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L’Avis Sibillini si rilancia: «Ma manca ancora una sede consona»

«Il 2021 si é comunque concluso con un lieve decremento (-12 sacche di sangue donate) 550 contro le 562 dell’anno precedente. Riduzione questa imputabile a più fattori. Ai 350 donatori periodici si sono aggiunti 20 nuovi soci»

I donatori della Comunale Avis “Sibillini” di Amandola hanno partecipato, domenica scorsa, all’assemblea annuale on line con la speranza che questa possa essere l’ultima volta da remoto.

L’Avis è una grande famiglia e un punto di riferimento della comunità montana dell’entroterra in particolare e di quanti hanno necessità di ricevere sangue e plasma. Purtroppo anche quest’anno, per le limitazioni ancora presenti, non è stato possibile svolgere la “Festa del Donatore”, consueta manifestazione per ringraziare i donatori, testimoni di una scelta di vita da diffondere, e cercare di far trascorrere alcuni momenti sereni e rilassanti insieme ad amici e parenti. 

«Il 2021 – fanno sapere proprio dall’Avis dei Sibillini – si é comunque concluso con un lieve decremento (-12 sacche di sangue donate) 550 contro le 562 dell’anno precedente. Riduzione questa imputabile a più fattori quali lo scarso ricambio generazionale, la difficoltà di raggiungere il centro di raccolta di Amandola entro le ore 17,30 del giovedì e, non da ultimo, la positività al virus del momento che ha colpito molti donatori oltre alla non celata paura, sempre da parte dei donatori, di incontrarlo. Ai 350 donatori periodici si sono aggiunti 20 nuovi soci (15 hanno un’età compresa tra i 18 e i 35 anni)». 

Nonostante le limitazioni e le difficoltà organizzative, l’Avis dei Sibillini ha partecipato a diverse manifestazioni nel corso dell’anno appena trascorso quali la “Fiera degli Uccelli” a Comunanza e “Diamanti a tavola” ad Amandola.

Ma la manifestazione più significativa è stata senza dubbio quella organizzata dalla scuola, nello specifico l’istituto comprensivo interprovinciale di Comunanza, che, all’interno di un progetto denominato “Il Giardino dei Giusti”, ha intitolato un’aiuola antistante l’edificio scolastico delle scuole medie di primo grado ai donatori di sangue dell’Avis.

«Un giardino dedicato – ha ricordato il presidente Rossi – a donne e uomini che, in ogni tempo e in ogni luogo, hanno fatto del bene salvando vite umane, battendosi in favore dei diritti umani durante i genocidi e difendendo la dignità della persona rifiutando di piegarsi ai totalitarismi e alle discriminazioni tra esseri umani. L’aiuola dedicata ai donatori dell’Avis dimostra che tutti comprendiamo quanto bene viene fatto da tutti coloro che donano una parte del loro sangue, tante volte e per tanto tempo, a beneficio di chi si trova nella condizione di poter perdere la vita». 

Il vice Domenico Annibali ha ricordato che esistono ancora “problemi” non ancora risolti come quelli legati alla «mancanza di una sede più consona ad accogliere i donatori nel momento della donazione. Considerando che ancora, dal 2017, il container rappresenta l’unica possibilità per la donazione dei tanti volontari, non più giovanissimi, dell’entroterra fermano e piceno, che hanno affrontato il disagio a dover restare fuori, per le norme di sicurezza Covid, al freddo, alla pioggia nonostante i diversi appelli agli organi competenti, in primis l’Asur Av4, rimasti ancora senza risposte. Dobbiamo comunque riconoscere che nei momenti più difficili sotto il profilo meteorologico, l’amministrazione amandolese ha consentito l’utilizzo di una stanza per mitigare l’attesa del volontario prima della donazione».

Come da statuto, sono stati approvati i bilanci consuntivo del 2021 e preventivo per il 2022 e individuata la sede, sperando in presenza, per il prossimo anno a Comunanza e ribadita la realizzazione della manifestazione per il 70esimo anniversario di fondazione, ormai 73esimo, della presenza dell’Avis di Amandola nel territorio dei Sibillini.


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