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Taglio del nastro al reparto di Medicina: 18 nuovi posti letto. Saltamartini: «Basta dire che il Fermano è la Cenerentola delle Marche»

FERMO - L'assessore regionale alla Sanità: «Si tratta dell'ennesimo investimento significativo nel Fermano. Con questi nuovi posti siamo in grado di affrontare qualunque emergenza ma soprattutto di garantire il recupero di liste di attesa accumulate negli anni del Covid. A mio giudizio questa è un'opportunità storica per restituire al sud delle Marche tutti quei servizi che forse fino ad oggi non avevano mai avuto»

 

di Leonardo Nevischi

«È un importante passo per la riorganizzazione dell’area medica che ci permetterà di alzare il livello di assistenza ospedaliera». È così che questa mattina il direttore dell’Area Vasta 4, Roberto Grinta, ha esordito, insieme all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, nel presentare questa mattina 18 nuovi posti letto di Medicina che da lunedì saranno a disposizione dei pazienti dell’ospedale “Murri” di Fermo. Si tratta di 10 posti letto di sub-intensiva finanziati con il decreto legislativo n° 34 del 2020 relativo alla pandemia da Covid ed altri 8 finanziati dal sistema interno dell’Area Vasta: un numero di posti che in quel reparto non si è mai registrato prima d’ora. Tutto parte, si diceva, dalla delibera di giunta regionale 751 del 2020 che recepiva il decreto governativo 34 per il potenziamento dei posti letto grazie al quale, anche nel Fermano, sono arrivati dei fondi ad hoc. E quei fondi prevedono 15 posti letto per la terapia intensiva (di cui ne sono stati realizzati 4) e 10, appunto, per la sub-intensiva.

Roberto Grinta

Ad occuparsi del coordinamento dei lavori è stato l’ingegner Alberto Franca: «A seguito della pandemia la Medicina è stato il reparto più sacrificato sia in ridimensionamento sia in ricollocazioni continue: quindi con questa riqualificazione si ha la possibilità di riprendere un ruolo importante nel supporto all’assistenza ospedaliera – ha commentato con orgoglio -. La semintensiva sarà sia per ampliare il reparto di Medicina sia per essere pronti a nuove emergenze sanitarie. Il problema del Covid è che ha ridotto la possibilità di occupazione degli spazi. Pertanto questi dieci posti letto intanto sono stati assegnati, ma l’ospedale di Fermo è saturo e non riesce a creare ulteriori posti, quindi le dotazioni aggiuntive verranno collocate al nuovo ospedale di Campiglione».

Nel mentre non si perde tempo ed il direttore Grinta ha già pensato ad un modello organizzativo di trasferimento dei pazienti differente: «Con la direttrice sanitaria del Murri, Elisa Draghi, abbiamo deciso che lunedì mattina porteremo i 18 pazienti della Medicina nel nuovo reparto, ma senza causare assembramenti e senza far alzare i pazienti. Di fatto alcune stanze sono vuote proprio per fare in modo di trasferire direttamente i letti». E quella odierna è la prima di una serie di inaugurazioni: «Entro metà settembre verrà inaugurata anche la nuova sala gessi e verso il 22 anche la nuova casa della salute a Sant’Elpidio a Mare, modello unico a livello nazionale, con i medici che lavoreranno anche il sabato garantendo continuità assistenziale».

Mirko Giampieri

Una soddisfazione per tutto il territorio ma soprattutto per il comune di Fermo. «Mattoncino dopo mattoncino sto vedendo il miglioramento del nostro ospedale e questo, come amministratore, fa piacere perché stiamo dando risposte concrete ai nostri cittadini – ha commentato l’assessore Mirko Giampieri -. Qui abbiamo un’equipe di professionisti che sanno dare risposte e questa non è una cosa indifferente». Poi l’appello all’assessore regionale Saltamartini: «Le chiedo di continuare questo rapporto con il Fermano perché spesso non ci è stata data vicinanza, ma ora sto vedendo una maggiore predisposizione. Cerchiamo tutti insieme di collaborare per far migliorare questo ospedale».

Assist al bacio per l’onorevole Mauro Lucentini che riprendendo le parole di Giampieri gli fa eco: «Sicuramente prima si è fatto poco, ma adesso mattoncino su mattoncino si sta costruendo una struttura all’avanguardia. Emodinamica, robotica: sembrava tutto un miraggio come la Mare- Monti ma poi km dopo km comincia a diventare una realtà. Le sparate plateali non ci porteranno da nessuna parte, ci interessa fare i fatti. Mi stupisco quando per un cartello in Amandola addirittura scomodiamo i deputati del Piemonte: non ci possiamo focalizzare sulle “stupidaggini” non vedere il lavoro che si sta facendo. Tra l’altro – puntualizza – con un paio di telefonate in un’ora si è risolto tutto» con Grinta che ha trovato un medico di medicina generale in pensione per tamponare l’emergenza legata all’assenza di medici al Punto di Primo intervento proprio del centro montano.

