali le missioni svolte in Perù e in Africa le cui suggestive immagini sono apparse in un toccante video.
Un’altra realtà imprenditoriale locale famosa in tutto il mondo è quella di Alberto Fasciani, leader mondiale nelle calzature per equitazione nonché brand di altissima qualità per le calzature da passeggio: “La ricerca non deve finire mai” dice Fasciani “ed anzi, la crisi ci ha dato più tempo per pensare a qualcosa di nuovo: ecco perché abbiamo investito in ricerca e sviluppo, collaborando con tanti altri laboratori al fine di reperire nuovi materiali, performanti ed interamente lavabili”. Che la parola innovazione facesse parte del lessico quotidiano di Fasciani però c’era da aspettarselo vista che sua la innovativa idea di inserire un microchip nelle suole sia degli stivali che delle scarpe.
Pasquale Viola di Studio Impresa chiude con un intervento che ben fa risaltare la sua expertise in management strategico: “Gli esperti parlano di quarta rivoluzione industriale, e la digitalizzazione è il vero cambiamento. Ma non è l’unico processo da implementare: l’imprenditore deve essere pronto ad un radicale cambiamento del proprio assetto aziendale, e questo si concretizza nell’apertura e nella capacità di fare rete cioè di entrare in una sorta di network con altri professionisti del settore con competenze complementari”.
In sostanza, non mancano soluzioni pratiche applicabili nell’immediato per affrontare la crisi ed uscirne: elementi indispensabili sono un atteggiamento “open mind” (inteso come apertura verso il nuovo e accettazione del cambiamento), uno spiccato spirito di squadra (inserendosi in reti di confronto con realtà e competenze complementari). La passione e l’inventiva sono risorse tipiche ed invidiabili delle aziende locali ma da sole non bastano: occorrono anche ricerca, innovazione, strategia e metodo per fare il primo passo verso la tanto agognata ripresa.
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