Si era intuito lo scorso 28 ottobre che Manjit Singh, il 57enne indiano accusato dell’omicidio del connazionale 29enne Satwant Singh, avrebbe fornito una ricostruzione dei fatti diametralmente opposta a quella che lo ha portato ad essere individuato dagli inquirenti come il carnefice, e da lì ad essere indagato proprio per omicidio. E così è stato. Questa mattina Manjit Singh è stato ascoltato dal giudice e ha fornito una versione dei fatti secondo cui lui sarebbe stato, quel drammatico giorno culminato con la morte del 29enne, minacciato e aggredito da tre persone tra cui la vittima, nell’appartamento di via Turati, a Bivio Cascinare dove poi si è consumata la tragedia.
Manjit Singh, il 28 ottobre scorso, dopo aver chiesto in rinvio dell’interrogatorio davanti al giudice per forti dolori che gli impedivano di parlare, oggi è tornato, accompagnato dal suo avvocato difensore, Alessandro Ciarrocchi, davanti al giudice. E la sua versione dei fatti è totalmente diversa da quella accusatoria, almeno nei moventi.
«Ha dato una versione totalmente diversa dalla ricostruzione accusatoria, chiarendo – spiega l’avvocato Ciarrocchi – di essere stato minacciato ed aggredito fisicamente dalla vittima sin dal mattino. La sera del contestato omicidio sostiene di essere stato destinatario di una sorta di spedizione punitiva. Ha riferito di essere stato aggredito nella sua stanza da tre soggetti, ossia la persona poi deceduta (il 29enne Satwant Singh) accompagnata da altri due connazionali. In quel frangente, dopo aver ricevuto un fendente sul petto da Satwant , è riuscito ad estrarre il coltello girandolo d’istinto contro chi lo stava sovrastando, prima di perdere i sensi. Ci sono molti elementi incerti su cui fare chiarezza e molte testimonianze contraddittorie».
«In ogni caso, a mio parere di legale, in attesa della perizia medica, appare inverosimile la teoria sostenuta dall’accusa secondo cui, dopo aver inferto una coltellata mortale, il mio assistito si sia adagiato sul letto conficcandosi da solo lo stesso coltello sul petto con una violenza tale da rischiare di morire». Insomma la difesa di Satwant Singh fornisce uan ricostruzione dei drammatici fatti di Sant’Elpidio a Mare da cui emerge una posizione del 59enne di molto ridimensionata rispetto a quella dell’accusa. Ovviamente tutto era e resta in mano alla magistratura in una vicenda dal tragico epilogo, almeno per ciò che concerne la fredda cronaca, ma ancora aperta sul fronte giudiziario. E dopo l’interrogatorio di questa mattina tutto è rimandato al 15 novembre quando al Tribunale di Ancona si terrà il riesame sulla misura cautelare.
g.f.
Omicidio del giovane Satwant Singh, arrestato il 56enne ricoverato in ospedale
Morte di Satwant Singh, si indaga per omicidio volontario. Atteso l’esito dell’autopsia
La lite finisce in tragedia: morto un ragazzo, grave un uomo (Le Foto)
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati