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Il ritorno di Paolo Petrini: «Mi candido Sindaco, è stata l’esperienza più bella della mia vita»

PORTO SANT'ELPIDIO - «Il mio approccio deideologizzato, la mia candidatura non è segno di debolezza del centrosinistra, si sceglie quello un po' più bravo»

di Pierpaolo Pierleoni

È tornato. Paolo Petrini esce allo scoperto. Sarà lui il candidato sindaco del centrosinistra a Porto Sant’Elpidio, a 20 anni esatti dalla fine del suo mandato alla guida della città, che lo lanciò poi verso la Regione ed il Parlamento. In perfetta solitudine, due manifesti con una veduta aerea della città e un messaggio che più semplice non si può: Paolo Petrini Sindaco, che sarà anche il nome della sua lista. Sceglie il bar sotto casa, nel quartiere San Filippo, perché, dice scherzando, «dato che sembrano nascere liste civiche sotto ogni casa, com’era una volta per i laboratori calzaturieri, anch’io presento la mia sotto casa».

Il piglio sicuro di sempre, esordisce assicurando che «se non avessi mai fatto il Sindaco non sarei qui. I cittadini apprezzarono, è un dato oggettivo e non un’opinione. Se ho potuto farlo bene è anche merito di chi è stato intorno a me. E’ stata l’esperienza migliore della mia vita, sia politica che lavorativa. Ogni giorno è stato denso, di soddisfazioni come di delusioni, pieno di relazioni con i cittadini. Ho imparato a non prendere in giro la gente. Quando è no va detto di no, quando è sì devi dare seguito agli impegni che prendi. Ho sempre avuto il rammarico della durata di quell’esperienza, di fatto ho amministrato solo 5 anni. In cuor mio il desiderio di riprendere un giorno il lavoro, l’ho sempre avuto. Poi tanti amici mi hanno spinto. La riflessione è stata lunga, ma poi ho deciso. Ho il tempo e le energie necessarie. Forse, rispetto ad allora, mi manca il coraggio dell’ignoranza, di non conoscere gli ostacoli che possono capitare e questa è una molla forte ad andare avanti. Il cuore per la città è sempre lo stesso. A Porto Sant’Elpidio ho trascorso tutta la vita e ci sto ancora bene».

Il Pd lo sosterrà ma, ci tiene a rimarcarlo, non è più il suo partito. «Io avrò la mia lista, da tre anni non ho più la tessera. Il mio approccio è totalmente deideologizzato. Mi spendo affinché ognuno possa dare un contributo fattivo. Penso che al mio fianco ci saranno tutte le liste della maggioranza uscente. Credo che non si candiderà l’assessore Marco Traini, non so se deciderà di candidarsi Milena Sebastiani». Sulle alleanze strizza un occhio ad Alessandro Felicioni, che appena ieri sera ha annunciato la sua candidatura alla guida di tre liste civiche. «E’ un bravo ragazzo. Potrebbe essere un buon collaboratore».

Negli altri schieramenti, la scelta di Petrini viene vista come un segno di debolezza del Pd e del centrosinistra, “costretti” ad un ritorno al passato. Ma l’ex parlamentare non si scompone: «Io mi sono messo a disposizione, senza imporre nulla. Penso sia normale che quando si deve decidere una candidatura, si valutino le soluzioni in campo e se c’è qualcuno un po’ più bravo degli altri, si sceglie».

Quanto ad altre alleanze, Petrini rimarca «di non essere contro nessuno. Leggo qualcuno che sembra presentarsi per contrapposizione, io penso ad una città da migliorare. Non ho mai fatto politica politicante, nel bene e nel male credo di aver sviluppato un’attività consistente. Nella mia lista ci saranno tanti volti nuovi. Per dare un contributo non serve una grande esperienza politica».

Sa bene, Petrini, che il mondo è cambiato rispetto alla sua ultima esperienza con la fascia tricolore. «Porto Sant’Elpidio è un unicum nelle Marche. Una comunità di diversi che ha perseguito gli stessi obiettivi con successo. Nata come un territorio di abitanti in miseria, ha saputo fare passi da gigante. Non è cambiata la città, ma il mondo. Reinventarsi è una sfida costante. Abbiamo avuto tante migliorie, a partire dal turismo. Lo sviluppo passa anche dai dettagli e dai piccoli interventi. Parlando con la gente percepisco la paura di essere soli di fronte alle incertezze, occorre affrontare le nuove povertà, il Comune deve farsi carico delle problematiche sociali. Vorrei una Porto Sant’Elpidio dove ogni cittadino si senta a casa, l’efficienza come pratica quotidiana. L’Amministrazione uscente? E’ normale lavorare in continuità, ma quando ci si candida si pensa sempre di poter far meglio di quello che c’è stato prima e lo penso anche io».



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