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Case comunali di via Graffigna. Calcinaro: «Verifiche sulla permanenza e su chi non le tratta come meritano» (Ascolta la notizia)

FERMO - Il sindaco Paolo Calcinaro dopo le segnalazioni e le lamentele di diversi residenti. «Sono case emergenziali, non alloggi definitivi. Vaglieremo la durata della permanenza e, con il contributo dei residenti, anche chi non lo fa in maniera adeguata. E potremmo anche togliere l'abitazione a qualcuno»

Il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro

di Matteo Malaspina

«Noi, come Comune, provvederemo ad effettuare i controlli che ci competono ma…», specifica i dovuti distinguo il sindaco Paolo Calcinaro sullo stabile di via Graffigna, che ospita case comunali. Nei giorni scorsi, infatti, i residenti avevano sollevato non poche lamentele sullo stato in cui versa lo stabile. Dalla manutenzione mancante alle ‘violazioni’ fino ad atti vandalici e sporcizia. Insomma un edificio da ‘rivedere’ da capo a piedi.

Ma il primo cittadino procede per step. E competenze. «Innanzitutto vorrei ricordare che l’Erap ha inserito lo stabile tra quelli (come indicato dallo stesso presidente Erap, Saturnino Di Ruscio) nella lista per gli interventi da Superbonus 110. Dunque mi auguro che si parta subito con i cantieri. E questo potrebbe mettere la parola fine su tutti quei problemi, come l’umidità e le muffe, presenti nell’edificio. Mi preme, però, sottolineare che i problemi vengono da lontano. E il Comune non può correre dietro a situazioni dolose (e qui entrano in ballo le effrazioni, danneggiamenti, atti vandalici e manomissioni che poi, alla fine, facilitano la vita di balordi, spacciatori e tossicodipendenti, la cui presenza all’interno della struttura è stata segnalata dai residenti stessi). Non esiste che un Comune intervenga su un citofono rotto o su un portone manomesso quando poi magari, una volta sistemati, da lì a un paio di mesi siamo punto e accapo».

Ascolta la notizia:

E quindi, andando al dunque, il Comune cosa può fare? «Quello che noi possiamo fare sulle nostre case comunali, come d’altronde l’Erap su quanto di sua competenza, è controllare che chi ci vive, lo faccia in maniera adeguata e civile. Stiamo poi parlando di case emergenziali, per dare un tetto a chi nell’immediato non lo ha. Non sono alloggi definitivi. In tanti non hanno un tetto e chi vive in case del genere deve rendere giustizia agli alloggi anche nel rispetto di chi non ne può usufruire. Vaglieremo anche la durata della permanenza. Qualcuno, infatti, potrebbe pensare a un alloggio definitivo e così non è. Dunque controlleremo le durate delle permanenze. Sono case ad alloggio per periodi limitati, che il Comune agevola anche sul fronte affitti e caparre. Cercheremo anche di capire, con il contributo di chi ci vive, chi non lo fa adeguatamente. E magari se riscontreremo situazioni non consone a un vivere civile, provvederemo a togliere le abitazioni emergenziali». E le manutenzioni? «Anche da questo punto di vista non dimentichiamoci che tutta una serie di manutenzioni ordinarie spetta agli affittuari» conclude il primo cittadino.

 

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