Mauro Lucentini

Presente anche un’altra onorevole, Lucia Albano (di origini sambenedettesi ma rappresentante di due province), la quale si è detta «colpita da come in pochi mesi nel Fermano si sia lavorato così tanto nell’ambito sanitario. Credo sia fondamentale insistere sul tema dell’emergenza-urgenza, soprattutto nelle zone costiere legate al turismo che stanno vivendo periodi difficili: è necessario a livello nazionale che ci sia un riconoscimento e un trattamento diverso per chi lavora all’interno del personale sanitario».

A dirigere il nuovo reparto di Medicina sarà il dottor Stefano Angelici, il quale ha sottolineato quanto questo fosse «un ampliamento che si attendeva da tempo e che rappresenta una dotazione importante per la mia unità. Esso è una consecutio temporum del Covid che ha accelerato questa necessità di proporzionare le cose. Credo sia una necessità sentita da oltre il 50% della Medicina Interna d’Italia, infatti in diverse zone dello Stivale hanno provveduto con la creazione di questi posti letto già anni fa. Dal 1997 ad oggi i ricoveri si sono ridotti, ma la gravità del paziente che si ricovera è raddoppiata. Questo nuovo reparto è innovativo e con esso potremmo dare le giuste risposte ai pazienti».

Un nuovo reparto abbellito dai murales dell’artista Simona Tesei di Montappone. Ma chi vi lavorerà? A rispondere è stato Renato Rocchi, Dirigente Servizio Professioni Sanitarie di Av4: «Abbiamo pensato ad un’organizzazione integrata perché non ci sono solo posti letto di semintensiva ma quella che inauguriamo oggi è un’aggregazione di posti letto che si dividono per intensità di cure: quindi avremo posti letto ordinari e altri di complessità più elevata. Il team sarà unico ma commisurato per differenti livelli di assistenza».

Filippo Saltamartini

Prima della chiosa dell’assessore regionale Filippo Saltamartini, ad intervenire sono stati anche i consiglieri regionali Marco Marinangeli e Jessica Marcozzi. Per il primo «con la revisione della Legge 13 si va a dare autonomia amministrativa, gestionale, finanziaria alle ex Aree Vaste per poter dare una risposta più puntuale alle esigenze tra i vari territori. Questo determinerà anche una corretta ridistribuzione di risorse attraverso dei parametri uguali per tutti, senza più Aree di serie A e altre di serie B. Inoltre abbiamo messo sul tavolo anche 6,6 milioni di euro che servono per aumentare borse di studio e di specializzazione per i medici». Per la seconda, invece, «questa inaugurazione è un trampolino di lancio per il futuro perché si invertirà la tendenza dei marchigiani di andare a curarsi fuori regione e fuori provincia».

Infine parola all’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, il quale ha evidenziato come «nel Fermano ci siano investimenti significativi non solo a livello regionale ma anche nazionale. Con questi nuovi posti non solo siamo in grado di affrontare qualunque emergenza ma soprattutto siamo in grado di garantire il recupero di liste di attesa accumulate negli anni del Covid. Spero non si continui a dire che il Fermano è la Cenerentola della Regione. A mio giudizio questa è un’opportunità storica per restituire al sud delle Marche tutti quei servizi che forse fino ad oggi non aveva mai avuto». Sul tema organici Saltamartini spiega: «È una situazione delicata. Ancora oggi il numero di medici che vanno in pensione è superiore al numero di quelli che entrano in servizio, però la regione Marche ha fatto un investimento molto importante aumentando il numero di specializzandi finanziando borse di specializzazione, appunto, di circa 156 unità all’anno che si aggiungono alle circa 600 borse finanziate dallo Stato. Questo dal prossimo anno consentirà di invertire il trend avendo più medici che entreranno in servizio rispetto a quelli che andranno in pensione». Infine una provocazione: «Questi investimenti sono stati fatti nel 2021 e nel 2022. Se avessimo investito in queste borse di specializzazione già dal 2016 e negli anni a seguire non ci troveremo oggi in queste condizioni».

L’ingegner Alberto Franca (a sinistra) insieme all’assessore Mirko Giampieri (a destra)

Stefano Angelici

 

Lucia Albano

 

Marco Marinangeli

 

Saltamartini a colloquio con Alessandra De Notaristefani Di Vastogirardi (Vicario del Prefetto) e Antonio Stavale (Vicario del Questore)


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